INTERVISTA ALL'AUTORE: "GIORGIO PULVIRENTI"


Ospite di oggi per la rubrica Intervista all'Autore è Giorgio Pulvirenti che ci racconta qualcosa di sé come autore.

1) Chi è Giorgio Pulvirenti? Raccontaci qualcosa su di te.
Intanto ci tenevo a ringraziarvi per l’opportunità, ed è un piacere ritrovarvi dato che ormai è una piacevole consuetudine quella di fare quattro chiacchiere con voi in occasione dell’uscita di un mio libro. Detto ciò, sono Giorgio, ho 33 anni e attualmente vivo a in provincia di Catania. Le mie più grandi passioni, da sempre, sono la scrittura, la lettura, la musica e il cinema. Mi reputo una persona abbastanza riflessiva (forse anche troppo…), quando fisso un obiettivo metto tutto me stesso per perseguirlo, molti mi definisco un sognatore e un romantico, aggettivo che mi aggrada parecchio. Ho sempre pensato di appartenere all’epoca sbagliata… Ho all’attivo cinque romanzi che durante questi anni mi hanno regalato enormi soddisfazioni e l’opportunità di conoscere splendide persone con le quali si è instaurato un rapporto di stima e amicizia. Adoro la natura, gli animali, viaggiare e il buon cibo.

2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
La mia passione per la lettura e per la scrittura nasce alle scuole elementari, merito della mia maestra di italiano, una persona davvero fantastica. È stata proprio lei che mi ha aperto il mondo dei libri. La passione è proseguita, anzi, è cresciuta alle scuole medie, dove anche lì ho avuto la fortuna di incontrare un’insegnante che è riuscita a donarmi il suo immenso sapere sulla lingua italiana, e non solo.

3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Sempre meno di quello che vorrei dedicarvi. Purtroppo, causa lavoro e altri impegni, non posso dedicarmi appieno alla scrittura, anche se mi sono imposto di ritagliarmi degli spazi perché per me scrivere è davvero essenziale.

4) Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto.
Sì, tranne che in rare occasioni. Per esempio, quando devo scrivere una scena in particolare, a volte capita che metta una musica in sottofondo che funga da ispirazione…

5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?
Sì, come detto prima, la musica è un elemento fondamentale nella mia vita, così come nei miei romanzi. Buona parte della storia di “Mi chiamo Harry Gray” è ambientata all’interno di uno speakeasy, il B13, luogo dove si serviva illegalmente alcool e dove la musica blues e jazz la faceva da padrone. Ho cercato di ricreare un po’ quel mondo lì, e per farlo ho utilizzato come fonte di ispirazione vari brani di mostri sacri come Frank Sinatra, Louis Armstrong e Dean Martin che, come per i miei precedenti romanzi, ho racchiuso in una playlist disponibile su Spotify.

6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
Ho 2 modelli di riferimento. Il primo è Charles Dickens, per quanto mi riguarda l’autore che meglio ha saputo descrivere il periodo storico che preferisco, ovvero l’Ottocento. Il secondo è Nicholas Sparks, colui che reputo una sorta di mentore. Adoro il suo modo di scrivere e di trattare i sentimenti, non risparmiandosi nell’inserire il dolore, cosa che ho cercato di fare pure io nei miei scritti. Ecco, se devo dirti il titolo del mio libro preferito ti dico “Le pagine della nostra vita”.

7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)
Ti dirò, non cambierei quasi nulla. Al massimo, com’è nella mia natura, avrei approfondito ancor di più il background di alcuni dei personaggi, anche se poi mi sarei ritrovato a dover divagare e questo avrebbe rischiato di distrarre i lettori dal filone principale della storia.

8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?
Solo a livello caratteriale, credo di assomigliare a Harry. Per il resto, no. Ho lasciato scorrere la fantasia…

9) Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
Di studiare molto, e non parlo solo a livello tecnico. Al giorno d’oggi, uno scrittore deve essere più una sorta di imprenditore di sé stesso. Quindi, oltre a saper scrivere una storia che sappia catturare l’attenzione dei lettori, è necessario sapersi destreggiare nel campo della promozione, cosa che potrebbe sembrare facile ma che senza una corretta strategia può rivelarsi complessa.

10) È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare il tuo romanzo?
Per leggere una storia dolorosa, intrigante ma commovente, con diversi riferimenti storici, per immergersi nel mondo della Louisiana degli anni ’20.