INTERVISTA ALL' EDITORE: EMANUELA IMINEO

 






1) Chi è la Dark Abyss Edizioni?

Più che chiedere chi sia, mi concentrerei sul “cosa siamo”. La Dark Abyss Edizioni è quell’abisso oscuro che spesso fa paura ma che, allo stesso tempo, permette di andare avanti e di comprendere quanto in realtà intorno a noi coloro che chiamiamo mostri, personaggi all’apparenza deviati, possono comunque raccontarci qualcosa e darci risposte a domande che non sapevamo nemmeno di avere.

2) Raccontaci un po’ di te e come è nata la tua casa editrice.

Credo fortemente che la vita sia un percorso dove le coincidenze non esistono. A volte determinate azioni e scelte ci portano a compiere cose che non abbiamo mai avuto il coraggio di fare. Solo dopo determinati eventi successi nella mia vita, solo in quel momento ho capito che il cammino fatto fino adesso aveva bisogno di certezze e di costruire qualcosa di più grande. Sono partita nel 2014 con un piccolissimo blog dal nome “Il mondo di sopra” che, piano piano, si è trasformato in un sito letterario esoterico. Sono stata inserita nella lista dei maggiori Book Influencer dalla Corte Editore ma, allo stesso tempo, studiavo per avere qualcosa in più. Possiamo dire che ho fatto la classica gavetta: dal blog, sono passata poi a frequentare corsi di editor, correttore bozze e scrittura creativa; allo stesso tempo, ho iniziato a progettare la mia casa editrice con un corso d’impresa che mi ha permesso di comprendere l’editoria con occhi diversi e non soltanto da lettrice. Ho la fortuna di avere in squadra persone che conosco da anni e con cui si è instaurato un importante rapporto di amicizia e hanno accolto subito il mio invito a buttarsi nell’abisso con entusiasmo e responsabilità. La consapevolezza di preferire il buio, guardare all’interno dell’abisso, l’ho avuta con la scrittura di Al di là di Borgo Opaco (mio primo romanzo dark fantasy) e avendo il bisogno di unire le mie passioni con la mia spiritualità, ho preso come simbolo di riferimento ciò che più mi appartiene: il corvo imperiale, animale che da anni ho tatuato sulla gamba e l’abisso, i rovi con cui mi sono protetta e ho protetto mia figlia.

3) Come è nata la tua passione per la lettura? Ricordi il primo libro che hai letto da bambino?

Sin da piccolissima i libri sono stati miei compagni di avventure e giochi. Il mio primo libro fu Alice nel paese delle meraviglie. Avete presente quella serie di libri che profumavano di fragole con le decorazioni di corvi buffi? Ecco, proprio quello e come potete vedere già da piccola ero circondata dalla simbologia del corvo (per questo lo considero il mio animale totem). Ho letto Alice nel paese delle meraviglie in diverse versioni e ogni volta non sono mai stata la stessa persona che ha iniziato a leggerlo. Anche qui lo stregatto, simbolo per me molto importante, ne è divenuto un tatuaggio sulla pelle.

4) Che percorso formativo si segue per diventare un editore o un collaboratore di una CE?

In realtà le vie di formazione culturale possono essere diverse. Non basta conoscere la storia dell’editoria italiana o tutte le regole linguistiche. Prima di tutto bisogna comprendere che avviare una casa editrice vera e propria deve essere vista come un’impresa e agire di conseguenza. Bisogna conoscere il proprio prodotto e capire cosa davvero si vuole offrire ai propri lettori. Il lettore, almeno i nostri corvi lettori, non hanno bisogno di trovare le solite certezze nel lieto fine.

5) Che figure professionali ci sono nella vostra CE? Ti va di presentarceli?

Tante, troppe ma ognuna di loro è indispensabile. Ogni figura è un raggio di sole che sfiora l’abisso e illumina il buio. Nella Dark Abyss Edizioni ci sono tre editor: Sonia, Francesca, Alessandra; una correttrice di bozze: Valentina. Poi c’è Lavinia, la nostra mascotte che si occupa dell’ufficio stampa e sì, abbiamo anche un uomo: Marco (anche se ormai è attempato) che si occupa di tutto ciò che riguarda la parte amministrativa ed economica. Infine, abbiamo Consuelo che gestisce completamente tutto il reparto grafico della casa editrice. Il simbolo del corvo che ultimamente ha fatto da specchio e ispirazione a molte altre case editrici e autori, è completamente merito suo.

6) Ci racconti una giornata tipo di un editore?

