SETTE BLOG PER UN AUTORE: "SILVIO PIACENTINI" - Marco Lentini


Ospite di questa settimana l'autore Marco Lentini e il protagonista del suo romanzo La vendetta Silvio Piacentini.



1)Chi è Silvio Piacentini? Raccontaci qualcosa di te
Mi chiamo Silvio Piacentini e sono un affermato avvocato di Milano. Sono intelligente, di bell’aspetto, nel mio lavoro, che amo, sono molto bravo, onesto, anzi, onestissimo. Sono una persona con dei limiti morali ai quali non concedo deroghe. Appassionato di calcio e tifoso del Milan, amo le belle donne, il buon whisky e i piaceri della vita e così, immaginavo, avrei vissuto per tutto il resto della vita se la mia strada non avesse incrociato quella di Marco Lentini che mi ha voluto nel suo romanzo.

2)Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel romanzo?
Cosa ne penso della mia storia?, che è uno schifo! Che non avrei mai potuto neppure immaginare che la mia vita, il mio Io, la mia morale, il mio carattere, il mio tutto venissero stravolti in un modo così radicale al punto da non riuscire più nemmeno a riconoscermi. No, non c’è una sola cosa che mi piace in tutto quello che mi è capitato. Niente, neppure usando la più potente lente d’ingrandimento riesco a trovare un qualcosa anche vagamente positivo. Ho lasciato che istinti primordiali di cui non sospettavo neppure l’esistenza, decidessero in mia vece, trasformandomi in quel mostro che non ha nulla a che fare con me. E tutto questo senza considerare tutto il dolore, fisico e non, che ho dovuto affrontare… no, non sono per nulla contento di quanto mi capita, adesso spero solamente che venga il giorno in cui possa guardarmi allo specchio senza provare repulsione per quello che vedo.

3)Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro?
In realtà di hobby ne ho diversi, ma nel libro vengono menzionati solamente il calcio e il buon whisky.

4)Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no?
Ma, credo che inizialmente no, penso sia amato nel proseguo del libro però, quando emerge quella parte di me che neppure io conoscevo, credo che il pubblico si dividerà in due, c’è chi mi amerà per ciò che farò e chi per lo stesso motivo mi disprezzerà, una via di mezzo non esiste.

5)Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere al tuo autore?
Sì, assolutamente sì. Soprattutto quello morale. Per altre cose c’è qualche sporadico punto d’incontro dovuto alle circostanze o a determinati periodi nella vita del mio autore.

6)Tre aggettivi che ti descrivono.
Tenace, determinato e onesto fin quando la vita non mi ha messo di fronte una realtà devastante.

7)Parlaci della città dove è ambientata la tua storia.
La storia si svolge in diverse località, però, per quanto mi riguarda, palazzo Terzi-Martinengo vicino a Salò sul lago di Garda è il posto più importante di tutti. Costruito nel XVI secolo dal conte Sforza Pallavicini, divenuto poi residenza estiva del conte Terzi-Martinengo, è situato sulle sponde del Garda nel golfo di Salò.

8)Che rapporto hai con gli altri personaggi del romanzo? Ti va di presentarceli?
A Marcello sono legato da rapporti di lavoro ma soprattutto da una profonda amicizia. Santo è l’uomo che mi ha rovinato la vita, se lui non ci fosse stato ora potrei vivere felice con Alice, mia moglie, che amo profondamente. L’inafferrabile Anna è uno dei misteri del libro. Con lei non ho alcun tipo di rapporto, ma avrei desiderato tanto averla potuta incontrare.

Di loro se ne è già parlato precedentemente.

C’è poi Luigi Pirotelli, il grande boss. Personalmente, sebbene ne abbia sentito molto parlare, l’ho incontrato una sola volta, però, pur essendo un criminale, ha dei valori e una morale con risvolti inaspettati rispetto al ruolo che copre.

Giuseppe, malavitoso milanese vecchio stampo a cui mi rivolgo per portare a termine il mio piano. Uomo d’azione, scaltro, affidabile, di parola e con una intelligenza criminale di primo piano. Definirlo un amico è forse esagerato, però lo rispetto per la sua correttezza.

Mara, la mia segretaria innamorata di me da sempre. Bella nella sua semplicità, sensuale, intelligente, capace e determinata. La persona con cui avrei potuto lasciare alle spalle il passato e ricostruirmi una vita se la mia viltà e scorrettezza non avessero rovinato tutto.

Aldo Randelli, figlio di un boss mafioso di secondo piano a cui interessa solamente il potere e pur di arrivarci non guarda in faccia a nessuno. Noi due non ci siamo mai incontrati e non ne conoscevo neppure l’esistenza. Tuttavia è proprio a causa della sua sete di potere se la mia vita verrà stravolta.

Come non ci siamo mai incontrati e ne ignoravo l’esistenza del docente universitario Romeo Giuliani, lo sfortunato giocatore di poker che dà il “la” all’intera storia. Uomo di una certa età, disilluso dalla vita che coltiva il desiderio di lasciare tutto per inseguire un sogno. Accanito giocatore di poker al punto da portare quasi allo sfacimento la sua famiglia.

Infine Naima, una bellissima, sensuale, colta, affascinante prostituta marocchina il cui aiuto, purtroppo per me, perché non avrei mai immaginato le conseguenze, si rivelerà determinante.

Il capitano dei carabinieri Marchesi. In lui ponevo la mia fiducia ma la vicenda su cui indagava era come un fiume in piena, mai avrebbe potuto risolverla. Troppi intrighi, troppe menzogne, troppe deviazioni. Lui ci ha provato, ha dato tutto se stesso però, pur non riuscendovi, alla fine ne esce vincitore, forse l’unico vero vincitore.

Ciccio, braccio destro e uomo di fiducia di Luigi Pirotelli. Uomo in sovrappeso di una certa età, fedele al suo boss e alla cosca, è interessato più al cibo che al sesso. Ci siamo incontrati ma per quanto mi riguarda è un personaggio che non mi dice nulla, anche se nel romanzo ricopre una parte importante.

Appaiono poi diversi altri personaggi ma non vale la pena nominarli in quanto legati solamente a circostanze circoscritte.

9)La tua storia avrà un seguito?
Non lo so, potrebbe essere ma non credo, anche se io personalmente con tutto quello che mi è capitato spero proprio di no.

10)Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni?
Al riguardo l’unica considerazione riguarda il nome, forse perché è lo stesso di un amico d’infanzia del mio autore ucciso negli anni 80 a pistolettate.

11)C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori?
Non lo so ma non credo. Credo però che, volendo, un lettore ne potrebbe trovare diversi.

12)Tre buoni motivi per leggere la tua storia.
Il primo motivo è che, anche se personalmente avrei preferito non viverla, la storia comunque è appassionate, ricca di suspense e colpi di scena nonché molto coinvolgente. Un libro giallo scritto bene, che spinge il lettore a fare le ore piccolissime perché non riesce a fermarsi. Il secondo è che questa storia porta a conoscere l’ambito malavitoso, con le sue dinamiche, viste con l’occhio di chi ci ha vissuto per decenni e non attraverso lo stereotipo creato da molti film. Il terzo ma non ultimo, è la mia storia personale che pur nella drammaticità degli eventi, è una storia dai risvolti umani, psicologici e morali molto profondi.