RECENSIONE: "IL MERCANTE DEL NORD" di Alessandro Zoppini



Buon giovedì Wolves Readers.
Oggi vi racconto le mie impressioni sul romanzo di Alessandro Zoppini "Il mercante del Nord" edito Iomeloleggo.

“I regni cadranno uno dopo l’altro, le città verranno saccheggiate, i villaggi bruciati e le genti moriranno per carestie o pestilenze, ma il commercio, amico mio, resisterà a ogni rovina”. È una fresca mattina dell'anno del Signore 1238 e la vita di un umile uomo timorato da Dio, della sua giovane moglie e del loro primogenito, stanno per cambiare. Inganni e rapimenti, omicidi premeditati e laidi tradimenti, battaglie navali e congiure all'ordine del giorno, mari ignoti e pericolose bufere di neve. L'Islanda è nel caos: non c'è pace per i feroci casati islandesi che si contendono il predominio dell'isola, da anni vessata dall'anarchia. Nemmeno l'Irlanda è sicura, invasa dagli anglonormanni e seviziata da signori gaelici dalla mente contorta e attorniati da cavalieri rinnegati. Un'antica leggenda, riportata su un vecchio codice miniato, sembra essere l'unica via di salvezza per sopravvivere alle crudeltà di uomini senza scrupoli e avidi di potere. Cosa attende a chi si avventura nell'oscura terra della morte?
 
Il romanzo di Alessandro Zoppini è il primo volume di una saga ambientata nel Medio Evo nelle terre del Nord. 
Siamo in Islanda dove regna il caos, i casati islandesi infatti si contengono il predominio dell'isola ma nemmeno l'Irlanda vive momenti di tranquillità. Il paese è infatti invaso dagli anglonormanni. 

Bjarne, figlio di Herjulf, fugge dall'Islanda verso la Terra Verde insieme ai suoi uomini e le rispettive famiglie per vivere una nuova vita. La vita della sua famiglia però sta per essere sconvolta e solo un vecchio codice minato sembra poter dare la soluzione a tutto questo marasma.

Tra omicidi, intrighi e avventure, il romanzo di Alessandro Zoppini è una continua scoperta delle terre islandesi e irlandesi. 

Il linguaggio usato dall'autore fa capire al lettore come ci sia stata una minuziosa ricerca nella terminologia norrena così come nella descrizione del periodo storico in cui ci troviamo.

Interessanti sono le note a piè di pagina anche se, leggendo il libro in versione digitale, a volte interrompevano la fluidità del racconto facendo così perdere il filo del discorso.
Un'ottima lettura quindi per gli amanti del Medio Evo e delle terre del Nord.