RECENSIONE: "L'ULTIMA SONATA" di Marika Bernard



Bentrovati Amici Lettori.
Eccoci qui con una nuova recensione della nostra Iris e Periplo. Ha letto per noi il romanzo di Marika Bernard "L'ultima sonata". A voi la sua opinione.




L’uomo è pesante e gretto. Ha mani da scaricatore di porto e non sa niente di musica. È entrato nella soffitta poco dopo la morte del bisnonno, ma solo per vedere se poteva sgraffignare qualcosa.
Il violino era lì, e sembrava lo aspettasse. Nascosto, ma non poi così bene. Paziente, da anni. In attesa…
Quando l’uomo lo afferra, tutto cambia.
Tra le calli di Venezia e il lento fluire dell’acqua del Canale, cominciano a diffondersi note suonate con maestria. Qualcuno sta tornando, piano, in punta di piedi. Sta riprendendo vita, e lo fa impossessandosi di quella dell’uomo. E mentre le note della Sonata a Kreutzer sfociano nell’Adagio, l’identità dell’uomo si spacca, andando in frantumi come uno specchio.
L’ultima Sonata è la storia di una trasformazione, di un ritorno che ha il sapore di una rivalsa, di un antico dolore mai sepolto che chiede a gran voce una rivincita.



Un romanzo breve che si legge tutto d’un fiato, non riuscirete a lasciarlo prima della fine.
  
Una storia raccontata in modo armonioso e direi quasi poetico. Un libro con la musica come protagonista, o meglio con la Sonata n.9 di Beethoven in sottofondo per tutto il tempo della lettura.

Per chi conosce e ama Tolstoj come me, ritroverà il questo scritto un grande omaggio ad uno dei suoi romanzi brevi.

Veramente brava l’autrice, è riuscita a trasmettere tutto l’amore e la passione che ha messo per scriverlo.

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