SETTE BLOG PER UN AUTORE: "ALESSANDRO DEL GAUDIO"


Ospite di questa settimana Alessandro Del Gaudio e il protagonista del suo nuovo romanzo Lo specchio dell'anima: Radian.




1)Chi è Radian?
Sono un ragazzo sulla trentina che potrebbe tranquillamente vivere dall’altra parte del vostro pianerottolo. Da una prima occhiata non sembro granché, sono il genere di persona alla cui esistenza non prestereste particolare attenzione. Ma non vi verrebbe in mente che sono stato protagonista di un’avventura incredibile, quel tipo di esperienza che vi cambia e che non avreste mai creduto potesse capitarvi.


2)Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel romanzo?
Sarò sincero, per la prima metà del libro avrei preso il mio autore e l’avrei strangolato. Più desideravo tenermi fuori dai guai e più lui si sbizzarriva a farmene succedere di tutti i colori. E poi mi ha scaraventato in un mondo dove tutti sembravano avere un conto in sospeso con me. D’accordo, sulla Terra stavo per compiere una sciocchezza, pensando che a nessuno importasse qualcosa di me, ma per gran parte della storia la mediocrità della mia vita a Roccabruna ha cominciato a mancarmi.

Poi ho cominciato a prenderci gusto con l’avventura, i duelli e la magia. Cose che nel mio mondo non capitavano mai. Per cui, a conti fatti, la cosa ha cominciato a divertirmi.


3)Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro?
A parte quello di piangermi addosso no. Dovete capirmi: Najar è un posto completamente diverso da quello da cui provengo, talmente strano che ogni cosa mi è sembrata nuova. Man mano che la storia prosegue imparo a cavarmela con le mie sole forze. Vale come hobby?

4)Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no?
Dal pubblico non so, dagli altri personaggi non direi. Dovete sapere che un amico, il mio più caro amico anzi, un certo Ferge, mi ha regalato un dado di ossidiana. Un dado, sì, proprio come quelli del Monopoli. Be’, a Najar la gente appena lo vede se la fa addosso. E dire che è così insignificante… anche se io ci sono molto affezionato al punto da considerarlo il mio portafortuna. Ma per la gente del mondo in cui si svolgono le mie avventure è pericoloso come una bomba nucleare. Robe da matti. E tutti, di conseguenza, hanno paura di me, che non me ne voglio separare nemmeno sotto tortura.

5)Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere al tuo autore?
Vorrei saperlo anch’io. Spero che lui non sia paranoico come me, glielo auguro quanto meno. E pasticcione con le donne. C’è una che mi piace, ma all’inizio non ne sono neanche convinto, per cui riesco a fare sempre la cosa sbagliata o a dire la cosa peggiore, che immancabilmente mette in moto il suo caratteraccio. Se è così anche lui, farebbe meglio a rassegnarsi alla vita di clausura. E poi sono davvero antipatico. Non so se gli piacerebbe essere come me.


6)Tre aggettivi che ti descrivono.
Scontroso, diffidente, impulsivo.


7)Parlaci della città dove è ambientata la tua storia.
La mia storia è ambientata in un posto chiamato Nazione dei Cieli, composta da isole volanti raggiungibili solo da navi simili a grandi elicotteri. In mezzo c’è il Limbo Latteo, una specie di oceano di nuvole. Durante il mio viaggio visito molte di queste isole: l’Isola del Tempio, dove comincia il mio viaggio, e poi L’Isola delle Tartarughe volanti, l’Isola degli Altiforni, l’Isola del Piccolo Popolo, l’Isola dell’Accademia. Sicuramente ne ho scordata qualcuna. Ognuna di esse si differenzia nettamente dalle altre, ma vi assicuro che non c’è mai da annoiarsi, perché ogni posto riserva grandi sorprese.

Poi c’è Roccabruna, la mia città sulla terra, una vasta e operosa metropoli sormontata da un castello arroccato su una altura. Molto bella, ve lo assicuro, ma la gente pensa solo a lavorare e se ne infischia se hai un problema. Tuttavia, vi dirò, nel corso della storia finisce persino per mancarmi.


