RECENSIONE: "QUANDO IL SOLE SI PRENDEVA SUI TERRAZZI" di Nadia Dicursi


Buon Lunedì Wolves Readers.
Oggi vi racconto la mia impressione sul romanzo di Nadia Dicursi "Quando il sole si prendeva sui terrazzi".


Affreschi di una famiglia napoletana del dopoguerra, colta nel momento di affrancarsi dalla povertà portata dalle conseguenze del conflitto appena passato, con i giovani presi dal desiderio di volersi affacciare alle nuove opportunità di rinascita e di svago offerte dalla ricostruzione. Di contro, genitori rimasti severi e distanti, presi dai problemi pratici propri della sopravvivenza, e per il momento non interessati ad altro. Poi la trasformazione attraverso gli anni, l'emancipazione, il passaggio di una generazione.

Avete presente l'Amica Geniale di Elena Ferrante?
Credo proprio di sì, ormai tutti conoscono il romanzo, lo hanno letto o solo sentito nominare.

La storia che ci racconta l'autrice si rifà a quel periodo storico, il dopoguerra, ed è ambientato a Napoli proprio come il libro sopracitato.
Entrambi raccontano di una città che affronta un periodo di crisi, non tutti sono abbienti e non tutti ogni giorno riescono ad avere il pane sulla tavola.
Ma qui finiscono le analogie perchè mentre Elena Ferrante ci racconta la storia di una ragazzina, Nadia Dicursi ci permette di entarare nella storia della sua famiglia.

Veniamo quindi condotti per mano nella vita dei nonni, degli zii e infine della madre dell'autrice che ci fa conoscere il modo di vivere di quel tempo, dove non c'erano tutti gli agi e i comfort a cui siamo abituati; dove una donna per conoscere un uomo doveva essere accompagnata da un componente della famiglia - un uomo per la precisione come un fratello o un cugino; dove le persone più umili si davano manforte a vicenda; dove famiglie numerose coabitavano in una casa modesta, a volte dotata di una sola camera e i fratelli maggiori dovevano occuparsi di quelli più piccoli perchè entrambi i genitori lavoravano per sopravvivere e badare alle necessità primarie.

L'autrice ci descrive quindi la famiglia della madre composta dai genitori, cinque sorelle e un fratello. Conosceremo Carlo e la sua storia con Marisa durata tanti anni e poi finita improvvisamente. Zia Elvira che non ha avuto una vita felice nemmeno dopo il matrimonio; Zia Elda, la sorella più grande, era quella con maggiori responsabilità, quella che doveva badare alla casa e ai suoi fratelli, che non ha vissuto la sua gioventù tra il divertimento e lo svago. Poi c'è Zia Clara, la più bella e trattata dal marito nel migliore dei modi. Zia Lisa era quella più buona, dal carattere socievole infine Caterina, la madre dell'autrice, la più piccola di casa che non ha ricevuto tante attenzioni. Conosceremo la vita di Caterina e le sue pene d'amore.

Il romanzo di Nadia Dicursi è quindi un vero e proprio racconto. Ogni capitolo dedicato a un parente, a una storia, a un pezzo di una vita vissuta in una città che sorge nel cuore dell'omonima baia ai piedi del Vesuvio.

Una città che durante la seconda guerra mondiale aveva subito il maggior numero di bombardamenti e che pian piano cominciò a rifiorire.

Un racconto consigliato a tutti gli amanti delle storie delle generazioni passate e della città del sole.