REVIEW PARTY: LA BIBLIOTECARIA DI NEW YORK di Maria Benedict e Victorya Christopher Muray
Anna Rita partecipa al review party de La bibliotecaria di New York scritto da Maria Benedict e Victorya Christopher Muray edito Newton Compton Editori
Belle viene assunta da J.P. Morgan nella sua biblioteca personale
per curare l’immensa collezione di manoscritti, opere d’arte e libri rari che
ha acquisito nel corso del tempo.
In poco tempo Belle riesce a conquistare la fiducia dello
“scorbutico” signor Morgan e soprattutto riesce a farsi strada nell’alta
società newyorkese, divenendo in poco tempo una figura di spicco nel mondo
dell’arte e della cultura.
Inutile parlare dello “scandalo” che all’epoca provocò questa
ascesa di Belle: ogni giorno era “costretta” a dimostrare il proprio valore in
ambito lavorativo, essendo messa spesso a confronto con colleghi uomini, ma
questo non era un problema per Belle.
Belle, il suo problema più grande era nascondere la propria
identità al mondo intero. Si chiama infatti Belle Marion Greener, figlia del
primo uomo di colore laureato ad Harvard.
Non continuo a parlarvi degli eventi per non togliervi il piacere
della lettura del romanzo,
A mio avviso è un romanzo storico veramente ben scritto e pieno di
spunti di riflessione.
Le descrizioni degli eventi narrati sono dettagliate e molto
fedeli alla storia; le autrici stesse nelle note hanno evidenziato “piccoli
errori” nelle date, da quanto ho capito è come fossero voluti.
Come scritto sopra il romanzo è pieno di spunti di riflessione: fa
riflettere il comportamento di Belle per “farsi accettare” fingendo di essere
chi realmente non è, ma ancor più fanno riflettere i vari aneddoti narrati in
cui si evidenziano le differenze che spiccavano all’epoca, tra le persone di
colore e gli americani.
Differenze che purtroppo, ancora oggi, sono più vive che mai.
Consiglio la lettura agli amanti del genere
A CURA
VOTO