VI SEGNALA NADIA #183: "AQUILA LE VETTE DELLO SPIRITO" di Monika M
Buongiorno Amici Lupetti.
Eccoci qui oggi con una nuova segnalazione.
Vi presentiamo il nuovo thriller storico di Monika M dal titolo "Aquila. Le vette dello spirito".
Partendo da
fonti storiche originali, Monika M, costruisce un thriller storico avvincente!I
Templari nascosero, in varie città europee, parte del tesoro riportato dalla
Terra Santa, L'Aquila sarebbe una di queste. La narrazione prende il via alla
morte del Papa Angelico, Celestino V, protagonisti un manipoli di uomini fedeli
al Santo che lotteranno per impedire al successore, Bonifacio VIII, di
infangare e cancellare la memoria dell'eremita della Majella. Malachia, giovane
professo, redigerà in segreto un tomo che l'oscura epoca rievoca. Unicamente
dopo il terremoto del 2009 il manoscritto verrà ritrovato, nella Basilica di
Collemaggio, da Bramante. Quali misteri cela da sempre la città di L'Aquila?
Questo l'enigma.
Giunti che
fummo in vetta l’anima mia sprofondò in quella solitudine incontaminata che ai
miei più intimi pensieri mi ricondusse. Varcai l’ingresso del Santo eremo come
forse avrei fatto con la porta stessa dell’inferno. Chinai il capo cercando di
celare i miei fanciulleschi peccati sotto il cappuccio di scura lana.
Lo stretto cunicolo, scavato nella nuda roccia, che immetteva alle celle a noi
destinate, incombeva su di una coscienza spaventata dal castigo divino
che in quel luogo faticavo ad ignorare. La mia andatura stanca era rivelata ad
ogni passo che ormai strusciava al suolo ed ero grato a quel cadenzato rintocco
di suole che, al pari del batter stesso del mio cuore, mi rivelava la
vita non mi stesse abbandonando.
La silente figura del maestro, che mi precedeva, rivelava la sua presenza unicamente per il respiro fattosi affannato a causa dell’impervia via che ivi ci aveva condotti. Percepii la mia inutilità di professo: nulla potevo fare per alleggerire le sofferenze che sapevo esser approdate su quel venerabile uomo alla consegna di una segreta missiva che, all’Abbazia Santa Maria di Pietro Benedettino, gli venne recapitata in gran segreto.
Nulla mi era stato rivelato, nessuna spiegazione concessa. Sapevo unicamente che il monastero, a cui appartenevo, non intendeva concedere al mio maestro di interrompere il mio postulato, poiché sotto la sua guida era iniziato. Avvenne così che l’indomani mattina mi ritrovai in groppa ad un mulo che il suo seguiva.
La silente figura del maestro, che mi precedeva, rivelava la sua presenza unicamente per il respiro fattosi affannato a causa dell’impervia via che ivi ci aveva condotti. Percepii la mia inutilità di professo: nulla potevo fare per alleggerire le sofferenze che sapevo esser approdate su quel venerabile uomo alla consegna di una segreta missiva che, all’Abbazia Santa Maria di Pietro Benedettino, gli venne recapitata in gran segreto.
Nulla mi era stato rivelato, nessuna spiegazione concessa. Sapevo unicamente che il monastero, a cui appartenevo, non intendeva concedere al mio maestro di interrompere il mio postulato, poiché sotto la sua guida era iniziato. Avvenne così che l’indomani mattina mi ritrovai in groppa ad un mulo che il suo seguiva.