REVIEW PARTY: "I GIORNI DEL FERRO E DEL SANGUE" di Santi Laganà

Buongiorno cari Wolves.
Oggi partecipiamo al Review Party del nuovo romanzo di Santi Laganà "I giorni del ferro e del sangue" edito Mondadori.


Patrimonio di San Pietro, 960 d.C. Sul trono papale siede un adolescente perverso e corrotto, ciò che resta dell'Italia indipendente è allo sbando dilaniata da lotte intestine e le campagne sono una terra di nessuno dove la violenza e il sopruso la fanno da padroni. Anna è una contadina di quindici anni che conduce un'esistenza misera e asservita. Quando la sua famiglia viene trucidata e l'ultimo fratello rapito per essere ridotto in schiavitù, decide di continuare a vivere per inseguire quell'ultimo brandello di affetti e, sorretta da una volontà indomita, inizia una dolorosa peregrinazione per terre sconosciute e ostili, tra aiuti misericordiosi e feroci violenze. Nel suo tormentato cammino incontrerà un cavaliere dall'oscuro passato e un improbabile presente, un vecchio dall'aria mansueta che nasconde insospettabili risorse e un giovane vagabondo sfrontato e generoso: una strana compagnia con cui cercherà di farsi giustizia fin dentro i palazzi più segreti di Roma. Ambientato in uno dei periodi meno conosciuti e più bui della nostra storia, "I giorni del ferro e del sangue" è un affresco senza filtri né retorica di un'epoca brutale quanto affascinante, ma anche la parabola di una protagonista: una giovane donna che nel più maschilista dei mondi non si rassegna a un destino già scritto e tenacemente lotta per conquistarsi il diritto a una vita migliore.

Il Medioevo è una delle mie epoche storiche preferite. I cavalieri e le dame, le giostre, i castelli
da favola Disney. Non vi aspettate tutto questo dal romanzo di Santi Laganà.
L'autore, infatti, ci racconta di un altro Medioevo; quello fatto di violenza e di sangue, di soprusi e di angherie.
Il romanzo è quindi ambientato in quella parte del Mediovo chiamata Alto Medioevo che va dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente, avvenuta nel 476, all'anno 1000 circa. Un periodo storico di cui non si conosce quasi nulla. Poche notizie sono giunte sino a noi.

La protagonista è Anna. Una quindicenne che deve crescere da un giorno all'altro dopo lo sterminio della sua famiglia e la cattura di suo fratello Martello.
Roma, infatti, sotto il comando del Papa, ha iniziato a mandare i suoi sottoposti alla ricerca di giovani e ragazze per renderli schiavi dei capricci lussuriosi del giovane prelato.
Erano andati alla ricerca di Anna, ma non avendola trovata perché la ragazza era nascosta nel bosco, avevano ucciso il padre e i suoi fratellini e portato con sé il fratello maggiore.
Da qui parte la nuova vita di Anna che scappa dal suo villaggio e durante il viaggio incontra diversi personaggi. Arnolfo, un guerriero di mezz'età; Ezio, un filosofo e Furio, un giovane di bell'aspetto.
Subirà violenze la ragazza. Perderà la sua innocenza per mano di uomini bruti e senza onore.
Questi orrori la faranno crescere prima del tempo, rendendola forte nell'animo e temprata nel carattere.
Imparerà anche a difendersi da sola e insieme ai suoi nuovi "amici" cercherà di raggiungere Roma per salvare suo fratello.

Un romanzo storico questo di Santi Laganà che ci fa rivivere le brutture di un'epoca buia e devastata da violenze e sangue.

L'autore utilizza un linguaggio moderno, come rivela lui stesso alla fine del romanzo, per rendere la storia più leggera poiché l'epoca in cui è stata ambientata prevede un linguaggio diverso.

Personalmente avrei tagliato qualcosa per rendere ancora più snello e scorrevole il romanzo che consiglio a tutti gli amanti del genere storico, quelli che amano le avventure ambientate in un'epoca antica ma che racconta qualcosa del nostro passato.