REVIEW TOUR: "THE FAILING HOURS (HOW TO DATE A DOUCHEBAG VOL.2)" di Sara Ney




Eccoci Amici Lettori a partecipare a un nuovo Review Tour organizzato dalla Hope Edizioni per l'uscita del secondo volume della serie How to Date a  Douchebag "The Failing Hours" di Sara Ney.
Noi abbiamo avuto il piacere di leggere questo romance e allora non ci resta che lasciarvi la trama e la nostra opinione.



Zeke Daniels non è solo un cretino; è proprio uno stronzo, un’idiota totale.

Zeke tiene le persone a distanza. Non ha alcun interesse per le relazioni – come la maggior parte degli stronzi.

Frequentare qualcuno? Essere in una coppia? No. Non è roba per lui.

Non ha mai nemmeno pensato a cosa vorrebbe in una ragazza, perché non ha mai avuto alcuna intenzione di averne una.

Diavolo, ha a malapena una relazione con la sua famiglia, e sono imparentati; non piace nemmeno ai suoi stessi amici.
Quindi perché continua a pensare a Violet DeLuca?
La dolce e tranquilla Violet – il contrario di lui in ogni senso.
La luce contro la sua oscurità, anche il suo dannato nome richiama alla mente i raggi del sole, la gioia e stronzate del genere.
E anche questo lo fa incazzare.



 
Tutto accade per una ragione. Questo lo so. L’ho appreso nel peggiore dei modi, una delusione dopo l’altra, a partire dalla morte dei miei genitori quando ero piccola. Ho avuto tempo per riprendermi e crescere e andare avanti con la mia vita ma… Non lo faccio mai.


Prendete due ragazzi completamente diversi. Fate in modo che il destino, in un modo o nell’altro, li faccia incontrare in una biblioteca. Un passato difficile per entrambi e un presente incerto ed ecco che avrete “The Failing Hours”.

Lei, Violet DeLuca è una ragazza dolce, ingenua, pura, che balbetta quando non si sente a suo agio con qualcuno.
Lui, Ezekiel (Zeke) Daniels è un wrestler universitario, rude, duro, e molto str…uzzo (insomma, ci siamo capiti!).

Cosa mai potrebbero avere in comune questi due ragazzi tanto da cominciare a frequentarsi in biblioteca e durante le ore di volontariato? Sta a voi scoprirlo, non starò qui a rovinarvi la lettura, ma sappiate che vi ritroverete a sorridere ad alcuni scambi di battute tra i nostri protagonisti e a desiderare di prendere a schiaffi Zeke nonostante la sua enorme stazza… perché Zeke è davvero imponente!

L’autrice ha uno stile davvero scorrevole e piacevole; in poco meno di due giorni mi sono ritrovata a leggere le ultime parole del romanzo sentendo la mancanza dei due protagonisti: la fatina buona e l’orso dai modi bruschi.

Sono due personaggi davvero al di sopra delle righe chi per un motivo e chi per l’altro. Violet è la classica ragazza della porta accanto, carina e timida, ma è anche una giovane caparbia che non si arrende alla prima difficoltà (lei che di difficoltà nella vita ne ha dovute affrontare parecchie – in primis la morte dei suoi genitori e la conseguente nascita della sua balbuzie come effetto post-traumatico) e cerca di trovare sempre il buono in ogni persona che incontra. 
E cosa vogliamo dire invece di Zeke? Lui è tutto fuorché gentile e paziente. È il ragazzo da cui un genitore terrebbe la figlia alla larga. Un tipo scontroso, arrogante, senza filtri e che passa da una ragazza all’altra con superficialità. Non ha bisogno di nessuno lui né tantomeno gli altri hanno bisogno di lui. È questo il pensiero di Zeke Daniels: tenere tutti a debita distanza e non incappare e restare intrappolati in una relazione, che sia d’amicizia o, peggio ancora, d’amore. Ma sarà proprio la piccola Violet a fargli capire che tutti hanno bisogno di un po’ d’amore.



Sara Ney ha saputo creare una storia diversa dal solito romance mixando un pizzico d’ironia a scene da bollino rosso.
L’unico commento negativo in questa mia entusiasta recensione è rivolto proprio alle scene bollenti. Mi sarei aspettata una Violet più impacciata in alcuni tipi di approccio e non così spavalda come invece mi è sembrata. È un piccolo neo che comunque non influisce di per sé sulla trama di questo sport romance.

Una piacevole lettura, due protagonisti unici e un solo messaggio: “Mai fermarsi alle apparenze perché, a volte, ingannano!”.

VOTO: