RECENSIONE: "DEVI SOLO CANTARE" di Alice Tani

Arya ci racconta le sue impressioni sulla novella di Alice Tani Devi solo cantare.



E se la cosa che ami di più al mondo fosse anche il tuo più grande tormento? Melanie ha ventidue anni, ama cantare da quando ha memoria e coltiva il sogno segreto di fare della musica una professione. Peccato, però, che la sua aspirazione sia ostacolata da un difetto. Un enorme, apparentemente insormontabile, difetto…

Ringraziamo l'autore per la copia digitale omaggio


Oggi vi parlerò della novella scritta da Alice Tani Devi solo cantare.

Alice si è aggiudicata il contest per i sei anni del blog e quindi una recensione lampo sul suo romanzo.

Protagonista di questo suo racconto è Melanie, Mellie per gli amici. La conosciamo in due fasi della sua vita: all'età di 8 anni e poi a 22 anni. 

Di lei sappiamo che ha una passione smodata per la musica sin da quando aveva tre anni; davanti alla tv seguiva uno dei più importanti festival della canzone italiana e si lasciava trasportare dalla musica cantando con una voce intonata e corposa. Una bambina che amava cantare dalla mattina alla sera, per la gioia dei genitori che ascoltavano le sue esibizioni con molto entusiasmo e anche un pizzico di pazienza.

Dopodiché la famiglia si trasferisce a New York e lì Melanie fa amicizia con Aileen che sarà la sua migliore amica e Colin, figlio di un amico del padre.

Quando alla bambina verrà chiesto di esibirsi davanti a un piccolo gruppo di ospiti, ecco che Melanie ha il suo primo blocco. Non riesce a cantare. Le sale l'ansia e scappa via. Il sogno di una vita, ossia diventare una cantante, va in frantumi in un solo istante.

Poi ritroviamo Mellie ormai adulta; è il suo compleanno e l'amica la invita a un Karaoke.

Cosa accadrà in quel locale?

Mi fermo qui per non spoilerare niente.

Ho letto questa novella in un soffio; merito della penna scorrevole dell'autrice e del tema trattato. La musica. Ho scelto come vincitrice del contest proprio Alice quando ha postato una citazione tratta da questo suo scritto che mi ha colpito e incuriosito. Io, proprio come Mellie, ho iniziato all'età di tre/quattro anni a cantare partecipando alle selezioni dello Zecchino d'Oro che si tenevano nel mio paese. La mia prima canzone, con cui ho partecipato al concorso, era il pulcino ballerino. Al contrario di Mellie, però, sul palco ero molto spavalda. Non avevo paura di niente e di nessuno e cantavo facendomi trascinare dalle note, questo fino ai dodici anni. Dopodiché la mia "carriera" è finita; tutto ciò di cui soffriva Mellie si è scatenato in un attimo in me e quella spavalderia sul palco si è trasformata in terrore, paura di fare una figuraccia, di essere giudicata scarsa e non idonea a cantare. 

Proprio per questo mi sono immedesimata nella protagonista. Ho vissuto quello che ha vissuto Mellie, e lo sto vivendo ancora (canto e suono in un coro... non vi dico l'ansia ogni qualvolta devo cantare e suonare!). Però lo faccio, proprio come Mellie, che non può fare a meno della musica. 

Le note sono come delle amiche che ti guidano per mano in un mondo fatto di poesia e musicalità.

Questa è la musica per me; pura e semplice poesia.

Vi consiglio questa novella?

Certo che sì.

Sono rimasta piacevolmente colpita e quindi non mi resta che dirvi di correre a leggere il racconto di Alice Tani sul sito dell'autrice che lo condivide con i lettori in modo gratuito!

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