RECENSIONE: "ACERO E ACCIAIO" di Paolo Santaniello


Arya ha letto il romanzo di Paolo Santaniello Acero e Acciaio edito Aporema Edizioni.


Anno 1888. Tra la Francia della Belle Époque e la Londra vittoriana, s’intersecano le vicende di sette personaggi all’inseguimento di un prezioso Stradivari: un geniale ma squattrinato pittore che sogna i tropici, un collezionista idealista che vuole a tutti i costi riscattare la memoria del maestro, un’eterogenea banda di delinquenti improvvisati che tenta il colpo della vita, un giovane poliziotto di Scotland Yard dal fiuto eccezionale, un eccentrico aristocratico con la passione per gli enigmi investigativi e la nipote, adolescente ribelle. Le loro vite ruotano intorno alla ricerca del leggendario violino, su cui pesa la maledizione di sfuggire sempre a chi più lo desidera.


ringraziamo l'autore per la copia digitale omaggio


Oggi sono qui a raccontarvi le mie impressioni sul romanzo Acero e Acciaio di Paolo Santaniello.

La trama mi aveva ispirato molto e per un amante di thriller storici come me, che legge tutti o quasi i romanzi di Marcello Simoni, la curiosità di conoscere questa storia era molta.

Tutto ruota attorno a un violino. 
Chi di voi non ha mai sentito parlare dello Stradivari?
Viaggeremo tra la Francia e l'Inghilterra in compagnia di diversi personaggi che avranno a che fare con questa storia: sir Roger e sua nipote Cecilia che da novelli investigatori, aiutati da un agente di polizia, Fred Winsley che sogna di diventare Detective, cominciano a indagare sul caso del violino chiamato "Il Messia". Rubato a Londra da tre o quattro malviventi, secondo i loro ragionamenti, ha visto anche l'omicidio di diverse persone. Un susseguirsi di prove da trovare e ipotesi da valutare fino alla fine.

Non vi racconto di più della trama per non rischiare di confondervi le idee o di spoilerare qualcosa di troppo.

Come vi dicevo poc'anzi, la trama di questo romanzo mi aveva fatto ben sperare e, arrivata alla fine della storia, devo dire che non mi ero sbagliata più di tanto. Devo però ammettere le mie difficoltà nella lettura dell'incipit. L'ho trovato piuttosto lento per poi riprendersi dopo il 30% della lettura, quindi dopo una buona cinquantina di pagine. Ho dovuto rileggere diverse volte alcuni passaggi perché tendevo a distrarmi dalla lettura trovandola poco fluida e intrigante (parlo sempre dell'incipit). Poi a un tratto, finalmente, le vicende si fanno interessanti fino alla fine e la trama si snoda in modo scorrevole e interessante.

Senza dubbio l'autore ha uno stile di scrittura e un bagaglio di conoscenze storiche che si notano chiaramente nel suo scritto. Piacevole anche l'epilogo in cui ci fa conoscere il destino dei suoi personaggi.

Tra i personaggi inventati poi spiccano personaggi realmente esistiti come i pittori Paul Gaugain e Vincent Van Gogh.

In conclusione devo dire che la storia è indubbiamente originale, scritta in modo dettagliato (nelle descrizioni l'autore riesce a coinvolgere il lettore facendogli sentire ad esempio le note dei violini o il profumo di lavanda), con un inizio come ho spiegato prima lento e poco dinamico ma un buon prosieguo.

A CURA DI
VOTO