RECENSIONE: "RACCONTI SULL'INNOMINABILE. IL MACABRO NEL SUD ITALIA" di Marco Marra e Gerardo Spirito


La nostra Dott.ssa Biotech ha letto per noi i racconti di Marco Marra e Gerardo Spirito Racconti sull'innominabile. Il macabro nel Sud Italia edito Horti di Giano.

Boschi oscuri, custodi di segreti innominabili, paesini montani dimenticati dal tempo e abitati da pochi vecchi incastrati nel proprio bizzarro folklore, oniriche visioni di improponibili orrori. Streghe (o Janare che dir si voglia), presenze inquietanti, animali della notte che si aggirano nei boschi, fino a giungere ai bordi delle abitazioni, dimore antiche come gli dei venerati da chi ci abita. Sei racconti per un'ambientazione macabra inchiodata in un Sud Italia che regala suggestioni che rimarranno oltre la lettura. Perché certi riti, figure, eventi non si potranno mai dimenticare. Marra e Spirito hanno condensato egregiamente la letteratura weird in un moderno gotico italiano. Sembrerebbe un controsenso, ma una cosa è certa: dopo aver letto questi "Racconti sull'innominabile", ascoltare una storia narrata dal nonno davanti a un vecchio focolare non sarà più la stessa cosa.




“Il macabro nel Sud Italia” raccoglie quelle leggende antiche, quelle che venivano raccontate intorno al camino quando eravamo piccoli e non avevamo ancora internet e i cellulari. Ci si ritrovava spesso a stare seduti vicino al camino, magari a casa dei nostri nonni, a sentire storie di janare, streghe, foreste oscure, presenze inquietanti e strane abitazioni.

Marco Marra e Gerardo Spirito si ripropongono proprio questo: ricreare quelle atmosfere da racconti davanti al focolare… e vedremo come tutte le storie sono legate da un elemento comune: l'Innominabile.

Per scoprire chi è non vi resta che leggere questa raccolta!

“Oltre la collina”: ci troviamo a Vinobo, un paesino situato sul confine tra Campania e Puglia. Ludovico si è recato lì per una ricerca di studio per scoprire di più sulle credenze di quel luogo. Nessuno, però, sembra volerne parlare, almeno fino a quando Ludovico, un giorno, incontra Sofia…

“Mattoni sgretolati”: Achille, dopo più di 15 anni passati al nord, alla morte del padre torna nel paese dove viveva da bambino, Minoja. Da piccolo era solito ascoltare delle storie che gli raccontava suo nonno, storie di creature misteriose. Eppure, nel suo paesino c'era stato un tempo in cui le persone scomparivano davvero. Minoja ora è un paese fantasma, non ci vive più nessuno… o forse si?!

“Massacro di bestiame”: Un poliziotto si trova ad indagare sul massacro del bestiame di cui è vittima Nicandro, un contadino che vive nella sua fattoria. Negli stessi giorni del massacro la radio diffonde la notizia di uno strano virus che ha colpito gli animali, e che pare si possa trasmettere all'uomo.

Il poliziotto che segue la vicenda alla fattoria non ne è molto convinto, e forse le sue indagini lo condurranno verso una scioccante verità…

“Terra nera”: il nostro protagonista ci racconta un episodio di quando era bambino. Un giorno andò alla ricerca di funghi con i suoi amici tra la vegetazione del Vesuvio. Ad un certo punto, allontanandosi dal sentiero, il gruppetto si imbatté in una casa isolata, dalla quale uscì una donna molto molto anziana che sembrava… incinta…

“Il bosco mormora”: il protagonista, oramai adulto, racconta di quella volta che da ragazzino si ritrovò a dover passare una notte dalla zia, che viveva in una casa isolata nei pressi di un bosco, dopo la morte del suo terzo badante. Durante la notte si accorgerà di non essere solo…

“La famiglia è la famiglia”: Armando parte da Napoli per recarsi in un paesino sperduto della Puglia per il funerale dello zio. Dopo la funzione lui e il cugino vengono invitati a cena da una coppia di vecchietti che erano molto amici dello zio. Durante la cena, l’anziano signore inizia a raccontare alcuni fatti accaduti quando era un bambino…

Questi sei racconti racchiudono tutto il folklore e le credenze del Sud, e personalmente, essendo io campana, li ho molto apprezzati.

Citare dei luoghi reali, delle situazioni che sono all’ordine del giorno, ha reso il tutto molto più suggestivo. I racconti, nonostante siano brevi, sono articolati molto bene, con dovizia di particolari.

Tutti i racconti sono molto belli, ma “Oltre la collina” è sicuramente la storia che mi è piaciuta di più, per i vari riferimenti inerenti il “mondo mistico”: c’è uno strano gatto che sembra materializzarsi all’improvviso come a voler comunicare con Ludovico, una figura femminile che si dirige verso il bosco nel cuore della notte, l’orario delle 3:33 del mattino conosciuto, come l’orario in cui il diavolo agisce.

Una raccolta assolutamente consigliata, soprattutto se come me avete radici meridionali.

A CURA DI
VOTO