SETTE BLOG PER UN AUTORE: "ALESSANDRO RICCI"


Ospitiamo oggi per la rubrica Sette Blog per un Autore Alessandro Ricci e uno dei personaggi del suo romanzo "Il giovane Achille" il Signor Trisunto.



A tredici anni, Alessio non sopporta nessuno. Né i suoi compagni, sempre pronti a sparlargli alle spalle, né suo padre, da cui si è allontanato dopo la morte della moglie. Ma soprattutto odia se stesso. Colpa del suo tallone d’Achille, una malformazione fisica che lo costringe a camminare zoppicando, attirando risatine e commenti, che alimentano la rabbia che si porta dentro. Un giorno, la fiamma dell’ira esplode, costringendo il padre a inviarlo a un campo estivo, sperando di favorire così la sua socialità. Ma al Campeggio Sorriso Alessio non imparerà solo regole e disciplina. Tra sortite notturne, giochi a Palla Mortale e misteri sotterranei, conoscerà il valore dell’amicizia e l’importanza di vivere ogni giorno a pieno. Età di lettura: da 12 anni.



1)Chi è’ Signor Trisunto? Raccontaci qualcosa di te
Mi chiamo Ernesto Trisunto e sono il Direttore del Campeggio Sorriso, qui i genitore lasciano i loro marmocchi urlanti per ritrovare bambini calmi ed educati.
Nei cinque anni della mia direzione, mai nessun incidente e capitato.

2)Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel romanzo?
Questa storia è ridicola, diciamocelo senza timore di smentite. E non sono per niente d'accordo su come sono andate le cose. E' impossibile, lo scriva pure.
I bambocci del Campeggio sono appena in grado di allacciarsi le scarpe, figuriamoci di organizzarsi in un gruppo di agguerriti combattenti. Quei pivelli del Bungalow Koala poi, sono i peggiori, basta guardare quell'inetto del loro tutor, Ciro
A me piace chiamarlo Cirone, perchè è un mingherlino, all'inizio andava su tutte le furie, ma non può dir nulla sennò lo licenzio.

3)Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro?
Quello scribacchino non parla di me come dovrebbe, nel libro sembra che ami solamente tiranneggiare i ragazzi e spaventarli a morte. Non dice però che sono un grande conoscitore dell'arte e che amo molto le cose belle... e costose.

4)Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no?
Direi che sono un personaggio complesso, dalle mille sfaccettature. Elegnate e affascinante, purtroppo sono descritto come inetto e cattivo, quindi i bambini mi odieranno.

5)Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere al tuo autore?
Ah gli piacerebbe. No, no siamo molto diversi, per mia fortuna.

6)Tre aggettivi che ti descrivono.
Colto, intelligente e diabolico

7)Parlaci della città dove è ambientata la tua storia.
La storia è ambientata nel mio regno personale: il Campeggio Sorriso. Dove sono l'amato Direttore da cinque anni. E' uno splendido luogo, dove portare i vostri figli e regalarvi delle vacanze senza quegli impiastri tra i piedi. Vi lscio il volatino se siete interessati.

8)Che rapporto hai con gli altri personaggi del romanzo? Ti va di presentarceli?
Pessimi rapporti. Per colpa loro non mia.
Alessio e quel gruppo di ragazzi che si fanno chiamare A.K.E.I sono dei mezzi criminali, fannulloni e maleducati. Ma ben presto capiranno chi comanda.
Cirone, il loro tutore, è un debole. Incapace in quasi tutto quello che fa e senza spina dorsale.

9)La tua storia avrà un seguito?
Spero proprio di no. Non ci tengo a incontrare di nuovo tutti questi piantagrane

10)Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni?
Nessuno parla mai di me, ma a mia discolpa posso dire che è colpa dell'incapacità dell'autore, che non ha saputo rendere giustizia al mio personaggio

11)C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori?
Certo, che i bambini sono delle scocciature e che dovrebbero stare sempre al loro posto in silenzio, o al limite nella Gabbia, la piccola cella che tengo nel mio ufficio. E soprattutto che nella vita non si cambia, se siete dei buoni a nulla resterete tali, fatevene una ragione

12)Tre buoni motivi per leggere la tua storia.
Ve ne do tre per non leggerla : è noioso, poco realistico e non parla abbastanza di me.