BLOGTOUR: "LA TORRE SEGRETA DELLE AQUILE" di Marcello Simoni
Ieri è iniziato il BlogTour organizzato dal nostro blog in occasione dell'uscita del thriller storico di Marcello Simoni dal titolo La torre segreta delle aquile edito Newton Compton Editori.
Nella nostra tappa Arya ci racconterà della Sicilia normanna: un crocevia di culture, potere e mistero.
A maggio,
durante il Salone del Libro di Torino, mi sono soffermata davanti allo stand di
una casa editrice, attratta da un titolo che prometteva di raccontare un pezzo
di storia affascinante: i Normanni nel Sud (1016–1130) di John Julius Norwich.
Nonostante la pila di libri già in attesa sul comodino, quel saggio ha continuato a ronzarmi in testa e ha smesso solo quando Marcello Simoni, uno dei miei autori preferiti, ha iniziato a promuovere il suo ultimo romanzo: La torre segreta delle aquile.
Un libro ambientato
nella Sicilia del 1127? Una coincidenza assurda!
Così, insieme
ad altri blog, abbiamo dato vita a un blogtour dedicato a questa affascinante
cornice storica. E non potevo che scegliere proprio questo tema per la mia
tappa.
Oggi, amici Narralupi, vi porto con me nella Sicilia normanna del 1127, tra intrecci di potere, mosaici culturali e un Mediterraneo più vivo e instabile che mai.
Il contesto storico: la Sicilia del 1127
Nel 1127 la Sicilia è una terra in fermento. Governata da Ruggero II, ultimo figlio del grande Ruggero I, l’isola vive un momento decisivo: alla morte di Guglielmo II di Puglia, Ruggero coglie l’occasione per estendere il proprio dominio anche sull’Italia meridionale continentale.
Mentre i baroni
normanni del Sud guardano con sospetto questa crescente concentrazione di
potere, Ruggero si muove con abilità politica e diplomatica. Con l’appoggio del
clero e delle istituzioni ecclesiastiche, riesce a unificare Sicilia, Calabria e Puglia sotto il
proprio controllo, preparando il terreno per la futura incoronazione a Re di Sicilia (che avverrà nel Natale
del 1130).
La Sicilia del 1127 è dunque un’isola autonoma, potente, ma pronta a trasformarsi nel cuore pulsante di un nuovo regno.
(John Julius Norwich, I Normanni nel Sud)
Nel 1127, il Mediterraneo è un mare vivo, instabile, carico di tensioni ma anche di scambi. Le crociate sono in pieno corso, le flotte arabe e bizantine si incrociano con quelle normanne, e la Sicilia si trova al centro di queste rotte.
È una terra che
ha conosciuto tutte le dominazioni: fenici, greci, cartaginesi, romani, goti,
bizantini, arabi, normanni, e in futuro spagnoli, francesi, germanici… ognuno
ha lasciato un segno.
Da un lato, questa varietà ha impedito la nascita di un’identità nazionale unitaria. Ma dall’altro ha trasformato la Sicilia in un laboratorio culturale straordinario, un crocevia unico in Europa.
Va ricordato che i Normanni insediati in Sicilia non erano semplicemente i guerrieri “vichinghi” tipici dell’immaginario europeo. Erano un gruppo che si era adattato e trasformato, profondamente influenzato dalla cultura mediterranea e dalla complessità religiosa dell’isola. Se quelli d’oltralpe conservavano ancora molte usanze e tradizioni germaniche, in Sicilia i Normanni si confrontavano con un mosaico di fedi e culture: cattolici latini, ortodossi greci, musulmani, ebrei. Questa convivenza forzata diede vita a una società unica, dove convivere non era solo un dovere politico, ma una necessità quotidiana.
In un passaggio chiave del suo saggio, Norwich racconta come:
Dalla storia al romanzo
La complessità e la ricchezza di quest’epoca sono ciò che rende ancora oggi la Sicilia normanna un’ambientazione unica per la narrativa. E La torre segreta delle aquile di Marcello Simoni, ambientato proprio nel 1127, riesce a restituirci quel mondo sospeso tra la fine dell’età feudale e l’inizio di un regno moderno.
Un romanzo che
intreccia mistero, politica e religione, dove l’eco delle crociate si mescola
al profumo delle spezie orientali e al clangore delle spade normanne.
Vi invito a lasciarvi conquistare dalla storia e a guardare con occhi nuovi questa isola splendida e inquieta che nel 1127 era già il cuore (e il teatro) di un mondo che cambiava.
Alla prossima
tappa del blogtour, amici Narralupi!