RECENSIONE: "TRAPPOLA A BOSCOLUNGO" di Laura Costantini e Loredana Falcone


Willy2007 ci racconta le sue impressioni sul romanzo di Laura Costantini e Loredana Falcone Trappola a Boscolungo edito Nua Edizioni.


Bartolomeo Zoldan ha sempre avuto un crudele senso dell'umorismo. Approfittando del castello di Boscolungo, una sua proprietà sull'appennino tosco-emiliano, ha deciso che perfino da morto può giocare un tiro mancino ai propri eredi: costringerli a partecipare a una sorta di caccia al tesoro per aggiudicarsi il pacchetto di maggioranza della Zoldan S.p.A. Dovranno restare in totale isolamento (nessuna comunicazione con l'esterno, nessuna connessione, nessuna auto a disposizione) nel castello e seguire le tracce basate sui versi immortali di Giacomo Leopardi. Un figlio scapestrato, la vedova del primogenito di Bartolomeo, un figlio illegittimo e la giovane segretaria che il magnate ha sposato segretamente saranno costretti ad allearsi, diffidare, tendersi reciproci trabocchetti per cercare di interpretare tutti gli enigmi e raggiungere il tesoro. Nessuno di loro immagina che il gioco possa diventare qualcosa di ben più pericoloso. E che la posta in gioco possa essere la vita.


Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale omaggio



La storia si avvia riportando alla memoria altri gialli e altre storie lette: un defunto molto facoltoso, un testamento da leggere che riserverà sorprese, un certo di numero di persone tenute in balia della lettura del testamento, un ambiente chiuso e nessun rapporto con l'esterno.

E', quindi, facile fare un parallelo con i gialli classici della Christie, I tipici gialli a stanza chiusa.

Di tutti i personaggi le autrici mettono ampiamente in risalto tutti i lori difetti, la loro competizione, i loro sotterfugi.

La loro bravura è proprio quella di farli diventare uno più antipatico dell'altro al lettore e far si che il lettore davvero non sappia per chi parteggiare!

Davvero un misero parterre di casi umani è stato ben tratteggiato le cui gesta negative si amplificano vivendo tutti insieme in uno spazio chiuso.

Ma allo stesso tempo mediante i loro atteggiamenti le autrici li sbeffeggiano, sembrano prendersi gioco di loro: con ironia descrivono i loro sotterfugi, le loro ambivalenze, le loro alleanze.

Dietro a tutta questa messainscena in cui i protagonisti si muovono in una caccia al tesoro che il defunto ha stilato nel testamento mediante indizi che prendono spunto da poesie di Leopardi, si nasconde qualcuno che li tiene d'occhio e li spia.

Lo stile narrativo è scorrevole anche se, un po' troppo infarcito di dialoghi, ma tuttavia gradevoli alla lettura.

Il lettore ha proprio voglia di vedere come va a finire!

L'ambientazione è tutta circoscritta alla villa dove si sono riuniti tutti i personaggi.

Ben fatta l'analisi delle introspezioni dei diversi personaggi: le autrici li hanno messi a nudo senza nessuna remora!

Quando leggo libri scritti a più mani sono sempre incuriosita da come le autrici riescano ad amalgamare e ad equilibrare la storia: qui ci sono riuscite bene e credo anche con soddisfazione da parte loro.

A CURA DI
VOTO