8)Che rapporto hai con gli altri personaggi del romanzo? Ti va di presentarceli?
La gran parte della mia storia è legata agli Alfieri del Santo, che altri non sono che i generali di una delle massime autorità della Nazione. Sono cinque, e i primi due sono Olgiak e Nikol. Con loro lascio la Città del Tempio per iniziare il nostro viaggio. Il primo viene chiamato l’Alchimista, che è poi ciò che è, ha un’indole imbelle e cerca di risolvere ogni controversia con la diplomazia, cosa che non riesce altrettanto bene alla Cacciatrice. Nikol, appunto, va in giro armata di un vistoso archibugio, che spiana ogni volta che vuole risolvere un problema. Inutile dire che tra me e lei non corre buon sangue. Mi chiama panuk, che nella sua lingua vuol dire abitante di altri mondi, termine che usa in senso dispregiativo. Non si fida minimamente di me, ancora meno del mio dado. Non perderà occasione per ricordarmelo per tutto il tempo. Poi abbiamo Rajan, che prende il nome dalla luna di Najar. In questo mondo amano giocare con le parole e i loro opposti, come avrete capito. Riguardo a Rajan, è estremamente difficile non notarla, con la sua pelle bianca, gli occhi dorati e i capelli d’argento. Ha un carattere forte, è abituata al comando e mi viene assegnata come guida. Dopo ci sono Bast, il maestro di scherma, il miglior spadaccino di Najar, un tipo introverso estremamente legato al suo codice cavalleresco, e Okaril. Su quest’ultimo nutro dubbi che sia completamente a posto. Lo abbiamo incontrato in un frangente non proprio piacevole, e posso dire che le donne sono il suo tallone d’Achille. Suona divinamente il violino, che più che uno strumento nelle sue mani diventa una vera arma. Infine c’è una donna misteriosa che si chiama Krynsiss, una Araj. Viene da Tolendar, come me è una panuk, e ho l’impressione che nasconda sempre qualcosa. I suoi scopi restano misteriosi, non ho ancora capito se è nostra amica o semplicemente ci aiuta perché ci prefiggiamo lo stesso obiettivo. E poi diffido da chi ha l’abitudine a svanire nel nulla ogni volta che le va.

9)La tua storia avrà un seguito?
Non credo. Ma da quel poco che so dell’autore, a lui piace rispolverare personaggi delle sue storie e fargli fare delle parti in quelle degli altri. Da parte mia spero che questo seccatore mi lasci in pace una buona volta.

10)Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni?
Non credo ci sia ancora molta gente che ha letto del mio viaggio su Najar. È stata resa pubblica da pochi giorni. A volte mi sento fischiare l’orecchio. Che sia uno dei lettori che mi sparla dietro?

11)C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori?
Posso dirvi quello che ho imparato. Sono partito che non vedevo l’ora di tornare, e alla fine sarei volentieri rimasto a Najar. Forse perché a volte capita che la vita veda molto più in là del nostro palmo di naso e sappia già che per essere felici bisogna rischiare anche quanto abbiamo di più prezioso. Se non lo si fa vuol dire che ciò che vogliamo non è abbastanza importante. Inoltre, non importa quanto possa essere insignificante per gli altri ciò che rincorriamo. Se per noi è importante vale la pena tirarsi su le maniche e fare il massimo per conquistarla.

12)Tre buoni motivi per leggere la tua storia.
Intanto perché succedono tante di quelle cose che non rischierete di annoiarvi. In secondo luogo perché viaggiare per Najar vi sembrerà l’esperienza più incredibile della vita. Almeno lo è stato per me. A volte sogno di andare in posti indescrivibili e in cuor mio so già che sono su Najar, da qualche parte in cui non sono già stato.

Poi vi affezionerete ai personaggi di questa storia. Forse non di me, o magari sì. Chi può dirlo? Sono un tipo, lo so. Sicuramente dei miei compagni di viaggio. È stato un vero spasso trascorrere tutto questo tempo con gli Alfieri e con Krynsiss. Già mi mancano. E sono certo che mancheranno anche a voi.