SETTE BLOG PER UN AUTORE: "ALESSIA PIEMONTE"


Ospitiamo oggi per la rubrica 7 Blog per un Autore Alessia Piemonte e il protagonista del suo romanzo Drepanum La falce insanguinata: Alberto Baldarotta.




1)Chi è Il Commissario Alberto Baldarotta?
Salve, a tutti. Sono il Commissario Alberto Baldarotta, nonché il protagonista della storia. Che dire. Detesto stare sotto i riflettori. A mala pena, riesco a tollerale le domande pedanti dei giornalisti, anche se purtroppo mio figlio Alessio fa parte di quella marmaglia. Però per farvi contenti, contravvenendo alle mie regole di discrezione, vi dirò che sono un autore di legge, trapanese DOC, sagace, bonario, integerrimo, astuto, nonostante le paranoie della vecchiaia che scricchiolano nel cervello, spingendo molte volte il mio istinto a dare le dimissioni.

2)Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel romanzo?
Devo tirare un po’ le orecchie all’autrice, perché mi ha fatto prendere diversi infarti. Non è che sono più un picciotto, eh? Però, scherzi a parte, non mi posso lamentare. Anzi, sono contento che finalmente dopo anni di ibernazione avrò il mio debutto in scena. Non posso fare spoiler, però vi posso assicurare che la storia è strutturata su un’inchiesta investigava assurda, ma al tempo stesso, potrebbe essere affascinante l’idea di ritrovare la giustizia trionfante e vendicativa sulle debolezze umane.

3)Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro?
Si, andare al mare. Mi conforta e mi ruba dalle iniquità della vita, nelle sue ombre e luci e miscellanea di colori, per pulire la mente da quel sovraccarico di ansia, tristezza, rabbia e fallimento. Voglio sentirmi libero di togliermi dei pesi, regalando così le mie lacrime alle onde che vengono assorbite come spugne. E dopo, asciugando gli occhi, protendo lo sguardo verso l’orizzonte scrutando misteriose distanze.

4)Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no?
Sicuramente, troveranno delle similitudini con il Commissario Salvo Montalbano, nato dalla penna di Andrea Camilleri. Si, l’autrice, si è ispirata a quel personaggio per tessere la storia, ma non sono un emulo. Ad esempio, Montalbano, prende le sue “sbandate”, mentre io, sono fedele. Tuttavia, non saprei se fossi amato da subito. Ma tanto, non è che possiamo essere simpatici a tutti, no?

5)Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere al tuo autore?
Eh, siamo molto sensibili, purtroppo.

6)Tre aggettivi che ti descrivono.
Chi mi conosce, mi descrivono come uno: testardo, collerico e onesto.

7)Parlaci della città dove è ambientata la tua storia.
Trapani, è la città dei due mari. La città dove inizia o finisce l’Italia. La città della falce, chiamata così perché si narra che una falce (Drepanum, in greco antico) cadde a Demetra, che disperata sorvolava per il mondo per cercare la figlia e la falce si trasformò in una terra sulla quale nacque la città.

8)Che rapporto hai con gli altri personaggi del romanzo? Ti va di presentarceli?
Nonostante gli screzi, incomprensioni, e qualche “vaffanculo” volato come stormi di uccelli, abbiamo un bel rapporto. Presentarli? No. Li dovete conoscere voi, miei cari lettori.

9)La tua storia avrà un seguito?
Sono il primo della trilogia “T.U.A CULPA”, quindi, ci saranno altre due storie, ma non ambientate a Trapani. La seconda a Udine e la terza ad Agrigento.

10)Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni?
Preferisco non sapere, altrimenti, come si dice dalle mie parti “fazzo buredda frarice”, ovvero, “mi si contorce lo stomaco dalla rabbia”. Quindi, occhio non vede cuore non duole.

11)C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori?
Anche se sembra il contrario, l’autrice non è in realtà di molte parole. Depranum, per lei, è come un figlio e spesso quando si parla delle proprie creature non si riescono a trovare le parole giuste. Si ha paura di non averne abbastanza. In Depranum, nella mia storia e di quella dei personaggi, l’autrice racconta il caos, in maniera arcaica, tessendo fili nostalgici e folli a volte.

12)Tre buoni motivi per leggere la tua storia.
Inaudita.
Irriverente.
Scanzonata.