SETTE BLOG PER UN AUTORE: "ROBERTO MONTI"

Eccoci qui Amici Wolves con la consueta rubrica della domenica, ossia Sette Blog per un Autore che ospita oggi Roberto Monti e il protagonista del suo romanzo Un calice col morto edito Horti di Giano.




1)Chi è Aldo Pidollo? Raccontaci qualcosa di te
Salve e, prima di tutto, vorrei... offrirti un bicchiere di buon vino. Mi sembra un'occasione perfetta per brindare. Sai, dalle mie parti sono conosciuto come l'ubriacone del paese. So bene che ridono di me alle mie spalle… ma senza le mie storie e le mie bevute a Cascina Rubiconda farebbero ritorno di certo molte meno persone. L'aria fresca, il vino e i piatti tipici della zona, non sono di certo sufficienti per conquistare nuovi clienti. Ci vuole anche un giullare di corte ed io sono il migliore.

2)Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel romanzo?
La prima volta che ho letto la mia parte in Un calice col morto ero soddisfatto. I miei compagni, gli altri personaggi principali, mi volevano bene. Certo, a volte però non è stato proprio così. Come quella volta che…

3)Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro?
Il ballo da sala. Quando ero giovane, non c'era pista da “balera”, così si chiamano dalle mie parti quelle che ora i giovani chiamano discoteche, su cui non avessi ballato in compagnia delle più belle fanciulle della mia età. Diavoli, se ero un ballerino nato. E come tutti sanno, ballare è l'espressione verticale di un desiderio orizzontale. Non so se mi spiego... Poi, sai come vanno le cose... una donna sbagliata, alcuni debiti di gioco e un bicchiere di troppo, ti fanno ritirare la patente. E da giovane rampante, ti ritrovi ad essere l'ubriacone di Cascina Rubiconda.

4)Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no?
Come ti ho già detto, conosco bene le chiacchiere sul mio conto. Ma non mi interessano. Quello che voglio è essere ricordato dai forestieri. Vedi, in paese tutti si affannano tutti a preparare la festa di inizio stagione. Gianni pensa ai menù di quella sera per tutto un anno; Federico e Anna riempiono la loro bottega di prodotti della zona, mentre Beatriz si fa bella... insomma, ognuno ha il proprio da fare. Io non faccio niente, attendo l'arrivo del primo forestiero e inizio a bere. Improvvisare è il mio miglior pregio.

5)Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere al tuo autore?
No, non credo. O forse sì, alla fine mi ha scritto lui.

6)Tre aggettivi che ti descrivono.
Sincero, imprevedibile e tuttofare.

7)Parlaci della città dove è ambientata la tua storia.
Città, ma quale città. Io in città non ci vivrei per nessun motivo. Io sono un paesano e vivo a Cascina Rubiconda. Il mio è un borgo antico disperso fra i filari delle vigne dell'Oltrepò Pavese. Poche rustiche case attorno a una piazza. Il campanile della chiesetta dell'Ottocento scandisce con la sua campana il tempo della nostra vita. I forestieri vengono solo in primavera e in estate a trascorrere le loro vacanze. Non sanno cosa si perdono delle giornate d'autunno con i loro colori caldi come il fuoco che ci riscalda in inverno.

8)Che rapporto hai con gli altri personaggi del romanzo? Ti va di presentarceli?
Non saprei da chi cominciare... di Gianni, Anna, Federico e Beatriz ti ho già detto qualcosa... Vediamo, rimane Dario Lovati che gestisce la piccola pensione nella vecchia scuola del paese. Arthur, fratello di Beatriz ed esperto giardiniere. Tutte persone fantastiche con me. Ma mai come Carlo e, suo padre, Tommaso Giudici. Senza di loro io non avrei forestieri da intrattenere e la mia vita sarebbe molto triste. Gestiscono l'azienda vinicola Caslina di Castofina. Vino ottimo. Parola di Pidollo!

9)La tua storia avrà un seguito?
E chi lo sa. L’autore non ha sempre il controllo delle proprie idee. Io sono qui, se ci sarà bisogno.

10)Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni?
Mi hanno trovato simpatico.

11)C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori?
Vedi, ogni individuo è portatore di un messaggio e allo stesso tempo ricettore di un altro. Roberto è molto fissato sul rispetto del tempo. Secondo lui, questo valore, talvolta, non viene rispettato. Nel romanzo ne parla in più occasioni

12)Tre buoni motivi per leggere la tua storia.
Non so dirti tre buoni motivi, ma se ti piacciono il vino e i delitti, questo è il libro che fa per te.