RECENSIONE: "DEADWOOD" di Christina Zaers

La nostra Dott.ssa Biotech ha letto per noi il romanzo di Christina Zaers "Deadwood".





TITOLO: Deadwood
AUTORE: Christina Zaers
GENERE: Thriller Poliziesco
EDITORE: Nua Edizioni
FORMATO: Cartaceo e Digitale


Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale omaggio








Il newyorkese Rory Mitchell arriva a Deadwood per seppellire il padre che conosceva a malapena. I suoi piani sono quelli di ripartire il prima possibile, ma una serie di delitti inquietanti per mano di un assassino che la stampa battezza “Il Giudice” lo spinge a iniziare a investigare assieme allo sceriffo Paul Marciani.

Man mano che i due uomini indagano e i morti aumentano, si rafforza sempre più l’ipotesi di un serial killer votato allo gnosticismo che si è eretto a giudice e boia. Il Giudice uccide le sue vittime solo al passaggio di grandi comete, evento che aveva ispirato un suicidio di massa diciassette anni prima in California.

“Il viso grottesco della vittima lo guardava da sotto la plastica, le labbra piegate in un ghigno di morte. Marciani quasi fece un balzo quando una goccia scarlatta cadde all’improvviso dall’alto. Alzò lo sguardo. Una scritta di sangue appariva in tutta la sua crudeltà e perversione sulla parete un tempo immacolata: La tua unica possibilità di sopravvivere è quella di partire.”

 


Rory vive a New York, ma si trova momentaneamente nel paesino di Deadwood per il funerale di suo padre, con il quale non ha mai avuto rapporti. Ma proprio durante il suo soggiorno iniziano a verificarsi una serie di delitti il cui assassino si fa chiamare “Il Giudice”, ossia colui che giudica e uccide sulla scia di pensiero dello gnosticismo. Inoltre, il killer uccide solo durante l’attraversamento di comete nell’atmosfera terrestre. Proprio nei giorni degli omicidi a Deadwood, infatti, è visibile la cometa Lovejoy, che sembra ispirare il killer a commettere altri omicidi. Il suo modus operandi è sempre lo stesso: immobilizza la vittima, e poi la soffoca per ucciderla, purificandola dai peccati e liberando così la sua anima.

Rory si ritroverà inaspettatamente ad essere coinvolto nelle indagini al fianco dello sceriffo Paul, per catturare Il Giudice e porre così fine alle uccisioni.

“Deadwood” è un thriller che presenta degli aspetti legati alla religione, più in particolare allo gnosticismo, ossia un culto che considera la conoscenza, intesa come consapevolezza dei propri peccati, l’unico modo per salvare la propria anima dalla dannazione eterna.

Il libro inizia con la scoperta di un cadavere, una morte che, palesemente, è frutto di un rituale ben preciso, così come quelle che verranno dopo, e questo catapulta immediatamente il lettore nel fulcro della storia. Il killer, infatti, nei suoi delitti, segue uno schema ben preciso che non è mai dettato dal caso, ma ogni singolo aspetto degli omicidi ha un significato ben preciso.

Un altro richiamo al misticismo è il riferimento ad alcuni dei più efferati serial killer della storia, come Charles Manson, che nel corso degli interrogatori a cui venne sottoposto asserì di sentire delle voci che gli ordinavano di compiere gli omicidi.

Gli omicidi a sfondo religioso sono, per l’appunto, il filo conduttore dell’intero romanzo, e alla fine della lettura, quando si scoprirà chi è il killer, tutte le tessere del puzzle torneranno al loro posto. In questi casi la visione della religione è talmente estrema da rasentare il fanatismo. Sarà molto facile fare delle supposizioni durante la lettura, ma tutte saranno lontane dalla verità, perché non potete immaginare neanche lontanamente come stanno realmente le cose.

La lettura è scorrevole e incalzante, così da mantenere alta l’attenzione in chi legge. Un thriller che definirei “macabro” ma coinvolgente. Sicuramente una lettura per chi ama il genere.


A CURA DI


VOTO