VI SEGNALA NADIA #334: "TUTTO SENZA OMISSIONI" di Dagmar




Eccoci a segnalarvi l'uscita del romanzo di Dagmar "Tutto senza omissioni" edito Tulipani Edizioni.




Nome: Dagmar
Casa Editrice: Tulipani Edizioni (fuori collana)
Genere: Narrativa



Francesca è una donna molto particolare che stravolge e cambia la vita di Christian, fino a diventarne un vero e proprio letimotiv on the road.

Tutto senza omissioni è uno spaccato di vita di un uomo che, tra donne, soldi e un’esistenza allo sbando, racconta qualcosa di lui, tutto senza nascondere nulla, rivelando pensieri che sarebbe stato meglio tacere. 




Mi chiamo Dagmar e scrivo da sempre. Vorrei scrivere ancora e per sempre.
Le parole sono per me come una danza segreta dell’ io più profondo.
Questi input misteriosi arrivano dal cervello senza poter prescindere per nessun motivo dal cuore.
Scrivere consente di creare mondi altri oppure di trascrivere realtà parallele incredibilmente distanti da quelle in cui si vive, ma che vengono per qualche motivo a far visita nei nostri luoghi, quelli dell’anima. Quelli dell’inconoscibile.
Mi chiamo Dagmar e scrivo da sempre. Vorrei scrivere ancora e per sempre. Le parole sono per me come una danza segreta dell’io più profondo. Questi input misteriosi arrivano dal cervello senza poter prescindere per nessun motivo dal cuore. Scrivere consente di creare mondi altri oppure di trascrivere realtà parallele incredibilmente distanti da quelle in cui si vive, ma che vengono per qualche motivo a far visita nei nostri luoghi, quelli dell’anima. Quelli dell’inconoscibile.


Ho scritto questo libro perché…
Christian è venuto a trovarmi una notte di molti anni fa. Non ho scelto di scrivere “Tutto Senza Omissioni”.  È stata la vita stessa dei protagonisti a chiamarmi, soprattutto Christian, che non c’entra niente con Gray, poiché è nato molto prima, nel lontano 1995. C’entra piuttosto “Smells like teen spirit” dei Nirvana, la prima canzone da adolescente che ti rimane dentro per sempre. Come questa storia, vissuta chissà dove e chissà come. In dimensioni altre. Inventata? Non penso sia il termine giusto. Sono convinta che le vicende qui narrate siano realmente accadute. Perché sia stata scelta io per raccontarle, questo non è dato saperlo.
 

“L’osso dello sterno di Francesca era talmente in evidenza da sembrare disegnato da uno di quei pittori un po’ folli d’ultima generazione. Indossava una specie di tubino nero che teoricamente avrebbe dovuto fasciarle le forme, ma non avendole, finiva per caderle addosso più simile a una camicia da notte che altro. I buchi che qua e là lasciavano intuire lembi di pelle bianca tradivano l’uso smodato che la ragazza faceva di quell’abito, quasi fosse l’unico che amasse indossare”.