RECENSIONE: ANGELO DI GHIACCIO di S.P. Hopeful

 

Moon girl ha letto per noi Angelo di ghiaccio di S.P. Hopeful edito O.d.e Edizioni 



Guardo nuovamente Evan e questa volta gli porgo la mano. Sicuramente non è il ragazzo che frequenterei normalmente, ma se è amico di Julia, cercherò di stringere un minimo di rapporto con lui, d’altronde non ho nulla da perdere. Mya Allen, l'Angelo di Ghiaccio. È così che è sempre stata soprannominata fin da bambina per il suo modo aggraziato e leggiadro di scivolare sulla pista ghiacciata. Ma il destino beffardo spezza quelle ali, togliendo all'angelo la sua forza e la sua gioia. Poi una nuova vita e un incontro. Quelle ali forse non si erano davvero spezzate. Forse, avevano solo bisogno di trovare un altro angelo per tornare a volare. *** Autoconclusivo ***

Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale omaggio




Cos'hanno in comune un giocatore di hockey rude, passionale, cinico, egoista, egocentrico e una dolce, impertinente, tenace pattinatrice su ghiaccio? All'apparenza quasi nulla, sembrano addirittura agli antipodi, appartenenti a due mondi diversi, ma in realtà, in questo particolare caso, molto di più di quello che si possa pensare.

Il ghiaccio soprattutto, la loro vita è il ghiaccio. E poi tanto dolore soppresso, urlato, non compreso, rinnegato, un dolore che lacera l'anima e la fa sanguinare.

Il ghiaccio è la loro vita, il loro mondo, l'unico posto dove si sentono liberi, dove il loro cuore batte forte. È casa. È il custode dei loro sogni.

Il conforto quando si sentono soli e abbandonati.

Il ghiaccio li ha visti cadere e rialzarsi, piangere e tornare a sorridere, scivolare, sprofondare ma mai arrendersi.

Il ghiaccio è la loro vita
Il pattinaggio. La mia storia è tutta lì. Fin da bambina, nel vedere le pattinatrici danzare e volteggiare su quella dura, fredda ma meravigliosa e superba lastra gelata mi incantavo. Leggere come piume, veloci come venti, quelle atlete sono riuscite a regalarmi attimi di magia. Hanno dato vita al mio sogno, alla mia passione. Hanno fatto vibrare il mio essere, spingendomi a diventare un corpo e un’anima sola con quel ghiaccio sul quale, per tanti anni, anch’io mi sono sentita un angelo. Un angelo che non potrà mai più volare.

[...]

Tutto è cominciato in un giorno speciale, quello che doveva essere il mio giorno perfetto, ma che rappresenta solo il mio più amaro ricordo. Il giorno in cui tutto si è sgretolato davanti ai miei occhi, lasciandomi inerme, spoglia di ogni emozione. Io e la mia storia non abbiamo un finale perfetto: la nostra è stata solo un piccolo, stupido ma maledettamente meraviglioso sogno. Della mia favola non resta nulla, ma si sa, le favole non esistono, il lieto fine non esiste, o almeno esiste solo per pochi eletti e fortunati individui
Mya aveva un grande sogno, arrivare alle Olimpiadi ma un terribile incidente ha infranto tutte le sue speranze e l'ha scaraventata in un abisso nero e buio. Ora ha paura del ghiaccio, di pattinare e forse l'unica via possibile è…la fuga. Allontanarsi dai problemi, dai ricordi, provare a costruire qualcosa di nuovo, una nuova se stessa, ricominciare altrove, ritrovare il proprio equilibrio. Non c'è più nulla che la trattenga a Boston, a parte i suoi genitori a cui è molto legata. E forse lontana dal suo vecchio mondo riuscirà a ricucire i pezzi della sua anima lacerata.

E così, dopo l'ultima batosta, dopo il colpo finale che manda definitivamente in frantumi il suo cuore, decide di volare a Montreal da sua cugina Julia.

Evan è un grande… diciamo che ha un comportamento e un atteggiamento abbastanza irritante, uno da cui stare alla larga. Presuntuoso, arrogante e anche egoista, che pensa solo a divertirsi, ma questo è irrilevante, sono scelte sue, lui che sfugge ogni legame, ogni contatto. A renderlo veramente insopportabile è la sua arroganza, il suo essere senza cuore.

