RECENSIONE: "THE WAREHOUSE" di Rob Hart


La Dott.ssa Biotech ci racconta le sue impressioni sul romanzo di Rob Hart The warehouse edito Dea.


C’era un tempo in cui guadagnarsi da vivere e metter radici da qualche parte non era poi tanto difficile. Una casa, un lavoro, una famiglia erano obiettivi alla portata di molti, se non di tutti. Ma quell’epoca, ormai, è solo un ricordo, così distante da sembrare a tratti irreale. Perché oggi è tutto diverso. Oggi c’è Cloud: la megacorporation leader nella distribuzione di prodotti di ogni genere – dai libri agli apriscatole – che in due decenni di politiche aggressive ha letteralmente divorato il mercato globale. Per chi, come Paxton, ha mancato d’un soffio il sogno di mettersi in proprio e si ritrova scornato e al verde, Cloud non è l’ultima spiaggia, quanto l’unica spiaggia: l’occasione di rimettersi in piedi e ripartire da zero, cogliendo al volo l’opportunità di traslocare in una delle tante avveniristiche cittadelle in cui gli impiegati del colosso dell’e-commerce abitano e lavorano in perfetta armonia. Anche Zinnia, ex professoressa, è fresca di assunzione. Ma dietro la facciata di impiegata solerte, nasconde intenzioni pericolose. Perché Zinnia è una spia per conto di misteriosi mandanti, incaricata di colpire Cloud dritto al cuore, eliminandone il fondatore, il vecchio, venerabile Mr Gibson. Quando i destini di Paxton e Zinnia si scoprono indissolubilmente legati forse è già troppo tardi. Troppo tardi per chiudere gli occhi sulla realtà di un mondo caduto ostaggio dell’avidità e del cinismo di pochi. Troppo tardi per tirarsi indietro. Troppo tardi per continuare a fingere che la partita sia persa in partenza.


ringraziamo la casa editrice per la copia digitale omaggio


Provate a pensare alla vita a cui tutti noi siamo abituati: ognuno gestisce la propria, fa le proprie scelte, esiste il libero arbitrio, esiste la privacy, ognuno ha una famiglia, si crea i propri rapporti interpersonali, esce quando vuole, torna quando vuole, va dove vuole, parla con chi vuole, lavora secondo schemi e turni ben definiti compatibili con la vita privata.

Ora immaginate che tutto questo vi venga strappato via, che veniate controllati “a vista”, letteralmente, che non abbiate più un briciolo di privacy, che ogni vostro spostamento venga monitorato attraverso dei dispositivi che non potete togliere, che veniate valutati in base alla vostra solerzia con delle stelline, che siate obbligati ad abbassare la testa ed obbedire senza possibilità di replica.

Questo è ciò che accade nel mondo gestito da Cloud, colosso dell’e-commerce che controlla tutto, persino la vostra libertà. Ed è proprio al servizio di questo colosso che si trovano i nostri due protagonisti: Paxton, che ha perso tutto dopo che la sua azienda è fallita, e che per vivere ha accettato il lavoro nel corpo di sicurezza di Cloud, e Zinnia, una spia che ha il compito di uccidere il signor Gibson, capo fondatore di Cloud, per mettere fine a questa dittatura digitale.

Entrambi hanno interesse nel frequentare l’altro: Paxton cerca un’amica, e Zinnia spera di poterlo usare per arrivare al suo obiettivo. Ma quando il loro rapporto prende una piega inaspettata, le cose diventano complicate, ed entrambi dovranno giocare il tutto per tutto per uscirne vincitori.

“The Warehouse” è un romanzo distopico non troppo lontano dalla nostra realtà: la prima cosa a cui ho pensato immergendomi nel mondo di Cloud è stato Amazon che prende il controllo della nostra società!

Warehouse è appunto il magazzino in cui si trova tutto quello che può essere acquistato da chiunque.

La storia in sé richiama quelli che sono definiti i classici della letteratura distopica: 1984, Il mondo nuovo, Il racconto dell’ancella, Fahrenheit 451, e non solo.

La trama è originale, i personaggi sono caratterizzati molto bene, ma… c’è un ma, anzi due: primo, ho trovato la narrazione molto lenta, si perde troppo tempo a descrivere scene quotidiane all’interno del mondo di Cloud; secondo, il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca, mi sarei aspettata una conclusione decisamente più netta.

Nonostante ciò, la storia merita, e se vi piace leggere il genere distopico saprete sicuramente apprezzarla.

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VOTO