RECENSIONE: "NOTTE BUIA, NIENTE STELLE" di Stephen King

La nostra Dott.ssa Biotech ci racconta qualcosa su una delle sue personali letture e, quindi, di uno degli autori che ama maggiormente ossia Stephen King. Il libro in questione è Notte buia, niente stelle.



Un agricoltore uccide la moglie e la getta in un pozzo. La sua colpa? Voler vendere un lotto di terra ricevuto in eredità. “La terra è affare dell’uomo, non della donna.” Siamo in Nebraska nel 1922. Tess scrive gialli “rassicuranti”, popolati da vecchiette che giocano ai detective. Una sera, viene aggredita e stuprata da un misterioso “gigante”. Creduta morta e lasciata in un canale di scolo, sopravvive e medita vendetta. Streeter, bancario malato di cancro, incontra il Diavolo nelle fattezze di un venditore ambulante. L’affare che conclude decide la sorte del suo migliore amico, colpevole di avergli rubato la ragazza tanti anni prima. Due anni dopo le nozze d’argento, Darcy scopre che suo marito custodisce in garage un segreto. Un fiume di pazzia scorre sotto il prato fiorito del loro matrimonio. Che fare? Tirare avanti come prima o cercare una via d’uscita? I quattro nerissimi romanzi brevi raccolti in questo libro parlano di donne uccise, seviziate o comunque “rimesse al loro posto”. È in corso, nel nostro Occidente, una guerra contro “l’altra metà del cielo”. La combattono maschi frustrati, impauriti, resi folli dalla perdita del loro potere. Come in Dolores Claiborne, Stephen King esplora la psiche di donne forti che non accettano i soprusi e, quasi sempre, trovano la propria rivalsa. Che non coincide per forza con un “lieto fine”.


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“Notte buia, niente stelle” è un’opera tutta incentrata su un tema tanto delicato quanto attuale: la violenza sulle donne.

Che sia essa fisica o psicologica, diretta o indiretta, è qualcosa di cui si fa fatica a parlare.

In questa raccolta di quattro racconti, Stephen King ci mostra un altro tipo di orrore: quello reale.

“1992” racconta la storia di un agricoltore che, con l’aiuto del figlio appena quindicenne, uccide la moglie per impedirle di vendere la terra in cui hanno la fattoria. Ma il suo gesto gli si ritorcerà contro, perché sua moglie, in qualche modo, tornerà dalla tomba per avere la sua vendetta.

In “Maxicamionista” una scrittrice, di ritorno da un evento pubblicitario per il suo libro, si ritrova nel bel mezzo del nulla, con una gomma a terra. L’unica persona che si ferma per aiutarla è un omone che guida un pickup. La donna viene prima stuprata, poi martoriata e abbandonata in un canale di scolo tra gli alberi. Ma lei è ancora viva, ed è determinata più che mai a vendicarsi del suo aggressore.

“La giusta estensione” parla di un uomo malato, che odia il suo ex amico che invece ha tutte le fortune del mondo, incluso l’avergli portato via la fidanzata, che ora è sua moglie, tanti anni prima. Ma il dolore e la sete di vendetta a volte possono essere così forti da rimescolare le carte in gioco… a che prezzo però?

“Un bel matrimonio” è la storia d’amore della coppia perfetta, almeno fino alla sera in cui la moglie si rende conto che forse non conosce suo marito così bene come pensava. Perché nel suo garage sono nascosti i documenti di alcune donne ritrovate morte negli anni precedenti? È stato lui ad ucciderle?

Quelle narrate in questo libro non sono solo storie inventate.  Sono storie di vita vera. Sono storie che avrebbero potuto raccontare tante donne in tutto il mondo. Le donne, spesso considerate il sesso debole, che subiscono violenza e dunque considerate fragili. Ma le donne sono forti, tante volte si rialzano e combattono per la giustizia, per la vendetta, per la propria sopravvivenza. Quando si subisce una violenza, che sia fisica o psicologica, si tende a cambiare, ci si chiude dentro, si diffida di tutti, si pensa che qualsiasi persona con cui si entra in contatto possa essere pericolosa. 

La violenza segna dentro in maniera indelebile, un marchio a fuoco che ci si porta dentro per tutta la vita.

King ci racconta queste storie senza addolcire la pillola, la sua scrittura è diretta e colpisce il lettore come una doccia gelata. Non ci sono parole di conforto, solo la violenza narrata in tutta la sua crudeltà.

Una raccolta di racconti crudi, intensi, neri appunto.

Un capolavoro indiscusso. 

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