RECENSIONE: "LATER" di Stephen King


La nostra Dott.ssa Biotech ha letto il romanzo horror di Stephen King "Later" edito Sperling & Kupfer.






TITOLO: Later
AUTORE: Stephen King
GENERE: Horror
EDITORE: Sperling & Kupfer
FORMATO: Cartaceo e Digitale

Copia acquistata dal recensore


Solo i morti non hanno segreti. Jamie Conklin ha proprio l'aria di un bambino del tutto normale, ma ci sono due cose che lo rendono invece molto speciale: è figlio di una madre single, Tia, che di mestiere fa l'agente letterario, e soprattutto ha un dono soprannaturale. Un dono che la mamma gli impone di tenere segreto, perché gli altri non capirebbero. Un dono che lui non ha chiesto e che il più delle volte non avrebbe voluto. Ma questo lo scoprirà solo molto tempo dopo. Perché la prima volta che decide di usarlo è ancora troppo piccolo per discernere, e lo fa per consolare un amico. E quando poi è costretto a usarlo lo fa per aiutare la mamma, lo fa per amore. Finché arriva quella dannata volta, in cui tutto cambia, e lui è già un ragazzino, che non crede più alle favole. Jamie intuisce già, o forse ne è addirittura consapevole, che bene e male non sono due entità distinte, che alla luce si accompagnano sempre le tenebre. Eppure sceglie, sceglie la verità e la salvezza. Ma verità e salvezza, scoprirà tempo dopo, hanno un prezzo. Altissimo. "Later" è una nuova variazione King sul tema del bene e del male, un romanzo - come sempre - pieno di emozione e tenerezza nei confronti dell'infanzia e della perdita dell'innocenza, ma anche una riflessione matura sulla nostra possibilità di scegliere. Con un tocco di affettuosa ironia nei confronti dell'operoso mondo che ruota attorno a un grande autore.


Jamie ha ventidue anni quando decide di raccontare la sua storia, che ha inizio quando è ancora un bambino di soli sei anni.

Jamie è cresciuto con una madre single, una agente letteraria, non sa chi sia suo padre, e a prima vista sembrerebbe un bambino come tutti quelli della sua età, se non fosse per un solo piccolo particolare: Jamie ha un “dono” speciale, una sorta di “sesto senso”. Sua madre, che è anche l’unica a conoscenza di questo dono, gli ha vietato di parlarne agli altri, sostenendo che non capirebbero e che potrebbe rivelarsi pericoloso per lui.

Crescendo, però, Jamie inizia a prendere coscienza del suo dono, e ben presto capirà che si tratta di una medaglia dalla doppia faccia: se da un lato c’è il bene, dall’altro inevitabilmente c’è il male. Scoprirà anche che spesso la verità è necessaria, anche se fa male.
“C’è sempre un dopo, adesso lo so.
Almeno finché non moriamo.
A quel punto, immagino che esisterà solamente un prima.”
“Later” è un romanzo di formazione in cui, ancora una volta, come abbiamo già visto in “IT” e “L’Istituto”, fa da padrone la figura del bambino/ragazzo, perché King ha un talento innato quando si tratta di raccontare storie di ragazzi.

In “Later” vengono affrontate diverse tematiche focalizzate nel lasso di tempo in cui avviene il passaggio da bambino ad adolescente ad adulto, con tutto ciò che ne consegue: la perdita dell’innocenza, l’essere (a volte) obbligati a maturare prima del tempo, l’interfacciarsi con un mondo spietato, la responsabilità nel dover scegliere quando la vita ci mette di fronte a un bivio.

Il personaggio di Jamie è caratterizzato davvero bene. Durante la lettura assistiamo alla sua tempesta interiore ogni volta che si troverà a fronteggiare una situazione scomoda, vedremo cosa è disposta a fare una madre pur di proteggere il proprio figlio, e cosa è disposto a sacrificare un figlio per proteggere quella stessa madre.
“Come vi ho detto,
questa è una storia dell’orrore.”
Durante tutta la lettura assistiamo alle vicende di Jamie, quelle collegate al suo dono, a volte belle, a volte spaventose e inquietanti. Non è tanto sconvolgente quello che accade a causa del suo dono, ma il fatto che un bambino della sua età debba trovarsi a fronteggiare situazioni decisamente molto più grandi di lui. Con il finale, non manca un colpo di scena, totalmente inaspettato, che personalmente ho apprezzato tanto, provando allo stesso tempo gioia e pena per il nostro piccolo protagonista.

Una lettura che mi sento vivamente di consigliarvi, soprattutto se avete letto e apprezzato “IT” e “L’Istituto”.

A CURA DI
VOTO