SETTE BLOG PER UN AUTORE: "AURORE BLANCHARD" - Simone Colaiacomo


Ospitiamo oggi per la rubrica Sette Blog per un Autore la protagonista del romanzo di Simone Colaiacomo Aurore Blanchard.



1)Chi è Aurore Blanchard? Raccontaci qualcosa di te
Sono una giovane diciottenne nata in Francia, a Tolosa, nella Languedoc. Mio padre è stato un mercante di spezie ma poi, qualche anno fa decise di trasferirsi con me e la mamma a Firenze dopo una grande vendita pagata tre volte il suo valore. Non so il motivo preciso, ma volle rimanere nel Granducato di Toscana anziché rimanere in patria. Ma poi è successo qualcosa che non mi ha mai detto, la mamma è morta e siamo fuggiti nella notte per nasconderci in questo paesino chiamato Abbadia di Màlia. Un posto tranquillo, ma mio padre si è raccomandato di non dire mai che siamo di Tolosa, perché qui sembra che molti secoli fa degli eretici provenienti dalla nostra terra hanno maledetto una vetusta abbazia. Non so molto in merito, ma di mio padre mi fido ciecamente. Ora siamo qui da qualche anno e abbiamo aperto una taverna e la nostra specialità sono le escargot. Sai, seguiamo una antica ricetta della nostra terra! Vuoi assaggiarle?

2)Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel racconto?
La mia vita è fatta di contraddizioni. Ho passato momenti bellissimi ma poi il dovere, la morte di mamma, ricominciare a quattordici anni una nuova vita in terra straniera, dover mentire per non essere bruciati sul rogo, prendermi cura di mio padre dopo la malattia e gestire la taverna. Troppe responsabilità per una giovane in questo 1771. Ma ce la posso fare. Lo so. Ho risorse che devo ancora scoprire. Certo, quel buffo ragazzo mi ha portato in quel posto maledetto, mi ha promesso l’impossibile, ma forse… potrebbe avere la soluzione ai miei problemi. Vale la pena tentare. Cosa ho da perdere? Il male è ovunque, lo so, ma dove c’è l’oscurità, guardando in direzione opposta, si può trovare una luce…

3)Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro?
Sin da piccola, quando vivevo a Tolosa, allevavo delle lumachine molto simpatiche che ho portato con me a Firenze in una piccola scatoletta e le ho nutrite e accudite. Chi lo avrebbe mai detto che un giorno, quelle poche creaturine sarebbero diventate molte di più e avrebbero sfamato la mia famiglia divenendo fonte di reddito e catturando i gusti di molti italiani. Sai, dicono siano anche afrodisiache!

4)Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no?
Che vuoi che ti dica. Sono sempre stata obbediente, diligente, ho seguito gli insegnamenti dei miei genitori e penso di aver mostrato il lato migliore di me. Poi, divenuta una giovane donna, la mia bellezza sembra essere apprezzata dagli uomini che frequentano la locanda, ma io ho sani principi e sto aspettando il mio principe. Sarà da qualche parte, lo sento!

5)Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere al tuo autore?
Lui mi ha resa felice, sono contenta di come parla di me. Certo, ogni persona ha il suo lato oscuro, e forse il suo è scivolato in me. Ma che posso farci? Nessuno è tutto bianco o tutto nero, e un colore serve alla sua assenza per imprimere il fascino delle sfumature alla vita. Allora godiamoci ogni momento e accettiamo come siamo, alla fine è il tocco naturale e spontaneo a dar forma alle persone che è in noi, non l’inganno dell’artefatto che fa da maschera e nulla più.

6)Tre aggettivi che ti descrivono.
Genuina, ingenua, determinata.

7)Parlaci della città dove è ambientata la tua storia.
Abbadia di Màlia è un borgo in stile gotico della Val di Chiana, in Toscana. Ricorda per certi scorci anche Chiusi e Montepulciano, a farci caso. Nato sulle ceneri di un centro abitato che a metà del quattordicesimo secolo è stato cancellato dalla Peste Nera, questa terra è stata maledetta. Come dicevo, dei frati eresiarchi che hanno abitato la vecchia abbazia sembra abbiano creato un bel po’ di problemi agli abitanti di qui. Per secoli nessuno ha voluto vivere in queste zone. Poi, come si sa, il tempo cancella i ricordi e sono rimaste solo le leggende a cui non credeva più nessuno. Così sono nate nuove case, non attaccate all’abbazia, ma neanche così lontane. La tranquillità è durata troppo poco. Dicono che alcune streghe siano poi giunte da queste parti e… tutto è cambiato. Meglio farmi gli affari miei, questo mi dice sempre mio padre e lui sa il fatto suo.

8)Che rapporto hai con gli altri personaggi del racconto? Ti va di presentarceli?
C’è mio padre, è un uomo speciale, ma sta molto male ultimamente e sembra, a detta del dottore, che non gli resti molto… C’è un ragazzo che mi fa la corte, Aurelio, non è che straveda per lui, ma sembra sapere molte cose e mi incuriosisce. Forse può aiutarmi in qualche modo, vedremo… Degli altri meglio non dire nulla, la mia storia non è molto lunga essendo un racconto, poi rischio di dilungarmi troppo e parlare, parlare e… chi vorrà conoscere, a quel punto, la mia storia? Vediamo come Simone ha raccontato la mia vita! Io non ho studiato molto e poi parlo meglio il francese dell’italiano. Lui penso sia una sorta di bardo, fatti raccontare la mia vicenda, dai!

9)La tua storia avrà un seguito?
Non credo. Sono una scintilla nella notte, mi vedrai risplendere per un istante e poi svanirò nell’eterno. Ma il mio ricordo, sono certa, rimarrà con te a lungo…

10)Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni?
Faccio parte di un meccanismo più grande di me, ma il mio posto è dove devo essere e il senso di tutto è frutto della mia essenza. Comunque, se me lo chiedi, ti dico che ho emozionato qualcuno, ho stupito qualcun altro, ho mostrato ad altri che essere donna in un’epoca maschilista – che poi, credo lo sia anche la tua, nonostante siano trascorsi due secoli e mezzo – è difficile ma si può dare il proprio contributo per un cambiamento verso l’equità e la parità di diritti. Confido nel genere umano, ce la può fare a migliorare.

11)C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori?
Sono tanti i messaggi che Simone vuole trasmettere, ogni sua storia ne è piena a tal punto che spesso, in alcuni suoi romanzi, finisce che alcuni non vengono trovati. È un po’ come una caccia al tesoro nel simbolismo, nell’occulto, nei sani principi. Insomma, di ogni tipo! La settima anima parla di stregoneria e di eresia, quindi possiamo tradurlo in concetti legati alle incomprensioni, alla paura del diverso e di ciò che non si conosce. Le persecuzioni sono figlie dell’ignoranza e della superbia, del senso di onnipotenza e del timore dell’ignoto. Quindi vorrei che questa storia portasse chi la leggerà a cogliere quel frutto che darà vita, con i suoi semi, a un mondo più tollerante.

12)Tre buoni motivi per leggere la tua storia.
Non servono tre motivi, leggendo quel che ho raccontato di me se ne possono trovare molti di più. A presto e buona vita!