INTERVISTA ALL'AUTORE #12 : MYA MCKENZIE
Rieccoci Amici Lettori con le nostre interviste agli autori.
Ospite di oggi è l'autrice Mya McKenzie che abbiamo avuto il piacere di scoprire da poco con il suo ultimo romanzo "I colori dell'Aurora".
1)Chi è Mya McKenzie?
Raccontaci qualcosa su di te
Sono una persona molto semplice,
riservata, a cui non piace molto parlare di sé. Per cui mi limito a raccontarti
le cose più importanti.
Scrivo da quasi dieci anni fiction, principalmente
romantica. Ho una vita piuttosto piena, quindi ho molte più idee che tempo per
realizzarle. Quando va bene riesco a finire un paio di romanzi all’anno e,
anche se vorrei fare di più, ammetto di spendere parecchio tempo per le
revisioni successive e l’editing. Diciamo che punto più alla qualità che al
numero, quindi mi impegno sempre al massimo per dare a me stessa e ai lettori
un prodotto di cui andare fieri.
2)Come è nata la tua
passione per la lettura? E quella per la scrittura?
La lettura ha sempre fatto parte della
mia vita. Da piccola leggevo i fumetti, poi sono passata ai romanzi. Ho
cominciato con Stephen King, ho alternato con qualche thriller, molti
polizieschi, parecchie avventure.
Finché non ho cominciato a scrivere
qualcosa di mio. È nato come un passatempo, ma poi ho scoperto che scrivere mi
rilassava, mi dava modo di scoprire nuovi posti, vivere vite diverse dalla mia…
in un certo senso mi completava.
E da quando l’ho capito non ho più
smesso.
3) Quanto tempo dedichi
alla scrittura durante il giorno?
Meno di quanto vorrei. Con un lavoro a
tempo pieno e una famiglia, se arrivo a due o tre ore è già tanto.
4)Quando scrivi
solitamente preferisci il silenzio assoluto o ascolti della musica?
Scrivo nel silenzio più assoluto.
Chiacchiere e musica mi distraggono.
5) I tuoi romanzi hanno
delle colonne sonore?
Gli ultimi sì. Per AWAY from me, ad esempio,
ho scelto una ventina di brani e li ho inseriti come intestazione dei vari
capitoli. Mi piaceva l’idea di associare la musica alle parole scritte, quindi
ho scelto brani che potessero ricreare l’atmosfera della scena o che avessero
al loro interno messaggi affini a quelli che volevo tramettere io.
6) Qual è il tuo autore
e il tuo libro preferito?
L’autore preferito in assoluto è Dean
Koontz, mentre il libro preferito è La Scelta, di Nicholas Sparks.
7)Se potessi cambiare
qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché?
Lo faccio di continuo. Se mi capita di
rileggere un’opera già pubblicata e trovo qualcosa che non va, correggo,
taglio, aggiungo e modifico.
L’ultima volta è stata un paio di mesi
fa, quando uno dei miei romanzi è stato scelto per partecipare al Prime
Reading.
A walk to home è stato il mio romanzo di esordio e, a
distanza di quattro anni, mi sono accorta che aveva bisogno di un piccolo
ammodernamento. Per cui l’ho sistemato, ho aggiunto qualche scena romantica,
gli ho persino fatto una nuova cover. Il risultato non mi sembra per niente
male, ma richiedimelo tra tre o quattro anni e vedremo se sarò ancora della
stessa opinione.
8)Ti sei ispirato a
qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?
No, mai. Preferisco lavorare sempre di
fantasia. Prima immagino il personaggio, poi lo creo in tutte le sue
sfaccettature e poi trovo qualcuno del mondo reale che possa assomigliargli.
Non è sempre facile, ma a volte la somiglianza è così perfetta da lasciarmi
stupefatta. L’esempio più lampante è quello di Jack Wade, il protagonista della
Redemption
Series, che assomiglia in maniera esagerata a Kellan Lutz, soprattutto
quando ha vestito i panni di un agente della CIA in Extraction.
9)Che consiglio
daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
Ogni giorno che passa mi accorgo sempre
più che per vendere occorre essere prima di tutto un personaggio pubblico.
Interagire con i lettori, farsi un sacco di amici, dire la propria ovunque, con
chiunque, su qualsiasi tema. Quindi purtroppo scrivere bene non basta.
Serve tantissimo tempo, moltissima
energia e una motivazione che sia davvero una roccia. Quindi, prima di buttarsi
e rischiare di farsi male, suggerirei agli aspiranti scrittori di farsi una
bella rete di contatti.
10) È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero
acquistare il tuo ultimo romanzo I colori
dell’Aurora?
Ho
scritto I colori dell'Aurora tre anni fa in seguito all'arrivo di un
gruppo di immigrati nel mio paese. Alcune delle vicende sono tratte dalla
realtà, altre sono ovviamente di fantasia.
L'ho scritto perché sentivo il bisogno di staccarmi dal clima di paura e intolleranza che questo arrivo ha portato con sé. E ho deciso di farlo mostrando sei aspetti della vicenda immigrazione attraverso altrettanti personaggi.
Ho scelto di attribuire un colore a ogni protagonista perché volevo che l'attenzione fosse incentrata sul colore dell'anima piuttosto che a quello della pelle. E devo dire che sono molto soddisfatta dell’arcobaleno di storie e caratteri che ne è uscito.
L'ho scritto perché sentivo il bisogno di staccarmi dal clima di paura e intolleranza che questo arrivo ha portato con sé. E ho deciso di farlo mostrando sei aspetti della vicenda immigrazione attraverso altrettanti personaggi.
Ho scelto di attribuire un colore a ogni protagonista perché volevo che l'attenzione fosse incentrata sul colore dell'anima piuttosto che a quello della pelle. E devo dire che sono molto soddisfatta dell’arcobaleno di storie e caratteri che ne è uscito.
Quindi, se pensate che l’amore non abbia colori
e che ognuno di noi abbia diritto a un’occasione, I colori dell'Aurora è la
lettura che fa per voi.
Ti ringraziamo per aver partecipato
alla nostra intervista e ti facciamo un grande in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti futuri