SETTE BLOG PER UN AUTORE: "SADIE JANE BALDWIN"


Oggi ospitiamo l'autrice Sadie Jane Baldwin e il protagonista del suo romanzo "A Dangerous Girl" Ian Elliot.





“Come ho fatto a finire in Scozia?” Questa è la domanda che si pone Emma, giovane francese che vive in Inghilterra, quando comprende dov’è.
“Come farò a sopportarla?” Questa è la domanda che gira nella testa di Ian, capo clan degli Elliot, che si trova costretto, contro la sua volontà, a sposare la ragazza più bella e più stramba che abbia mai visto.

Emma è appena stata abbandonata all’altare e come se questo non bastasse ha perso il lavoro e pure la voglia di divertirsi.

Ian è un uomo rude, che incute timore a prima vista. Vive in un maniero con venticinque stanze da letto, ha una cuoca e uno stuolo di domestiche pronte a tutto pur di catturare la sua attenzione. Ha perso la stima nelle donne, soprattutto se inglesi, da quando la sua promessa sposa è scappata il giorno delle nozze.

Emma e Ian vivono in due mondi e due tempi diversi, ma sono destinati a trovarsi, a scontrarsi e infine a condividere uno strano sentimento. E, anche se le loro vite sono totalmente incompatibili, dovranno affrontare ciò che il destino ha scelto per loro.

La loro sarà una strana avventura, all’insegna di una nuova vita e di un nuovo amore.



Vi ringrazio per l’invito, ma cerchiamo di sbrigarci che devo tornare nel mio secolo, un laird non ha tempo da perdere in futilità.

1) Chi è Ian Elliot? Raccontaci qualcosa di te. 
Il mio nome è Ian, sono il laird del clan degli Elliot. Ho trent’anni, e… ma davvero pensa che stia qui a dirle come sono fatto? E magari vorrebbe anche sapere se porto le mutande sotto il kilt? No ragazza, deve leggere le mie gesta se mi vuole conoscere.

2) Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel romanzo? 
Definisca spoiler, è una parola che non conosco. Comunque sia, la cantastorie non ha tenuto conto dei miei desideri: incontri femminili in gran quantità, zero impegni e tanto godimento. No, lei mi ha fatto filare dritto fino alla fine, nonostante i pruriti che mi trovavo a dover sedare in solitaria. Che tipa squinternata! Qualcuno le ricordi che io sono una divinità dell’eros!

3) Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro? 
Hobby? Ma che lingua parlate? Se volete sapere cosa mi piace fare, allora sappiate che adoro incontrarmi con donne accondiscendenti. Ve l’ha detto la cantastorie che ho una folta schiera di spasimanti che non vedono l’ora di riscaldarmi il letto?

4) Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no? 
Direi che sono un uomo che si ama sin da subito, non ho dubbi al riguardo. Ma avete visto i miei muscoli? E poi sono anche ben dotato, o almeno così si mormora dalle mie parti.

5) Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere al tuo autore? 
Aye, credo di possedere alcune sfaccettature del suo carattere: sono un tipo tranquillo, accomodante, generoso, e la cantastorie mi ha anche dotato di un quoziente intellettivo simile al suo, quello di un gallo cedrone. Non so se ne è a conoscenza, ma io so parlare due lingue, il gaelico scozzese e l’inglese!

6) Tre aggettivi che ti descrivono. 
Selvaggio, aggressivo, egocentrico, con il difetto di dire sempre quello che mi passa per la testa.

7) Parlaci della città dove è ambientata la tua storia. 
La storia è ambientata nel mio maniero che si trova in una zona collinare delle Lowlands, nel sud della Scozia. È stupendo e io adoro viverci. Lo sapete che ha venticinque camere da letto? Comprate il libro se volete sapere come vivono gli scozzesi.

8) Che rapporto hai con gli altri personaggi del romanzo? Ti va di presentarceli? 
La ragazza che mi sono portato al maniero è stramba forte e mi fa incazzare un giorno sì e l’altro pure, ma una ripassata gliela darei volentieri. In effetti, ho avuto voglia di farla ululare dal primo momento che ho puntato gli occhi su di lei. Mi sa che la tipa mi manderà dritto all’inferno. MacKeltar, invece, è il mio vicino stronzo, quello che crede di avere dei diritti su di me. Farabutto fino al midollo, mi ha incastrato in un matrimonio con la squinternata inglese. Lo odio di brutto. Mia sorella Joanna, invece, la adoro. È la donna più accomodante, gentile e generosa che conosco, anche se ogni tanto fa di testa sua. E per quanto riguarda la cantastorie, posso solo dire che è una donna particolare, con cui difficilmente sono riuscito ad averla vinta. Non amo sentirmi dire che cosa devo o non devo fare, non so se si è capito. E lei pensa di comandarmi a bacchetta!

9) La tua storia avrà un seguito? 
Ah, non credo, la tipa con la penna in mano mi ha detto chiaro e tondo che con uno come me non ci vuol più avere a che fare. Che devo dirvi, resterò per sempre il sogno proibito di una buona parte della popolazione femminile scozzese e non. Donne, prendetevela con lei, non con il sottoscritto.

10) Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni? 
Non saprei, non mi è arrivato a tal riguardo nessun messaggero. Spero solo che nessuno si metta a distruggere tutte le mie più rosee e sfavillanti aspettative.

11) C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori? 
Oh, aye! Si vuol sfatare un mito, quello che gli scozzesi non portano nulla sotto il kilt. Confermi cantastorie? Non mi risponde, ha buffato e sollevato gli occhi al cielo. Significa forse che non ho capito niente?

12) Tre buoni motivi per leggere la tua storia. 
Sto prima a darvene cinque per non leggerla: è una storia ridicola e noiosa, dove io faccio la parte del fesso, non si sgroppa abbastanza e alla fine resto pure con un pugno di mosche. Datevi al ricamo, che è meglio, ascoltate il mio consiglio.

E adesso torno al 1765, ho urgente bisogno di visitare le latrine, ma prima di farlo, vi ringrazio per la cortese ospitalità e saluto chi avrà la pazienza di leggere le mie risposte.