INTERVISTA ALL'AUTORE #15: "PAOLO FUMAGALLI"
Rieccoci Amici Lupetti con la rubrica che intervista i nostri autori italiani. Ospite di oggi è Paolo Fumagalli che si racconterà attraverso le nostre domande.
1)Chi è Paolo Fumagalli? Raccontaci qualcosa su di te
Sono
una persona tranquilla, che ha la testa nei libri e nei sogni a occhi aperti
anche quando non sta scrivendo o leggendo. Non sono un patito dello sport e
dell’azione, preferisco il cinema, la musica, le arti visive, le passeggiate in
mezzo alla natura, tutte cose che mi rilassano e in più mi danno anche idee per
i miei romanzi.
2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la
scrittura?
Ho
sempre amato i libri, anche quando ero ancora un bambino sentivo già che la
capacità e l’abitudine di narrare erano componenti importanti della vita. Amavo
il potere dell’immaginazione di spingersi oltre i limiti del mondo materiale e
della realtà quotidiana. Ammiravo gli scrittori perché erano in grado di dare
forma ai loro sogni e di condividerli con altre persone, desideravo fare
altrettanto. A questo si è aggiunto il fatto che ero più portato per le materie
umanistiche che per quelle scientifiche. Sono sempre stato più bravo nei temi e
nelle composizioni scritte che nei problemi di matematica, quindi ho deciso di
seguire questa mia inclinazione.
3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Se dicessi che le dedico tutto il tempo
che posso, potrei sembrare un asceta che vive incatenato alla scrivania e
sarebbe un’immagine un po’ esagerata. Ma gliene dedico comunque tanto. Quando
sono impegnato nella stesura non voglio procedere troppo lentamente, mi
annoierei se impiegassi un anno per finire un romanzo.
4) Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto o
ascolti della musica?
Più silenzio ho intorno e meglio mi
trovo. Vale anche per quando leggo, a dire il vero.
5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?
Di solito no. Può capitare che una
canzone influenzi un certo passaggio o mi dia uno spunto per trama, personaggi
o ambientazioni, ma è uno stimolo che non passa nel testo in modo diretto.
Credo dipenda anche dal fatto che, come dicevo, non ascolto musica quando leggo
e quando scrivo, perciò non mi viene spontaneo dare ai miei libri una colonna
sonora. L’unica eccezione è forse “Bucaneve nel Regno Sotterraneo”: essendo
così vicino come spirito al mondo dark, buffo, gentile e surreale di Tim
Burton, starebbe bene abbinato alle musiche dei suoi film.
6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
È una domanda a cui non so mai
rispondere, o almeno non con convinzione assoluta. Sono rimasto molto legato ad
alcuni libri che mi hanno colpito profondamente negli ultimi anni di liceo e
nei primi di università, come “Il ritratto di Dorian Gray”, “Amleto”, “Il
Maestro e Margherita”, “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”.
7)Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata,
lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)
La perfezione non si raggiunge, anche a
distanza di anni rileggendo un mio libro troverò sempre dei piccoli dettagli
che vorrei modificare. Comunque in generale sono soddisfatto, i miei libri
precedenti mi piacciono ancora, il passare del tempo non mi ha fatto allontanare
da loro. Riguardo all’ultimo, che è stato pubblicato alla fine del 2018, sono davvero
entusiasta: “Il museo delle esperienze meravigliose” mi piace tantissimo per i
suoi personaggi bizzarri, le ambientazioni piene di fantasia e i messaggi che trasmette.
Non cambierei nulla, anche la copertina e le illustrazioni presenti all’interno
sono apprezzate dai lettori.
8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione
fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?
Nella
maggior parte dei casi non lo faccio e per “Il museo delle esperienze
meravigliose” li ho sentiti tutti nascere dalla mia fantasia, in modo molto
spontaneo, senza aver bisogno di riferimenti alla realtà. Diverso tempo dopo
aver finito la stesura, mi sono accorto che il protagonista potrebbe ricordare
un po’ gli strani personaggi alla Willy Wonka, ma non è stata una scelta
consapevole quanto piuttosto uno sviluppo dovuto al tipo di trama e di
ambientazione che volevo realizzare.
9)Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo
libro?
Di avere pazienza. Non si tratta di
rimandare la pubblicazione all’infinito, ma di aspettare fino al momento in cui
il libro è pronto per arrivare al pubblico. È molto importante scrivere con
cura e poi rileggere e correggere a fondo, per ottenere un risultato davvero
buono.
10)È il momento dello “Spot Time”. Perché
i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?
Perché credo che, come dice il titolo,
offra davvero delle esperienze meravigliose. In ogni pagina si incontrano
personaggi particolari, oggetti prodigiosi, trovate molto fantasiose che
affascineranno chi ama le storie piene di immaginazione e i sogni a occhi
aperti. Se poi qualcuno ha apprezzato “Bucaneve nel Regno Sotterraneo”, gli
consiglio di leggere anche questo, perché entrambi i libri sono fiabe moderne,
adatte ai ragazzi ma interessanti anche per gli adulti, quindi chi ama una
delle due non rimarrà deluso dall’altra.
Ringraziamo Paolo per aver partecipato alla nostra intervista e gli facciamo il nostro in bocca al lupo per i suoi progetti futuri.