IL REGNO DEL FANTASY: "TORRE DEGLI AUTORI" - DAVIDE LANGELLA

Accogliamo l'ultimo intervistato, Davide Langella, autore fantasy nato a Genova in un autunno carico di mistero 🍂✨. Fin da piccolo, Davide disegna ciò che i suoi occhi sognatori catturano: paesaggi epici, personaggi affascinanti e scenari mozzafiato.

A soli undici anni viene stregato dal viaggio della Compagnia dell’Anello, e da allora il fantasy medievale diventa la sua casa 🧙‍♂️🗡️.

Con una passione travolgente per le storie emotivamente potenti e dal respiro epico, Davide trasforma sogni e ispirazioni in mondi tutti da esplorare. Oggi ci racconta il suo viaggio, le sue creature, e le battaglie che si combattono prima sulla carta e poi nel cuore dei lettori ❤️📚.

1.Raccontaci qualcosa di te e di quando hai capito che il fantasy sarebbe stato il tuo genere.

C’è stato un libro, un film o un momento che ti ha acceso la scintilla?

Mi chiamo Davide Langella, ho 34 anni e nella vita scrivo, lavoro con la stampa 3D e studio economia. Il momento in cui ho capito che il fantasy sarebbe stato il mio genere risale a quando avevo dieci anni e vidi per la prima volta Il Signore degli Anelli. Fin dall’inizio, con Frodo nella Contea, ho percepito qualcosa di meraviglioso: un mondo magico e potente, ma anche familiare e confortante, come certi momenti felici della vita reale. Quella storia, con i suoi viaggi, i cambiamenti, i colpi di scena, mi ha lasciato addosso una fame di meraviglia che ancora oggi porto con me. Una fame che, ahimè, solo pochi autori sono riusciti davvero a saziare. Ma ciò che mi ha spinto a entrare in gioco in qualità di scrittore, e che ha fatto esplodere in me il desiderio di creare mondi fantasy, è stato l’avvento di Game of Thrones. Lo seguivo sin dalle prime notizie, quando ancora pochi sapevano della sua esistenza. In quel periodo scoprii anche la saga monumentale de La Spada della Verità, proprio dopo la cancellazione della (discutibile) serie TV. Quei mondi, così diversi ma ugualmente travolgenti, mi hanno definitivamente convinto che il fantasy sarebbe stato il mio terreno d’espressione: il mio progetto di vita.


2.Che tipo di fantasy scrivi e perché hai scelto proprio quel sottogenere?

Dark, urban, epic, romantico, steampunk, mitologico…  raccontaci cosa ti affascina del tuo mondo narrativo.

Scrivo principalmente Epic Fantasy Medievale. Anche quando mi avventuro in storie più narrative o fiabesche, come quelle in stile La Storia Infinita, tendo sempre a costruire su una base storica solida e coerente. Ho scelto questo sottogenere perché mi permette di raccontare vicende che trascinano i personaggi in contesti, problemi e conflitti che, pur ambientati in mondi lontani, non sono poi così diversi da quelli che affrontiamo nella realtà. Anche l’aspetto estetico ha un ruolo fondamentale: immaginare castelli, mura, città e villaggi ispirati all’Europa medievale o al Nord mi dà ogni volta la sensazione di costruire un mondo che potrebbe davvero esistere. A volte inserisco elementi più fantastici o strutture meno realistiche, ma cerco sempre di giustificarli con una coerenza storica e narrativa che li renda credibili agli occhi del lettore, immergendolo completamente nei panni dei personaggi. E i personaggi, per me, sono il cuore della narrazione: voglio che vivano, subiscano, si trasformino e agiscano in base al cambiamento degli eventi lungo la storia. Detesto i personaggi che sembrano fatti di cartapesta, senza cervello né anima. Ogni figura che creo deve avere una voce propria, un passato, delle contraddizioni (o conflitti interiori), e soprattutto, deve evolvere.

3.Quali autori stranieri o italiani ti ispirano o ti hanno colpito di recente?

Facci scoprire voci fantasy straniere e italiane che vale la pena leggere!

Tra gli autori stranieri che mi hanno colpito negli ultimi anni ci sono Joe Abercrombie, Brandon Sanderson e Diana Gabaldon. Joe, per l’incredibile trilogia La Prima Legge, capace di mescolare ironia, brutalità e profondità psicologica in modo magistrale. Brandon, per l’universo misterioso e affascinante di Mistborn, dove magia e costruzione del mondo si fondono con una trama intelligente. E Diana Gabaldon, per la sua splendida saga Outlander, da cui è stata tratta una delle migliori serie TV degli ultimi anni, capace di unire avventura, amore e accuratezza storica. Tra le voci italiane recenti, mi ha colpito molto Andrea Butini con la sua trilogia Il Sole Pallido. Pur non essendo propriamente storico come piace a me o come scrive Abercrombie, la crudezza e il tipo di narrazione sono a livelli altissimi, e ricordano molto proprio il grimdark anglosassone.

4.Se potessi portare una sola cosa del tuo universo fantasy nel mondo reale, quale sarebbe?

Un oggetto, un incantesimo, una creatura, una regola magica…

Senza ombra di dubbio: il Settimo Drago.

Nel mio mondo, Wezard, esiste un drago per ogni Era. Ma dietro a questa successione non c’è solo una leggenda: c’è un disegno molto più grande, una tela intricata che, passo dopo passo, porterà a rivelazioni fondamentali per il destino stesso di quel mondo. Il Settimo Drago non è solo una creatura potente: è il simbolo di un mistero che attraversa il tempo, e che custodisce le chiavi per comprendere l’intera storia di Wezard.

5.Qual è la sfida più grande che affronti come autore fantasy emergente in Italia?

Una riflessione sincera sul panorama editoriale, il pubblico o la promozione.

La sfida più grande è, senza dubbio, riuscire a farsi notare. In Italia, per un autore emergente — soprattutto nel genere fantasy — è davvero una faticaccia emergere. Serve una dedizione totale: costruire collaborazioni, muoversi attivamente, cercare contatti e visibilità... non si può certo restare ad aspettare che qualcosa accada da solo. E anche con tutto l’impegno possibile, il mercato italiano resta uno dei più ostici al mondo per il fantasy. C’è poca apertura verso il nuovo, e spesso poca fiducia nel fatto che anche in Italia si possa produrre un fantasy di qualità. Ma proprio per questo, vale ancora di più la pena provarci.

6.Lasciaci con una citazione (tua o altrui) che per te rappresenta l’anima del fantasy

“I segreti sono come le ombre. Più il tempo li nasconde. Più la luce soccombe.” – Divad, il Profeta.

Citazione dalla mia saga L’Ascesa della Luce e dell’Oscurità.