RECENSIONE: "LA CITTÀ TENACE" di Alessandro Massasso


Arya ci racconta le sue impressioni sul romanzo di Alessandro Massasso La città tenace edito Delos Digital.


Kitmell è un ragazzo in cerca di opportunità, spera di essere ammesso in una delle città gestite dalle corporazioni aziendali. Vuole potersi costruire un futuro, diventare un cittadino, ma per farlo deve fare crescere il suo CFC, l’indice di efficienza che determina il grado sociale di ogni individuo. Non ha idea di cosa lo aspetti oltre il muro, non conosce il rigoroso regime con cui viene gestita la vita all’interno della città-azienda. Sono molte le cose che dovrà imparare se vuole sopravvivere…

Ringraziamo l'autore per la copia digitale omaggio



La città tenace è un romanzo breve ambientato in un mondo distopico dove alla base di tutto c'è il lavoro.

Tutto ruota infatti attorno alla produzione: l'individuo che produce di più, aumentando il proprio CFC ossia un indice efficienza, conquista man mano il proprio posto nella città con promozioni e privilegi.

Due sono i protagonisti in questa storia ossia Kitmell, un giovane ventitreenne che vuole entrare in città a tutti i costi ed è disposto a lavorare sodo per poter abbandonare il luogo di decadenza in cui vive e costruirsi un futuro migliore, e Gail, un dirigente aziendale che ha donato la sua intera esistenza al lavoro; sempre pronto ad "accumulare punti" e aumentare il  suo CFC per godere di uno stipendio di tutto rispetto, di una casa con tutti i comfort. Ogni cosa a Bejond, la città azienda, può far aumentare il proprio CFC, a partire dal lavoro passando per un matrimonio o l'adozione di un figlio, fino a praticare uno sport. Nessuno ha più interessi, svaghi, hobby, ma tutto ciò che si fa lo si fa solo per aumentare il proprio coefficiente.

La scrittura scorrevole e fluida dell'autore permette la lettura del racconto in tempi brevissimi tanto che il lettore resta spiazzato "ma è già finito?". Il finale aperto lascia intendere che potrebbe esserci un altro racconto.

Il messaggio che trapela dalle pagine di questo libro fa riflettere molto sullo status dell'uomo moderno, sempre di fretta, legato giorno e notte al proprio lavoro (anche quando si finisce di lavorare e si ritorna dalla propria famiglia, basta una telefonata ed ecco che il lavoro ti raggiunge anche nella tua vita privata), che non ha mai tempo per i propri affetti perché occupato a fornirgli tutto il necessario per poter vivere dignitosamente.

Sembra lontano il mondo distopico descritto dall'autore, ma ogni giorno che passa l'aumento del consumismo e dell'industrializzazione è sempre più costante e l'uomo diventa sempre più schiavo di questa macchina.

Lettura consigliata!

A CURA DI
VOTO