RECENSIONE: "LE LUNE NERE" di Lucio Fulci


Conoscete bene la Dott.ssa Biotech e le sue letture al cardiopalma. Oggi ci fa conoscere le sue impressioni sul romanzo di Lucio Fulci "Le lune nere".
 

 
 
TITOLO: Le lune nere
AUTORE: Lucio Fulci
GENERE: Horror
EDITORE: Il Saggiatore
FORMATO: Cartaceo
 
Copia acquistata dal recensore





 
 
 
 
Osceno, truculento, eretico, provocatorio fino all'eccesso. Lucio Fulci è ricordato come il padre dell'horror all'italiana degli anni settanta e ottanta. Il maestro dell'orrore grondante sangue e violenza, il "terrorista dei generi": per un'intera carriera tentò di dettarne le regole, facendoli deflagrare ogni volta. "Le lune nere" sono i racconti autografi che hanno dato materia narrativa al cinema visionario del regista romano. E che riflettono appieno il suo stile espressivo: la lingua ruvida, ridotta all'osso, e le trame essenziali, volutamente incoerenti e disturbanti, sono al servizio della paura, amplificatori dell'orrore. In "Porte del nulla" - divenuto poi un film - un automobilista è ossessionato da un carro funebre che gli ostacola continuamente il passaggio: scoprirà di avere con il feretro legami molto più stretti di quanto non pensi. Nei "Testimoni", Carla rimane sola in un albergo sul lungolago, dove gli specchi riflettono omicidi del passato. E poi corpi fatti a pezzi, neonati sadici, morti che tornano tra i vivi: il repertorio classico del genere è qui presente, vivo, vegeto e sanguinante. Nelle "Lune nere" è feroce la critica di Fulci alla società dei consumi: in "Buoni sentimenti", la piccola Margaret, telespettatrice dipendente dai cartoni animati, diviene preda di incubi notturni generati da nonne-lupo e lugubri casette di marzapane, con esiti spaventosi: in "Trio", protagonista è una donna innamorata di una star delle soap opera...



Lucio Fulci è conosciuto come il padre del genere horror a cavallo tra gli anni ’70 e ’80.

“Le lune nere” è una raccolta di dieci brevi racconti horror, thriller, psicologici, caratteristici per le loro trame inquietanti e ansiogene.

Ne “I testimoni” una donna si ritrova a soggiornare per qualche giorno in un albergo, ma, al calar della notte, si accorgerà ben presto che c’è qualcos’altro nell’albergo.

In “Voci dal profondo” e in “Buoni sentimenti” inizierete a dubitare di potervi fidare di qualcuno, persino delle persone che dovrebbero amarvi in maniera incondizionata.
 
In “Porte dal nulla” un uomo, alla guida della sua auto, si ritrova continuamente davanti un carro funebre che trasporta un feretro, senza riuscire a liberarsene, nonostante i suoi continui tentativi, come se ci fosse un motivo ben preciso… chissà…

In “Contestazione” vedremo la sadicità di un neonato che cercherà vendetta per non aver chiesto di venire al mondo. Cosa sarà capace di fare pur di riscattarsi?

In “Uomo di guerra” conoscerete Elisario, ex militare dell’Aeronautica, oramai in pensione, nonché vedovo, con il solo hobby di collezionare modellini di aerei militari. Ma gli orrori della guerra non si dimenticano così facilmente.


In “Trio” assisteremo all’ossessione segreta di una donna per l’attore di una soap opera, e delle conseguenze a cui alcune “pulsioni” possono portare.

In “Assenza di Dio” vi verrà mostrato il lato oscuro del “credo”, quello che porta agli estremi alcune predisposizioni religioso-mentali.

“Attesa” vi lascerà alquanto interdetti, soprattutto per il finale…

In “Gourmet (sapore di coppia)” siederete a tavola con una coppia che non fa altro che litigare davanti a portate molto… succulente… o magari no!

Ne “Le lune nere” Fulci mette un po' di tutto quello che è il suo genere: parla di erotismo, malvagità, sadicismo, vendetta, omicidio, tradimento, il tutto trattato in modo molto schietto e naturale.

Le trame dei racconti sono molto originali, alcune più di altre, dando vita ad una raccolta che si legge tutta d’un fiato.

Lo stile di scrittura è semplice e scorrevole, a tratti metaforico, il tutto intriso di un finissimo black humor.

Se vi piacciono le situazioni “improbabili” e un po' macabre, questa raccolta fa al caso vostro. 
 
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