RECENSIONE: "LE CROCI IN PIAZZA" di Fulvia Cipriani

L'erede di Chtulhu ha letto per noi il romanzo di Fulvia Cipriano Le croci in piazza edito Brè Edizioni.

di Fulvia Cipriani



GENERE: GIALLI/THRILLER
EDITORE: BRÈ EDIZIONI
PAGINE: 352
USCITA: 22 AGOSTO 2023

Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale omaggio




A CURA DI




Questi sono i giorni dell'estate infinita
Questi sono i giorni, il tempo è adesso
Non c'è passato, c'è solo futuro

C'è solo qui, c'è solo ora
Oh il tuo viso sorridente, la tua presenza gentile
Oh i fuochi della primavera si accendono luminosi
Van Morrison


Lascio a Van Morrison l’onore e l’onere di iniziare questa complessa recensione.

Complessa perché alcuni libri travalicano i limiti imposti dalla norme editoriali, che vorrebbero catalogare le opere di genio in stretti pertugi chiamati genere.

E cosi siamo limitati e forse ingabbiati nel dominio del concetto, provandoci a volte della meraviglia e dell’emozione di leggere ciò che non ti aspettavi, ma anche con l'incoscienza di lasciarti travolgere dall’inaspettato. 

E il libro di Fulvia Cipriani assurge proprio a questa funzione, lasciarci spiazzati, donarci anche la malinconia dei giorni d’estate, passati a sospirare per un amore mai vissuto, a conoscere l’orrore dei segreti e della crudeltà umana e al tempo stesso a fare in modo che l’adulto futuro potesse avere tutte le armi per lacerare il caldo involucro, in cui le esperienze a volte ci rinchiudono. E cosi che accade alla nostra protagonista, Camilla. La sua giovinezza spensierata viene presto funestata da eventi luttuosi, eventi che la trascinano dentro un vortice di rimpianti di recriminazioni, una spirale distruttiva che lacera i legami familiari e la sicurezza personale nella vittoria del bene. Perché come racconta la sua adorata nonna Rosina:


Misteri che vengono solo rimossi, rinchiusi in un cassetto gelosamente chiuso con un lucchetto colorato di lacrime scintillanti. In questo tempo sospeso, di attesa, gli anni trascorrono quasi senza rumore, affannosi e altrettanto monotoni. Camilla si trastulla in una quiescenza illusoria, perché i segreti non muoiono neanche d’estate e irrompono con una efferata crudeltà nel suo presente. Un omicidio strano riporta Camilla al paese delle sue estati da bambina, quello che sentiva vicino al suo cuore felice, e che è stato oscurato da una cappa luttuosa proprio nel momento della sua fioritura come donna. Ed è con il cipiglio orgoglioso che la caratterizza, che la nostra eroina imperfetta, indagherà per riportare non solo la giustizia al posto che le spetta, ma anche per rammendare il velo sbrindellato di antichi e mia distrutti rapporti. Ecco che il mistery si intreccia con una saga familiare, abbracciando con classe persino il romanzo di formazione. E il tutto intessuto con un filo rispettoso di luce, capace di regalarci un testo complesso, scorrevole ma mai confusionario. Un puzzle in cui ogni elemento si incastra con facilità all’altro, senza mai sopraffarlo con la sua arroganza, ma regalandosi al lettore con timida grazia.