RECENSIONE: "IL DESTINO DI DUE CUORI" di Maria Cristina Stilo
Anna Rita ha letto per il blog il romanzo di Maria Cristina Stilo Il destino di due cuori.
A CURA DI
Questa storia è l’ideale per chi ama le storie ambientate nel periodo della storico della “corsa all’oro”.
Tra le famiglie che lasciano New York City in cerca di fortuna c’è anche la famiglia Marshall che proprio fortunata non è. Durante la traversata in mare infatti, i giovani figli rimangono soli. Priscilla, ormai diciottenne, capisce che è arrivato il momento per lei di prendersi cura del fratello minore. Aiutata dal comandante della nave, si troverà a lavorare in un albergo di San Francisco. La proprietaria prende a benvolere i fratelli Marshall e, notato l’interesse della giovane per Marc Mackenzie, decide di aiutarla con lui.
Marc Mackenzie è un giovane allevatore non molto ben visto in paese a causa del suo oscuro passato, passato che condiziona il suo presente e soprattutto il rapporto con Priscilla.
Il loro sembra un amore impossibile, sarà realmente così?
Ho scelto di leggere questo romanzo perché sono un’appassionata di libri, film e serie tv ambientate nel periodo storico scelto ossia quello della “febbre dell’oro”.
Le vicende sono narrate in terza persona, l’autrice grazie a dettagliate descrizioni degli stati d’animo dei protagonisti e a numerosi dialoghi proietta il lettore direttamente nella storia che è ricca di colpi di scena.
I personaggi principali sono ben delineati, mi sono trovata subito a “giudicare” male Marc Mackenzie, burbero, a tratti antipatico, ma poi, pagina dopo pagina mi sono ricreduta su di lui. Priscilla invece non mi ha convinto fino in fondo: è una ragazza di diciotto anni che si trova di punto in bianco a essere l’unico punto di riferimento per il fratello minore e in diversi punti del romanzo è apparsa più infantile del fratello stesso.
Nel romanzo figurano diversi personaggi secondari, tra questi spicca la proprietaria dell’albergo per cui inizierà a lavorare Priscilla, che ha un ruolo chiave nella storia d’amore tra i due.
Il volume è autoconclusivo anche se l’autrice mi ha detto che è uscito il secondo volume.