RECENSIONE: "IL BAMBINO DELLA PORTA ACCANTO" di Shalini Boland


Oggi Wolves vi racconterò le mie impressioni sul romanzo di Shalini Boland "Il bambino della porta accanto" edito Hope Edizioni che ringrazio per la copia digitale omaggio.

                         Kirstie Rawlings si sveglia sentendo il pianto di un bambino. Pochi istanti dopo, una voce sconosciuta proveniente dal baby monitor dice: «Prendiamo il bambino e andiamo» facendola così piombare nel peggior incubo per qualsiasi genitore. Qualcuno sta forse cercando di rapire Daisy, la sua bambina? In realtà sua figlia dorme al sicuro nel suo lettino. La voce potrebbe essere giunta da una casa vicina? Non ci sono però altri bambini di pochi mesi che vivono nella sua tranquilla strada di campagna... La polizia non le crede. E nemmeno suo marito. Kirstie sa che c'è qualcosa che non va. Pensava di potersi fidare dei vicini, ma ora non ne è più così sicura. Mentre Kirstie scopre i segreti dei suoi vicini, la sua vita perfetta inizia a crollare. Qualcuno nasconde un terribile segreto e farà di tutto per impedire a Kirstie di scoprire la verità. E, forse, il pericolo è più vicino di quanto Kirstie si aspetti...

Cari Wolves, finalmente un Crime che mi ha entusiasmato. Eh sì, ne sentivo la necessità di un
bel thriller scritto con i fiocchi e questo di Shalini Boland è stato una manna dal cielo.

Protagonista è Kirstie, mamma della piccola Daisy. Vive in un piccolo paesino tranquillo inglese insieme al marito Dominic e con dei vicini più o meno strani. Abbiamo Mirtilla Malcontenta, definita così dal marito di Kirstie che è il vicino di casa più bizzarro, ma apparentemente innocuo (un uomo che dovrebbe vivere su un eremo dato che gli dà fastidio qualsiasi cosa).
Poi c'è la migliore amica Mel, che abita in fondo alla strada, sembre bisognosa di soldi essendo divorziata e con due figli a carico (anche se il marito le passa una contingente somma di denaro che sperpera nello shopping sfrenato... lei è un personaggio che ho trovato molto ambiguo), i venticinquenni Rose e John (sempre attivi e organizzatori di feste) e il preside della scuola dove insegna Kirstie insieme alla moglie e alle figlie di quest'ultima (la moglie sempre allegra come un funerale!)

Tutto sembra svolgersi tranquillamente finché, un giorno, non ascolta dal baby monitor una voce. Una voce maschile che intima di prendere il bambino e andare via.
Che ci sia qualcuno in casa che vuole rapire sua figlia?

Da qui avrà inizio l'ossessione di Kirstie sull'incolumità della piccola (e come darle torto) e l'inizio delle sue indagini personali, perché si sa come vanno queste cose. La polizia non indaga mai fino in fondo se prima non c'è una reale minaccia.
Si ritroverà quindi a lottare da sola perché suo marito, da sempre suo sostenitore in tutto, stenta a credere a ciò che ha sentito la moglie e non le darà mai un aiuto concreto (avrei voluto prenderlo a sberle!!!).

Questo Crime è un susseguirsi di colpi di scena; lo possiamo definire un vero e proprio thriller psicologico perché il lettore entra nella mente di Kirstie e con lei si fa milioni di domande, milioni di trip mentali su cosa possa nascondere ogni vicino di casa. Persone che all'apparenza possono sembrare tranquille ma che potrebbero nascondere qualcosa di losco.

Vi siete mai chiesti se i vostri vicini nascondono una doppia personalità?
Con questo Crime inizierete a dubitare di tutto e di tutti, ve lo posso garantire.