VI SEGNALA NADIA #231: "FRITTELLE AL MIELE E ALTRE DOLCEZZE" di Pitti Duchamp
Pitti Duchamp, dopo essersi cimentata con notevole successo
in vari storici propriamente detti, pubblica per la prima volta
qualcosa di diverso. "Frittelle al miele e altre dolcezze" edito Dri Editore: sempre uno storico classico ma con una connotazione
decisamente più rosa. Che poi classico è di sicuro un azzardo, poiché la
protagonista non è di certo la classica lady filiforme, bellissima ed austera.
Tutto l’opposto. Ma di una simpatia, coerenza morale e bravura culinaria che vi
conquisterà di sicuro. E vi divertirete! Insomma… brava Pitti!
Ben educata, composta, ricca, di nobili natali e bellissima.
E che stia al posto suo. Questo cerca in una donna l’integerrimo Magnus Ashley
duca di Camden quando emerge dai suoi doveri politici e lavorativi per
partecipare alla Stagione mondana londinese e cercare moglie. L’accusa di
tradimento mossa a uno dei membri più onesti del ton, lord Starrington, lo
distoglie però dal suo intento costringendolo ad avvicinarsi a Lisette, la
figlia del traditore. Apparentemente bruttina, cicciottella, povera, sempre provvista
di dolciumi e di un sorriso disarmante, Lisette
non accetta slealtà. Da nessuno. Neanche da suo padre, neanche da un
duca… eppure un vassoio di frittelle al miele può risolvere molte cose.
“Dove trovate queste piccole delizie?”.
“Le faccio io” rispose Lisette tranquilla, contenta di
prenderlo per la gola e continuò sorridendo “lo so, dovrei cantare, saper
suonare uno strumento, cucire, ricamare ma nulla. Non so fare niente di tutte
queste cose. Però mi piace cucinare dolci e sono molto golosa”.
“Sì, in effetti mi fate sempre pensare a una frittella”
disse lui sorridendo, del tutto ignaro dell’oscenità inaccettabile che aveva
appena detto. Eppure, l’aveva pronunciata così, senza pensarci, perché era talmente
a suo agio che trattenersi dal dire quello che pensava era stato impossibile,
impensabile. Lisette si bloccò inorridita e Magnus la guardò interrogativo come
se non capisse. Ho detto qualcosa di male? Pensò. Poi si illuminò. Una
frittella, si rimproverò, ma cosa ho detto?
“Una frittella buona! Voglio dire, Lady Lisette, a me
piacciono le frittelle, Mary me le faceva e io… ecco…” bofonchiò tossicchiando
e incrociando le mani dietro la schiena mentre passava il peso da un piede
all’altro nervoso “io mi alzo alle sei ogni mattina solo per sentire il vostro
profumo di frittella, milady. Ed è un profumo adorabile”.