Quando ho fondato la casa editrice Dark Abyss ho sempre avuto la certezza di cosa volevo dai miei autori e dal mio staff: essere una grande famiglia. Dopo appena tre mesi posso dirti che mi sento più il direttore psichiatrico di un manicomio e, infatti, il nostro gruppo si chiama Manicomio Dark Abyss. Diventare editore significa che non esiste più il tempo per fare altro se non dedicarsi completamente al mondo dell’editoria e degli autori. Appena svegli ci si butta completamente, dopo almeno un paio di caffè, davanti al computer cecando sempre di eseguire ogni tentativo possibile per rispettare l’autore e la sua opera. Siamo corvi, nonostante il dolore, le emozioni provate, cerchiamo di volare ma non pranziamo insieme.

7) Cosa cerchi solitamente in un libro? (Emozione, divertimento, momento di riflessione, ecc…)

Cerco l’emozione che si prova dopo aver avuto un giocattolo rotto tra le mani. Cerco quella sensazione di tepore quando, singhiozzando come una bambina per il giocattolo preferito ormai distrutto, arrivano delle mani che interrompono quel dolore mostrandoti che improvvisamente quel giocattolo si può aggiustare. Cerco quei colori che il buio assorbe e che in maniera straziante sembrano voler uscire spingendosi l’uno con l’altro ma fino a capire soltanto alla fine che proprio tutti quei colori, mescolati al buio, creano un abbraccio materno di un abisso che avanza e scioglie il ghiaccio.

8) Come scegliete voi editori i titoli e gli autori da pubblicare?

L’opera di un autore deve portarmi in un’altra dimensione alla velocità della luce. Devo avere la sensazione di cadere nel vuoto per poi essere accolta tra le braccia del messaggio dell’autore. In generale, bisogna osservare attentamente per cercare di capire cosa l’autore voglia trasmettere e cosa il lettore riesca a recepire e se quelle parole possano essere incisive, particolari ma, soprattutto, adatte per il proprio catalogo.

9) Che rapporto ha un editore con i social network? Sono utili per voi ai fini promozionali in un’era ormai completamente digitalizzata?

Credo che sia inutile trattenersi all’interno del ricordo dove il lettore girovagava in libreria per ore perdendosi davanti alle copertine di un libro. Siamo in un’epoca che già dalla mattina inizia a muoversi di fretta. Il tempo non si trattiene purtroppo per nessuno e bisogna stare al passo cercando di rispettare e amare la nostra umanità. È importante comprendere che anche se quest’epoca sia digitale, il tepore, i sentimenti umani possono esserci e sono ancora vivi. La comunicazione con i social network è importantissima per riuscire a essere visti e raggiungere lettori importanti. Internet è la nuova piazza del paese e per arrivare a tutti siamo pronti a urlare con un megafono; anche se in realtà abbiamo voci graffianti e isteriche.

10) Fiere, presentazioni dal vivo ed eventi legati alla pubblicazione di un libro. La vostra CE partecipa e organizza questi momenti?

Ogni volta la prima domanda che ci viene in mente è “dobbiamo comprarci un abito nuovo per l’occasione?” iniziando poi a rovistare nei nostri armadi, siamo pur sempre donne alla fine. Quindi vien da sé che la risposta è affermativa. Come Dark Abyss partecipiamo a presentazioni dal vivo – ci spostiamo in tutta Italia pur di raggiungere l’autore – e fiere; punti di incontri importanti con i lettori.

12) Cartaceo o ebook? Cosa preferisci da lettore?

Da lettore compilo spesso interminabili liste di libri cartacei da comprare e da lasciare ad amici e parenti per l’acquisto dei regali per determinate feste e occasioni. Da editore preferisco entrambe le versioni perché mi rendo conto – ed è un gran peccato – che non tutti amano ormai l’odore della carta e il mattoncino da portare in borsa.

13) Casa editrice No Eap o Eap? Voi da che parte state?

Siamo dalla parte giusta, ovvero quella della casa editrice non a pagamento. È l’editore, la casa editrice stessa che deve investire sull’autore non il contrario. Dai nostri corvi autori ci aspettiamo soltanto una cosa: che anche se i nostri volti non si sono mai incrociati e anche se siamo totalmente sconosciuti, devono credere in noi e nella loro opera. Devono aver fede all’idea di buttarsi insieme nella promozione dei propri romanzi, nella voglia di non pietrificarsi davanti a nulla.

14) Un consiglio agli autori che, dopo questa intervista, potrebbero mandare in tilt la vostra casella email.

Vi aspettiamo ma prima di farvi destare dal buio, dai rovi e dalle emozioni, leggete la sezione sul sito “come inviare un manoscritto” così da non perdere tempo in nessun caso.

Grazie per aver partecipato a questa nostra intervista e in bocca al lupo a voi e ai vostri autori!!!