INTERVISTA ALL'AUTORE: "CINZIA FIORE RICCI"


Oggi, nella nostra rubrica di interviste all'autore, ospitiamo Cinzia Fiore Ricci che ci racconta un po' lei.


1) Chi è Cinzia Fiore Ricci? Raccontaci qualcosa su di te
Il mio nome è Cinzia Riccitelli, ma firmo i miei romanzi rosa con lo pseudonimo Cinzia Fiore Ricci. Ho cinquant'anni (una bimba) e scrivo da dieci anni. Non ho all’attivo decine di romanzi, però mi sono cimentata anche nel campo della poesia e con il mio vero nome ho cominciato a firmare romanzi noir/thriller. Sono sposata da quasi venticinque anni e ho un figlio di ventuno. Ho un lavoro full time che mi occupa gran parte della giornata e per rilassarmi, oltre a leggere, amo andare in palestra. Amo il cinema, la musica, sono creativa, ma visto il poco tempo a disposizione cerco di non farmi piacere altri hobby

2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
La passione per la lettura è nata sin da bambina.
Ricordo il primo libro da cui non mi staccavo mai: La zuppa di bottoni di Zio Paperone. Chissà che fine ha fatto quel libro, è difficile anche da trovare in commercio. Durante l’adolescenza sono stata stregata da Stephen King, ma leggevo di tutto e proprio all’età di quindici anni ho scritto il mio primo libro su una vecchia agenda. Mi piaceva tenere un diario, ma solo verso i quarant’anni ho deciso di scrivere un altro romanzo. L’ho fatto più per gioco che perché sentissi di essere una scrittrice.

3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Dipende, negli ultimi due anni non riuscivo a dedicare del tempo alla
scrittura, non perché avessi il blocco dello scrittore ma perché gli impegni lavorativi mi assorbivano completamente. Di solito però almeno un’ora, a volte tre, o intere giornate.

4) Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto o ascolti della musica?
Silenzio assoluto, non deve volare una mosca. In più entro in una sorta di trance, quindi se mi chiedi qualcosa non ti sento proprio.

5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?
Sempre, cerco anche di citare alcune canzoni, a volte mi piace prendere qualche frase dai testi, rispettando sempre il diritto d’autore, ovviamente.

6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
Ne ho tanti, non ce n’è soltanto uno. Leggo tanti libri di generi diversi. Mi piace Isabella Santacroce, The King, posso citarti Roberto Costantini di cui ho adorato la trilogia del male, ma credimi la lista è davvero lunga. Chuck Palahniuk, Donna Tartt, Gianpaolo Simi, Anais Nin, Moravia, Calvino, Donatella Di Pietrantonio. Ti dico solo che non
so più dove mettere i libri, perché ne compro tanti di cartacei.

7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)
No, non cambierei niente. Mi piace molto come sta venendo, cosa che non posso dire per altri libri che ho pubblicato e che con pazienza sto riscrivendo.

8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i? 
Sì, per il papà di Michela ho preso come riferimento Renatone che andava spesso a “La prova del cuoco”; invece per Joanna, l’agente di Michela, mi sono ispirata a Csaba Dalla Zorza.

9) Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
Di non avere fretta nel voler pubblicare un libro a tutti i costi. Assicuratevi di fare un buon lavoro, affidatevi a un editor che sappia anche aiutarvi nel curare ogni aspetto, dalla costruzione del mondo narrativo e la caratterizzazione dei personaggi. Io, tornassi indietro, lavorerei di più per non gettarmi nella scrittura senza una bussola.

10) È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?
Perché è carino, divertente, romantico. Ho cercato di creare una storia piacevole unendo il romanticismo al piacere per il cibo, anche se l’ingrediente principale è sempre l’amore.