REVIEW TOUR:"TUTTA COLPA DEL GATTO" di Miranda Dickinson


Moongirl partecipa al Review Tour del romanzo di Miranda Dickinson Tutta colpa del gatto edito Newton Compton Editori.



Autrice del bestseller Iniziò tutto con un bacio A volte il destino ci mette le zampine... Lachlan Wallace è bloccato in casa da quando un incidente d’auto ha interrotto la sua carriera militare. Davanti a lui ci sono ancora mesi di fisioterapia e la sola compagnia su cui può contare è quella del suo cane e del suo gatto. La finestra è l’unico spiraglio su un mondo che sembra essersi dimenticato di lui. Una sera, la sua attenzione viene calamitata da un bellissimo vaso di fiori, poggiato sul davanzale dell’appartamento di fronte. Quei colori sembrano risvegliare qualcosa in lui, al punto che Lachlan decide di attaccare sul vetro un cartello con un messaggio rivolto verso l’esterno. Bethan Gwynne è arrivata da poco in città. Sta lentamente ricostruendo la sua vita, occupandosi del figlio Noah, ma la solitudine è un peso difficile da accettare. Spesso guarda fuori dalla finestra per distrarsi ed è così che nota lo splendido gatto nell’appartamento di fronte. E anche una mano che lo accarezza... Poi un giorno vede un messaggio che sembra essere rivolto proprio a lei: «Come si chiamano quei fiori?». Lachlan e Bethan ancora non lo sanno, ma il destino potrebbe avere in serbo per loro una nuova occasione di felicità.



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Tutto ha inizio per caso. O forse è il destino pronto a mischiare le carte in tavola? Ma cos'è il destino? Qualcosa di ineluttabile o forse è quella scelta che noi decidiamo di compiere, in direzione della serenità e, perché no, anche della felicità?

Lachlan è un uomo distrutto. Spezzato. Scontroso, arrabbiato, ce l'ha con il mondo intero, con se stesso, con il suo migliore amico.

Perché quel confine è così netto, così marcato. Il confine tra la vita di prima e quel dopo. Dopo l'incidente che gli ha stravolto irrimediabilmente la vita, che gli ha portato via molto, quasi tutto. Sono otto settimane che prova a muoversi come prima, che tenta di riprendere in mano la sua vita ma non ottiene alcun risultato. È tutto fermo, in una situazione di stallo. Di sconforto. Potrebbe arrendersi, lasciarsi andare, sprofondare nell'oblio, nell'autocommiserazione. Sono mesi che tutto è in pausa, che trattiene il respiro. E ogni passo è una tortura, un dolore acuto e sordo che si propaga fino all'anima. Eppure quella mattina… qualcosa all'improvviso lo colpisce, cattura la sua attenzione.
Nel punto in cui ieri ho visto quella ragazza seduta, adesso c’è un vaso di fiori. Non so che fiori siano, ma sono belli. Teste rotonde, cerchi quasi perfetti –proprio come quelli che facevano le ragazze di Sal da piccole per disegnarli; giallo, arancione e rosso acceso sopra steli verde brillante. Mi chiedo se abbiano anche un buon profumo. Sembra di sì. Le si addicono, penso, si addicono a quella donna alla finestra con la tazza di Spiderman. Luminosa, fiera, speranzosa…Aspetta. Che sto facendo?

Bethan è una giovane donna che in passato ha sofferto tantissimo, che più di una volta si è ritrovata spalle al muro, sbattuta a terra e che ancora oggi soffre a causa degli stupidi pregiudizi della gente, ma che finalmente è riuscita a rialzarsi e a trovare un posto tutto suo, anzi loro. Suo e del suo adorabile bambino, Noah. Un concentrato di positività, spensieratezza e allegria, proprio quello di cui ha bisogno Bethan in questo momento.

Finalmente hanno il loro appartamento luminoso e colorato, finalmente sono pronti a ricominciare.
E nel momento in cui vede fuori dalla finestra, nell'appartamento di fronte, un bel gattone grigio capisce di essere nel posto giusto.

Ancora non sa che quel gatto appartiene a Lachlan.
Ancora non sa quello che la vita le sta per offrire.

Due sconosciuti, due sopravvissuti, due persone così diverse tra loro che però qualcosa sembra unire e avvicinare.

La speranza di un sentimento nuovo, puro.
La speranza per il futuro.
Può essere una follia, la pazzia di un istante, ma può anche essere la cosa più bella che possa succedere. Forse solo una volta nella vita.

Nasce tutto per caso, per gioco.
Un messaggio alla finestra.
Come un faro luminoso nella notte più oscura.