Eppure…c'è qualcosa nei suoi occhi, nei suoi gesti, dietro le sue parole. Sofferenza, tanta, forse troppa, un grande dolore, tanta rabbia. Ha subito una batosta dalle persone a cui teneva di più al mondo e ora ha alzato muri, barriere. Invalicabili, alte, di cemento armato. È diventato cinico, arido, senza cuore né sentimenti. Per lui contano solo l'hockey, sua madre e la sua adorabile sorellina. E per fortuna ha due amici su cui può contare, che lo salvano ogni volta da se stesso e dai suoi tormenti e sensi di colpa: Will e la sua fidanzata Julia.

Già, proprio quella Julia, la Julia di Mya.

È inevitabile che i due ragazzi prima o poi si incontrino e il primo incontro avviene nel peggiore dei modi, un vero disastro. Julia tiene a sua cugina e tiene molto anche a Evan e vorrebbe che le sue due persone importanti andassero d'accordo. Ma come può un cinico, sprezzante, arrogante, presuntuoso andare d'accordo con l'algida principessa dei ghiacci, so tutto io?

Questo è quello che pensano l'uno dell'altra. Non si sopportano, quasi si odiano. E Mya è la prima che sa tenergli testa, che non gli cade letteralmente tra le braccia e questo stuzzica l'interesse di Evan. Se solo vedessero però oltre il velo dell'apparenza, se solo si vedessero realmente per quello che sono. Così affini, con quel dolore simile che attorciglia lo stomaco, divora le loro anime.

Entrambi sono spezzati.

Entrambi hanno paura.

Di quello che provano, di poter essere ancora felici, del mondo intero.

Sono stati delusi, sfiancati, abbattuti.

I loro cuori sono andati in frantumi a causa delle persone a cui tenevano di più.

E ora è difficile tornare a fidarsi ancora, aprirsi a un'altra persona…a un'altra opportunità.

Eppure…è evidente quello che li lega. Sono fatti l'uno per l'altra.

Quando smettono di punzecchiarsi e ferirsi a vicenda.

Mya è una bambola spezzata, un angelo che non può più volare, una parte di lei si è spenta e non brilla più.

Evan è una bomba a orologeria, basta un niente per farlo esplodere. Ha il cuore a pezzi. Proprio come Mya.

Ma entrambi hanno un dono, un amore per il ghiaccio che può curarli, salvarli e riportarli a splendere. Perché l'amore può ricucire un cuore spezzato, l'amore può vincere sul dolore e sulla rabbia.
«Evan, cosa c’è qui dentro?» «Aprilo e lo scoprirai.» Mi fissa negli occhi ancora un attimo e inizia a scartarlo. Quando il suo sguardo accarezza l’angelo di ghiaccio disegnato a lato dello stivaletto, Mya si porta una mano davanti alla bocca per lo stupore. Lo alza e i suoi occhi si riempiono di lacrime. «Perché?»
Mi avvicino e mi inginocchio ai suoi piedi.
«Perché è arrivato il momento. Sei pronta per tornare a brillare ed essere l’angelo di ghiaccio che tutti amavano guardare. La paura non deve più rappresentare un ostacolo e io sarò pronto a sostenerti.»
L'amore può essere salvezza.

Se solo si andasse oltre le incomprensioni e oltre le barriere innalzate a difesa.

Questa è una storia di resilienza, di rinascita, di amore. Una storia di dolore, di pioggia battente, di speranza, di cuori spezzati e poi salvati.

Una storia dolce, appassionante e in alcuni punti anche commovente.

A tratti l'ho trovata un poco assurda, però, nel senso di azzardata diciamo, forse tirata all'inverosimile. Non faccio spoiler, dico solo che verso il finale del libro più di una volta mi sono domandata: cosa???? L'ho trovata in quel punto poco realistica, la figura stessa di Brittany ha punti molto discutibili.

Ma nel complesso è una storia che mi è piaciuta e che ha catturato il mio interesse. Una storia scorrevole, fluida e che mi è dispiaciuto finire. Adoro le storie raccontate da entrambi i punti di vista dei protagonisti, in questo caso in prima persona: le trovo molto complete oltre che interessanti.

Ho divorato Angelo di ghiaccio in poche sere e lo consiglio a chi ama le storie appassionanti con un sottofondo drammatico e che parlano di pattinaggio e di altri sport su ghiaccio. Una bella storia dolce amara che ho amato e odiato, ma che mi ha lasciato una piccola impronta nel cuore, contenta di averla letta.

A CURA

VOTO