VI SEGNALA NADIA #258: "INTO THE DREAM" di Alycia Berger
Esce oggi il romanzo di Alycia Berger "Into the Dream. Quando l'amore è sacrificio" in una nuova veste grafica.
Trovate la recensione del romanzo QUI
Newport, Oregon, 1998.
La vita di Chase Runner, guida turistica presso l'Oregon Coast Aquarium,
viene irrimediabilmente capovolta quando in un tragico incidente stradale la
sua ex moglie perde la vita e sua figlia diventa cieca.
Decisivo si rivelerà l'incontro con un'orca dai comportamenti tutt'altro
che ordinari e una sirena giunta sulla Terra per riprendersi ciò che le è stato
sottratto. Tuttavia, Isabelle non è una semplice sirena e la verità che lei
cerca di nascondere porterà entrambi a una dura scelta.
Un'intensa e struggente storia d'amore sospesa tra la vita e la morte, tra
un'insidiosa realtà fatta di complotti e decisioni difficili e un mondo
immaginario alimentato da leggende e creature bizzarre.
Ogni storia ha qualcosa da raccontare, "Into the Dream" parla di
un amore che nasce dalle profondità del mare per infrangersi contro le
scogliere di Newport, dove un faro sarà il custode della sua magia.
Del suo sacrificio, del suo miracolo.
«"Amore"» ripeté con sarcasmo Judith, dietro l'ombra di un
sorriso. «Come si può chiamare "amore" la lunga scia di lividi sulla
pelle, marchiati senza alcun consenso. L'amore lascia i segni, sì, ma nel
cuore. Non qui», indicò una macchia nerastra sul braccio, poi alzò un lembo
della gonna per rendere visibili altre macchie simili, più grandi, sulle gambe.
«O qui. Sai come li chiamano, questi, le più ingenue? Eccesso di desiderio»
rivelò con una piccola risata al seguito. «E non le biasimo, inizialmente lo
pensavo anche io. Lo volevo credere. La realtà è ben diversa da come ce la
immaginiamo: ci sono persone perverse, senza una coscienza, e altre che si
lasciano soggiogare da quegli individui tanto perfetti nell'aspetto quanto diabolici
nell'animo. E altre ancora che, come me, usano i primi per fini propri
scatenando ancora di più il loro istinto animalesco. Il prezzo da pagare per
essere il loro giocattolo è la dignità.»