RECENSIONE: "IL FILO DELL’ETERNO RITORNO" di Simone Del Fiore


La Dott.ssa Biotech ci racconta le sue impressioni sul romanzo di Simone Del Fiore Il filo dell'eterno ritorno edito Edizioni Horti di Giano.



A seguito di un incidente in moto Abel finisce in coma per poco più di tre ore, durante le quali sogna sedici anni di un'altra vita. Nonostante abbia vissuto ogni singolo momento con la sua nuova famiglia, al risveglio si rende conto che nulla di ciò che aveva vissuto era reale. Ciò che lo sconvolge più di tutto è uno strano filo rosso legato al mignolo della sua mano, che solo lui vede e che non riesce a togliere. Questo sembra non avere fine ma ha paura di scoprire dove conduca. Quando si convince di essere impazzito, dopo quasi un anno di terapia per liberarsi del ricordo di una moglie e due figli mai avuti, accade l'inatteso. A pochi giorni dal primo anniversario dell'incidente, incontra una ragazza identica alla donna che ha sposato nella vita parallela e l'assurdo gli sembra divenire possibile
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Abel, dopo un brutto incidente, resta in coma per circa tre ore, durante le quali vive sedici anni di un’altra vita. Al suo risveglio è spaesato, poiché si rende conto che non era la sua vita reale quella vissuta in quelle ore ma solo un sogno. Nota, però, al suo risveglio, un filo rosso legato al mignolo della sua mano, filo che nessun altro sembra vedere. Inizia così a dubitare della sua sanità mentale, almeno fino al giorno in cui incontra per caso una donna identica a quella del suo sogno, la donna che era sua moglie, e decide così di venire a capo del mistero.

La storia si divide in tre parti: nella prima parte Abel parla di dettagli futuri che nessun altro sembra conoscere, dettagli verso i quali sembrerebbe condurlo il filo legato al suo mignolo; nella seconda parte Abel entra in contatto con un pittore e un suo dipinto raffigurante una donna, e nel frattempo il filo rosso scompare; nella terza parte ricompare il filo e viene finalmente svelato il tutto.

Le vicende riguardanti Abel che seguiamo durante la storia sembrano a volte casuali, senza un nesso tra loro. Invece, quando alla fine della storia verrà spiegato tutto, capiremo che in realtà tutte le vicende sono collegate.

“Il filo dell’eterno ritorno”, come dice il titolo stesso, è una metafora, che rappresenta appunto il filo che in qualche modo ci lega, proprio come accada ad Abel, al nostro destino, che pare inevitabile, in quanto già scritto. Non ha importanza quanto Abel cerchi di cambiare le carte in tavola, il suo destino si compirà comunque, in un modo o nell’altro.

Una trama molto ben articolata, una storia originale che indaga a fondo la teoria delle realtà parallele e delle conseguenze di una loro collisione quando ci troviamo di fronte a un punto di rottura, quello che nella storia viene definito lo squarcio nella realtà. Quando due realtà si contagiano a vicenda, questo causa un rimescolamento delle carte in tavola al punto da modificare gli eventi futuri.

Insomma, una lettura intrigante, seppur a volte abbastanza lenta e spostata dal tema centrale, ma ideale se vi piacciono le storie intrise di mistero e puzzle da risolvere.

A CURA DI
VOTO