RECENSIONE: "THE OUTSIDER" di Stephen King
Ecco, Amici Lettori, una delle prime recensioni di questo 2020 della nostra Dott.ssa Biotech e delle sue letture al cardiopalma. Oggi è la volta di Stephen King e del suo "The Outsider".
La sera del 10 luglio, davanti al poliziotto che lo
interroga, il signor Ritz è visibilmente scosso. Poche ore prima, nel piccolo
parco della sua città, Flint City, mentre portava a spasso il cane, si è
imbattuto nel cadavere martoriato di un bambino. Un bambino di undici anni. A
Flint City ci si conosce tutti e certe cose sono semplicemente impensabili.
Così la testimonianza del signor Ritz è solo la prima di molte, che la polizia
raccoglie in pochissimo tempo, perché non si può lasciare libero il mostro che
ha commesso un delitto tanto orribile. E le indagini scivolano rapidamente
verso un uomo e uno solo: Terry Maitland. Testimoni oculari, impronte digitali,
gruppo sanguigno, persino il DNA puntano su Terry, il più insospettabile dei
cittadini, il gentile professore di inglese, allenatore di baseball dei
pulcini, marito e padre esemplare. Ma proprio per questo il detective Ralph
Anderson decide di sottoporlo alla gogna pubblica. Il suo arresto spettacolare,
allo stadio durante la partita e davanti a tutti, fa notizia e il caso sembra
risolto. Solo che Terry Maitland, il 10 luglio, non era in città. E il suo
alibi è inoppugnabile: testimoni oculari, impronte, tutto dimostra che il
brav'uomo non può essere l'assassino. Per stabilire quale versione della storia
sia quella vera non può bastare la ragione. Perché il male ha molte facce. E
King le conosce tutte.
La sera del 10 Luglio la polizia della piccola cittadina
di Flint City inizia ad interrogare diverse persone e a raccogliere le loro
testimonianze, dopo che è stato ritrovato nel parco il corpo martoriato di un
bambino di 11 anni. Tutte le deposizioni, le descrizioni dei testimoni e
persino il test del DNA sembrano portare ad un unico uomo: Terry Maitland,
cittadino modello di Flint City, nonché allenatore della squadra di football e
insegnante di inglese. Con il suo arresto sembra che tutti siano finalmente
pronti a fare sonni tranquilli, ma man mano che il detective Ralph Anderson
continua le indagini, incredulo del fatto che Terry, un uomo amato e stimato da
tutti, possa essere capace di commettere un crimine così brutale, vengono a
galla nuove e numerose prove che dimostrano, inconfutabilmente, che Terry la
sera dell’omicidio non si trovava in città. Il detective Anderson inizia così
la sua indagine personale, volendo a tutti i costi trovare una risposta a
questo enigma, senza immaginare lontanamente in cosa sta per imbattersi!
“The outsider” esce subito dopo il racconto prequel,
“Laurie”, di sole 40 pagine, ed è stato definito un thriller soprannaturale, in
realtà quest’ultima caratteristica è molto marginale e appare solo nella
seconda parte del libro. Personalmente lo definirei piuttosto un thriller
polizesco. Per tutta la lettura seguiamo infatti le indagini del detective
Anderson, personaggio caratterizzato molto bene, sia come detective, sia nella
vita privata. Ci sono diversi colpi di scena alquanto inaspettati che lasciano
il lettore a bocca aperta.
Nella prima parte seguiamo le indagini ufficiali della
polizia, con tutti i risvolti positivi e negativi; nella seconda parte appare
il pizzico di soprannaturale, non eccessivo ma nella giusta dose.
La scrittura di King è scorrevole e la trama cattura il
lettore, la storia è interessante e, soprattutto nella seconda parte dove c’è
questo gioco tra il dire e non dire, vince la curiosità di saperne sempre di
più. La suspense c’è sicuramente, il ritmo è reso incalzante dalle continue
scoperte che il lettore segue insieme al detective.
Il maestro non delude mai!