RECENSIONE: "ECO DALL' INFERNO" di Manuela Fanti


La Dott.ssa Biotech oggi ci racconta qualcosa su una delle sue ultime letture: Eco dall'inferno di Manuela Fanti edito Words Edizioni.


Sono la prigioniera K317, codice completo KRB10317, e sono considerata una cavia. Il giorno che mi hanno portata al campo con mia madre e mio fratello è stato l’ultimo in cui li ho visti. Si narra che dal lago di Grenze, durante le notti di luna piena, le anime urlanti di bambini che lo infestano risalgano sino alla cima della torre, generando un sentiero di orme insanguinate. Quando d’inverno la superficie si congela, restano invece imprigionate e attendono di incrociare uno sguardo a cui trasmettere il proprio tormento. È solo una leggenda, ma quando Clara Steiner cade mentre pattina sul lago ghiacciato, inizia per lei un incubo fatto di voci, lamenti e flashback improvvisi che condurrà alla scoperta di un cadavere. Il male, però, affonda le sue radici nel passato, viaggia nel tempo come un’eco lontana, sino ad arrivare al 1945 e agli esperimenti compiuti dai nazisti, in una storia che serba colpi di scena dalla prima all’ultima pagina.

Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale omaggio



È il 1976 quando Clara, che vive a Grenze, cade mentre sta pattinando sul lago ghiacciato. Ed è proprio al di sotto della superficie ghiacciata di quel lago che vede qualcosa, o forse qualcuno. Da quel momento inizia ad avere visioni e a fare sogni in cui sente delle voci. Sul lago di Grenze, infatti, aleggiano tante leggende metropolitane, ma forse non tutte sono racconti di fantasia.

Quando Clara ritorna a Grenze, nel 2007, con sua figlia, l’incubo ricomincia. Si ritroverà, quindi, con il suo vecchio amico poliziotto, Carl, a indagare per cercare la verità che nasconde il lago, e le loro ricerche li condurranno indietro nel tempo, nel 1945, al tempo del dominio nazista, e dei loro misteriosi esperimenti sugli ebrei.

“Eco dall’inferno” è un thriller sviluppato su tre linee temporali diverse, che si alternano all’interno dei capitoli: c’è il presente che vede protagoniste Clara e sua figlia Anna assieme a Carl e suo figlio Claus; c’è il 1976 che vede protagonista Clara assieme a Carl; e infine c’è il 1945 che vede protagonisti i nazisti e le suore del monastero di Kreuz.

La narrazione è molto lenta, inizialmente difficile da seguire in quanto si viaggia già sulle tre linee temporali ma si sa ancora troppo poco per venirne a capo.

Procedendo nella lettura vengono svelati piccoli particolari in ogni capitolo, per ognuna delle epoche in cui avviene la narrazione, e solo verso la fine tutto prende finalmente forma e si scoprirà perché sia Clara che sua figlia hanno le stesse sensazioni.

Il mistero che sembra celarsi dietro i comportamenti nazisti del 1945 si rivela essere poi ben ancorato ai preconcetti che questi avevano verso tutte le razze che non fossero quella ariana.

La caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quella della nostra protagonista, Clara, è frammentata tra i vari capitoli, saltando dal passato al presente e ancora al passato, per fornirci un quadro completo soltanto alla fine della storia.

Leggendo “Eco dall’inferno” vi ritroverete catapultati in un romanzo thriller con una componente mistery ricco di sotterfugi, bugie e segreti.

A CURA DI
VOTO