RECENSIONE: "IL TESORO DEI FIN GALL" SAGA DEI NORRENI #1 di James L. Nelson


Nuova recensione per il nostro Dante Wolf che ha letto per noi il romanzo di James L. Nelson "Il tesoro dei Fin Gall".
Vediamo che ne pensa nella sua recensione.

 

Anno domini 852. Da secoli i vichinghi partono dalle coste norrene e calano sull'Inghilterra, sull'Irlanda, su ogni terra raggiungibile con le loro imbarcazioni dai lunghi scafi. Dapprima era solo per saccheggiare e depredare, poi iniziarono a creare insediamenti. Nonostante la feroce opposizione che si leva in ogni territorio, in pochi riescono a resistere ai loro assalti. È quello che accade anche lungo le coste meridionali dell'Irlanda, dove i vichinghi hanno costruito un avamposto che chiamano Dubh-Linn. Ed è proprio mentre si dirigono lì che Ornolf l'Instancabile e Thorgrim Lupo notturno si imbattono in una nave irlandese che trasporta un unico oggetto: una corona. Ignari del significato di quel manufatto e del potere che è in grado di conferire, i fieri uomini del Nord si troveranno invischiati negli intrighi dell'Irlanda medievale. Circondato da nemici, tra alleanze più mutevoli del clima dell'isola, Throgrim dovrà guidare i suoi uomini, gli invasori bianchi, i fin gall, nella dura lotta per la sopravvivenza…


Il Tesoro dei Fin Gall è un romanzo storico pubblicato dalla Mondadori il 23 Luglio 2019 ed è il primo libro della “Saga dei Norreni”.  L’autore del romanzo è James L. Nelson, scrittore statunitense nato a Lewinston, nel Maine, nel 1962 ed aveva già pubblicato una serie di romanzi, tra cui la “Trilogia dei Pirati” e altre storie di mare. È laureato in Regia Cinematografica all’Università della California e ha vinto il premio della Library American Association.

La vicenda si svolge intorno all’anno 852, nel periodo in cui gli Uomini del Nord, i Vichinghi”, compiono le loro razzie sulle coste delle Isole Britanniche. Un gruppo di “Fin Gall”, come i vichinghi di origine norvegese vengono chiamati dagli irlandesi, che in gaelico vuol dire “stranieri bianchi”, capeggiati da Ornolf l’instacanbile e suo genero Throgrim Lupo Notturno, saccheggiano una piccola imbarcazione al largo della costa irlandese e rubano gli oggetti che si trovano a bordo, tra cui una specie di tesoro per il popolo d’irlanda, poiché si tratta della “Corona dei Tre Regni”, ignari del simbolo che rappresenta e del potere che può conferire. I Fin Gall entreranno da subito in conflitto con i loro rivali danesi, i “Dubh Gall”, ovvero “stranieri neri”, insediati già da tempo sulla costa irlandese dove hanno fondato la colonia di Dubh Linn. Da qui una serie di vicende faranno da sfondo all’intera trama. Fra lotte, rapimenti e alleanze il destino dell’intero paese sembra essere tutto nella corona che Throgrim dovrà difendere, e affinché ciò avvenga dovrà guidare i suoi uomini nella dura lotta per la sopravvivenza.

Il romanzo è un romanzo storico, poiché ambientato nel Medioevo durante le invasioni dei Vichinghi, con un pizzico anche di genere avventuroso, di quelli che parlano di viaggi per mare alla scoperta dell’ignoto, anche perché non bisogna dimenticare che i Vichinghi erano abili navigatori ed esploratori. 

Il protagonista, Thorgrim detto Lupo Notturno, viene descritto come il tipico guerriero vichingo, forte, impavido, fiero e coraggioso, molto legato alle divinità nordiche spesso invocate, tutto l’opposto di suo suocero Ornolf, ormai vecchio e facilmente dedito ai vizi. Importante, la rivalità tra i Fin Gall norvegesi e i Dubh Gall danesi, questi ultimi, da come si può vedere in un certo personaggio di nome Magnus, già stanziati e integrati nella società locale, nell’avamposto di Dubh Linn, l’odierna Dublino, la capitale dell’Irlanda. 

L’autore usa il tipico linguaggio moderno, destinato ad un pubblico giovane, amante della lettura avventurosa, un linguaggio capace di trasportare nella magica Irlanda medievale, con i suoi paesaggi naturali e le sue tradizioni celtiche. Ciò che può prendere è anche un avventura per mare in mezzo alla tempesta a bordo dei “Drakkar”, le tipiche imbarcazioni vichinghe e lotte cruente. 

Questo primo libro sembra un prologo all’intera saga, giusto per presentare personaggi, luoghi e contesto storico dell’intera vicenda, incentrata su quel prezioso tesoro chiamata “La Corona dei Tre Regni” in grado di stabilire la pace in un Irlanda sconquassata da lotte interne, e per questo è fondamentale la sua incolumità. Tutto ciò dipenderà dallo spirito di Thorgrim, protagonista indiscusso e sicuramente futuro “Jarl” del suo gruppo, vista la situazione del suocero Ornolf, ma non è da escludere che anche suo figlio Harald potrebbe avere un ruolo fondamentale nella vicenda. 
Il prologo quindi lascia grandi aspettative, e grandi colpi di scena. Un aspettativa che potrebbe rivelarsi anche un colpo di scena, sarebbe che non solo la corona è l’oggetto principale della vicenda, ma che ci sia anche altro dietro l’angolo.