RECENSIONE: "UMILIATI ED ESALTATI" di Marcello Salvaggio


Dante Wolf ci racconta le sue impressioni sul romanzo di Marcello Salvaggio Umiliati ed esaltati.


In questa storia è proposto al lettore un lungo viaggio nell'Italia dell'undicesimo secolo. Un tempo di accese dispute tra l'impero e il papato, che ebbe come paladina Matilde di Toscana, nota come la Grancontessa, guerriera per necessità, anima contemplativa per eccellenza, la quale dovette rinunciare al tanto bramato ritiro conventuale in nome di ciò che in quegli anni era considerato il bene collettivo. Con la spada in una mano e la croce in un'altra per meglio sopportare il fardello sulle sue spalle, viveva in un mondo in cui gli avidi nobili romani cercavano di innalzare e deporre pontefici a seconda dei loro interessi, attraverso intrighi e tradimenti. Eppure questo fu anche un periodo di gran sviluppo intellettuale e spirituale, in cui spiccarono figure come papa Gregorio VII, San Pier Damiani e Ugo di Cluny, ansiose di purificare la Chiesa, oltre che di crescita economica, con la rinascita delle città. A sud potremmo parlare degli albori delle crociate: Giuditta d'Évreux, nobildonna normanna, giungerà in una terra dove il suo promesso sposo, Ruggero d'Altavilla, condurrà una lunga campagna, sotto la benedizione papale, per ricondurre la Sicilia saracena alla cristianità. Questa è, in conclusione, un'opera corale che presenta diversi scenari e punti di vista, immergendo il lettore nel gioco di luci e ombre dell'era medievale.

Ringraziamo l'autore per la copia digitale omaggio


Umiliati ed esaltati è un romanzo storico edito da Youcanprint nell’ottobre 2021, scritto da Marcello Salvaggio. Sembra essere il seguito del precedente romanzo Tra la croce e la spada, scritto dallo stesso autore.

Continuano le vicissitudini di Matilde di Canossa, Gran Contessa di Toscana, nell’Italia dell’undicesimo secolo sconvolta dalle lotte tra Papato e Impero. Lei ago della bilancia tra le due fazioni, per il suo matrimonio con Goffredo il Gobbo, imparentato con la casata imperiale e consigliera al fianco del papa. Ma su questo scenario stavolta non è solo lei a fare da protagonista. 

La vicenda si divide un po' tra l’Imperatore Enrico che deve fronteggiare le lotte interne al suo dominio, il papa che inizia a preoccuparsi di liberare la Terra Santa dai Turchi, e i Normanni di Ruggero pronti a consacrare il loro dominio sull’Italia Meridionale, conquistando la Sicilia, ultimo baluardo saraceno in Italia.

In questo secondo capitolo Matilde, oltre che aspirante monaca e anima contemplativa per eccellenza, è costretta ad essere guerriera per necessità, forse un lato di lei mai visto prima. Ancora una volta dovrà rinunciare ai voti per sposare Goffredo il Gobbo, imparentato con la casa regnante del Sacro Romano Impero Germanico per fare da equilibratore tra i due poteri che all’epoca sconvolgevano l’ordine della società. Eppure dimostra un coraggio e un carattere mite, con la croce in mano e la spada nell’altra, affinché si possa scongiurare una imminente quanto inutile guerra a causa delle credenze religiose. 

Del resto si sa, era un’epoca in cui la chiesa cristiana era nel pensiero della vita delle persone, cosa che però non da tutti era vista di buon occhio, tra cui lo stesso imperatore, cosa per cui decide di controllare i vescovi dell’impero, avendo potere sulla loro nomina. Insomma una chiesa che vive nel lusso e nella ricchezza materiale a discapito di quella spirituale, sebbene spiccano alcune figure come Papa Gregorio VII, San Pier Damiani e Ugo di Cluny che vogliono cercare di purificare l’ambiente cristiano con il loro sacro intelletto. 

Ma quest’opera si rivela anche il preludio alle famose crociate, le guerre sante per liberare il santo sepolcro di Gerusalemme dagli infedeli saraceni, una guerra iniziata a Manzicerta con la disfatta dei greci Bizantini e tra i Normanni e i Saraceni in Sicilia. La croce e la spada, un idioma perfetto per simboleggiare le lotte religiose, in un gioco di luci e ombre del Medioevo.

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