Lachlan segue l'istinto, si getta nel vuoto, con quella piccola speranza nel cuore, la speranza che la donna dell'appartamento di fronte risponda.

E Bethan risponde.
E al primo messaggio ne seguono altri.
C'è attesa, c'è trepidazione, il cuore che batte forte.
Un messaggio dopo l'altro.

C'è quel brillio negli occhi, quella luce che si accende improvvisamente e che spinge ad andare avanti, che guida i nostri passi.

C'è il sorriso perenne.
Finalmente un sorriso sincero, che proviene dal cuore e che illumina le giornate.

La felicità di non sentirsi più soli.
C'è qualcuno là fuori, a pochi passi da noi.
Qualcuno che sembra ascoltarci, qualcuno che sembra vederci per quello che realmente siamo.
Ma arrivati a un certo punto…i messaggi sulla finestra non bastano più. Non sono più sufficienti.

La prima volta in cui si vedono, in cui si osservano da vicino è da far battere forte il cuore.
Lo senti, lo vivi sulla pelle.
E quando si sfiorano per la primissima volta…ho avuto gli occhi a cuoricino per tutto il tempo!
Scintille, fuochi d'artificio, brividi!
Ma…
C'è sempre un ma.

In questo caso c'è la verità.
Un fardello pesante sulle spalle di entrambi.
Una spada di Damocle che pende irrimediabilmente sulle loro teste.
Entrambi hanno un segreto.
Una verità omessa.

E, quindi, se tutto si trasformasse in una bugia? Un conto è omettere qualche cosa, diversi particolari, un conto è mentire.
Entrambi hanno paura.

Di cosa potrebbe pensare l'altro, di cosa potrebbe provare di fronte a quella verità un poco scomoda.
Eppure se si aprisse il proprio cuore, se si iniziasse a fidarsi…

Lachlan teme che lei lo veda per quello che è, un uomo spezzato, ha paura che la magia svanisca, che la realtà li divida. Dietro un muro, nascosto, protetto da quella siepe si sente più sicuro, più protetto. E se lei vedesse solo le sue ferite, solo quello che non è, come quasi tutte le persone che lo circondano? Lachlan sa, sente che Bethlan è diversa, speciale ma la paura di essere rifiutato, di non riuscire a camminare al suo fianco lo fa vacillare e lo porta a nascondersi dietro una siepe. E poi c'è quel macigno che grava sul suo cuore a dividerli. Una bugia, la prima bugia. Lui vorrebbe essere onesto, sincero, una parte di lui sente che lei lo capirebbe, che lo comprenderebbe, ma l'altra parte è restia a raccontarle tutta la verità. È come se in Lachlan esistessero due persone e in quel momento si stanno dando battaglia. Se solo si decidesse a fare la cosa giusta… ma qual è la cosa giusta?

Sono mesi che soffoca il senso di colpa, che si nasconde, che mente.

Eppure…da quando ha visto Bethlan la prima volta, da quando le ha scritto il primo messaggio sente che qualcosa è cambiato.

Anche Bethlan ha paura, paura di essere vista come la vedono gli altri, come l'hanno sempre fatta sentire: una madre single poco di buono…una nullità.

Ma si arriva a un certo punto che bisogna dire basta. Basta nascondersi, basta scappare. Bisogna affrontare i propri demoni, le proprie paure, difendere i propri valori, aprirsi al mondo e alle persone che ci circondano.

La vita non è solo ciò che puoi o non puoi fare. È anche vivere.
Cosa posso aggiungere?

Forse in alcuni momenti potrà sembrare irreale. Chi mai risponderebbe al messaggio di uno sconosciuto attaccato alla finestra dell'appartamento di fronte? Ma allo stesso tempo ci ho sentito un pizzico di magia.

E ho lasciato perdere le mie perplessità sul dubbio uso del congiuntivo. C'è stato un momento in cui ho sentito sulla mia pelle, nel mio cuore le emozioni dei protagonisti, il dolore, la rabbia, la frustrazione, tutto il peso del mondo, l'ho sentito nel profondo ed è a quel punto che mi sono innamorata follemente di questa storia!

E il fatto che sia scritta in maniera molto scorrevole, alternando i punti di vista di Lachlan e di Bethlan è un altro punto a suo favore.

L'emozione profonda che mi ha saputo regalare per me l'ha resa speciale.

Tutta colpa di un gatto…

Non fosse stato per questo titolo che mi aveva incuriosita mi sarei persa una storia divertente, commovente e magica.

A CURA
VOTO