INTERVISTA AL PERSONAGGIO #14: "DANIEL RIVIERI"


Buonsalve Amici del Blog.
Rieccoci con la rubrica "Intervista al Personaggio" a presentarvi Daniel Rivieri, protagonista del romanzo di Alessio Del Debbio, La guerra dei lupi.

Intervista al Personaggio



    1)Chi è Daniel Rivieri?
Daniel Rivieri, al secolo Daniele Rivieri, un tempo era un ragazzo su cui il padre aveva troppe aspettative. Lo voleva un patriota convinto, lo voleva un soldato attento e l’erede del suo impero economico. Daniel, invece, voleva soltanto fuggire. Verso dove? La sua strada l’avrebbe trovata in seguito.
Oggi è un ulfhedinn, un guerriero lupo mutaforma, sopravvissuto al padre, a due guerre mondiali e a cinquant’anni passati in fuga nella penisola italiana, per evitare i cacciatori e proteggere la sorella.

   
   2)Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel romanzo?
Insomma. Pare che le Norne, le signore del fato, si divertano ad accanirsi contro di me. Più volte sono stato braccato e costretto a fuggire, più volte ho perso persone che amavo, più volte ho lottato per sopravvivere, finendo spesso dolorante e sanguinante nel fango.
Un po’ di felicità mai, eh?


    3)Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro?
Sopravvivere può andar bene, come hobby?


    4)Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no?
Spero di sì. Anche perché la sfiga che mi circonda dovrebbe incutere una certa empatia nel lettore. Qualcuno mi ha definito “un cucciolo smarrito in cerca della via di casa”. Già, ma casa dov’è?
  
    5)Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere al tuo autore?
Bella domanda. L’ho intravisto di rado, tende a essere un po’ schivo e in questo somiglia più ad Ascanio che a me. Diciamo però che entrambi non rifiutiamo una birra in compagnia, l’allegria di una serata con gli amici e le persone a cui vogliamo bene. E che per loro saremmo disposti a tutti.
   
    6)Tre aggettivi che ti descrivono.
Onesto, sognatore, resiliente.

    7)Parlaci della città dove è ambientata la tua storia.
“La guerra dei lupi” si svolge tra la Versilia, Lucca e le montagne della Garfagnana. In queste mi trovo a mio agio, tra i boschi silenziosi, pieni di alberi secolari, dove vivere a contatto con la natura.


    8)Che rapporto hai con gli altri personaggi del romanzo? Ti va di presentarceli?
Nel complesso, direi positivo. A parte con Dominic, che odia tutto ciò che è sovrannaturale e che teme possa far del male a suo figlio.
Con Marina, mia sorella, ho un bellissimo rapporto. Ci frequentiamo da quasi cento anni e abbiamo litigato poche volte. Il suo miglior pregio è di saper ascoltare, ma anche di sapere quando restare in silenzio, quando non c’è niente da dire, solo da accettare la vita.
Del mio rapporto con Ascanio preferirei non parlare. Lui, riservato com’è, si arrabbierebbe un sacco se sapesse che vado a raccontare gossip sulla nostra relazione. Che lo amo posso dirlo, però? Mica è un segreto, in fondo. Lo amo dalla prima volta in cui l’ho visto, e mi ha salvato la vita dai cacciatori. E lo amerò fino al prossimo Ragnarok, e anche oltre.

    
    9)La tua storia avrà un seguito?
Certo. Dopo “La guerra dei lupi” potete leggere “I Figli di Cardea”, ambientato un paio di mesi dopo. Una nuova avventura in cui dovrò affrontare un’organizzazione segreta che caccia tutte le creature fantastiche d’Italia, tra cui stregoni, folletti e ovviamente lupi. Ah, e anche un nuovo branco di ulfhednar: le Sette Sorelle della Majella, guidate da quella strega pazza di Sidonia!

10)Se potessi cambiare il lavoro che il tuo autore ti ha affibbiato nel romanzo, cosa ti piacerebbe fare? 
Penso di aver lavorato fin troppo. Nel corso della mia lunga vita, ho svolto numerose mansioni, soprattutto fisiche: ho lavorato nei campi, scaricato casse al porto di Livorno, aiutato un meccanico in un’officina di Lucca.
Se dovessi rinascere, vorrei iscrivermi all’università, studiare, avere quella vita sociale che così poco ho avuto in quest’esistenza.

   
    11)Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni?
Apprezzano il fatto che sia un sopravvissuto, che alla fine di tutto ciò che è accaduto al branco, dalla guerra civile a quella con gli altri clan, dalla fuga e dalla diaspora, sono riuscito a resistere, e a rimanere con mia sorella.
Qualcuno mi vorrebbe più agguerrito, più lupo, più ferale, ma dopo tanto sangue e stragi ho iniziato ad apprezzare la bella vita umana. 

12)Se potessi entrare nel romanzo di un altro autore, in quale ti piacerebbe finire e perché? 
Mi piacerebbe andare all’Albion College. Sembra una scuola d’elite, molto seria e adatta a chi ha qualche segreto sovrannaturale da nascondere.

13)C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori?
Credo che l’intero romanzo sia un inno alla libertà, personale prima di tutto. Un inno a vivere la propria vita in libertà, in modo da esprimersi e essere ciò che si è, nel bene e nel male, senza mai reprimersi o nascondersi, bensì accettandosi e accettando gli altri.

14) Tre buoni motivi per leggere la tua storia.
C’è un sacco di magia e tanti combattimenti (anche se spesso, con tutte quelle fiamme, rischio di bruciarmi il bel manto argentato!). C’è la storia della Toscana, il folclore e le leggende locali (siete mai stati alla Grande Quercia delle streghe, fuori Lucca? Bellissima!). E poi ci siamo io e Ascanio, due anime sole che sono riuscite a trovarsi e a completarsi a vicenda.

15)Rivolgiti direttamente ai lettori e cerca di catturare la loro attenzione affinché acquistino il romanzo del tuo autore.
Comprate “La guerra dei lupi” e vi farò visita alla prossima luna piena! ^^
Scherzi a parte, volete provare un fantasy diverso? Che non sia l’ennesimo clone di Tolkien? La nostra bella Italia è ricca di miti e leggende, vi invito a scoprirne qualcuno, in compagnia del branco del Vello d’Argento e di un officiante molto potente ma che ancora non ha trovato la sua strada.

Grazie a Daniel per aver partecipato alla nostra intervista e grazie ad Alessio Del Debbio che si è prestato al nostro gioco.