RECENSIONE: "CODINE" di Leventon


Sono dei, ma onnimpotenti. Ridicoli e umanissimi. Un Olimpo sghembo, ebbro, volgare. Nulla fanno e nulla sono. Si annoiano e aspettano che la loro vita diventi qualcosa. Ma come si può diventare qualcosa se non si è nulla? Se la vita è brevissima e senza senso, la rincorsa a darle valore porta un panico divino. Dimenticando che fa già ridere così.
CODINE è un viaggio nel nonsense più sfrenato, che adotta la forma fulminea della flash fiction e che trova le sue radici tanto nel letterario di Malerba, Twain e Lear, quanto nel vignettistico delle strisce quotidiane e dei Garbage Pail Kids (i mitici Sgorbions). Chi lo dice che per essere scrittori seri bisogna scrivere in modo serio? Tutti, appunto.
"Codine" è un racconto che parla degli Dei come non li abbiamo mai visti: sfigati, pasticcioni, schizofrenici, con la sindrome di Tourette, e chi più ne ha più ne metta! 
Questo libro vi catapulterà in un mondo fatto di cessi fiammeggianti! 

Attenzione perché potreste perdervi nel Triangolo degli Slip o potreste ritrovarvi a Caso, in provincia di Cosa, a guardare un bel film al Babbuin Cinema!" 

Ho divorato questo libro in circa mezz'ora. L'idea è originale ed esilarante, ogni capitolo è dedicato a un dio diverso e alle sue peculiarità. 

È una lettura semplice e gradevole che si fa in meno di un'ora e che vi regalerà tante risate, soprattutto nei primi capitoli, dove si rasentano i limiti dell'assurdo! 

Ho deciso di dare 4 stelline su 5 perché mi sarebbe piaciuto che le storie dei vari Dei si incastrassero, dando vita ad un racconto che secondo me sarebbe stato originalissimo. 

In definitiva, il mio giudizio è più che positivo, consiglio vivamente questa lettura a tutti.

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