RECENSIONE: "RICORDATI DI ME" di Anita Sessa





Buongiorno a tutti. Eccoci qui con una nuova recensione.
Abbiamo letto il romanzo di Anita Sessa "Ricordati di me" e siamo qui per farvi conoscere la nostra opinione.
 
Edoardo è un giovane architetto, ha tutta la vita davanti per realizzarsi e vivere la sua storia d’amore con Giulia. O almeno questo è ciò che crede, fino a quando un incidente stradale non spezza a metà il filo sottile della sua vita.

Giulia ha solo Edoardo a fargli da scudo contro il mondo. E quando il destino decide di portarglielo via all’improvviso quel mondo le crolla addosso, tutto diventa più pesante, oscuro e fragile. Un percorso in salita, quello di Giulia, fatto solo di lacrime e ricordi, di un dolore devastante che la costringe ad arrancare un passo alla volta per continuare a vivere al meglio delle sue possibilità. Ma non può rinunciare a portarlo a termine, perché Edoardo le ha sempre chiesto solo una cosa: “Ricordati di me”.

Una storia d’amore profonda, raccontata dalla doppia voce di Edoardo e Giulia, in un intreccio tra passato e presente, tra ciò che è stato e ciò che non potrà più essere.



Qui, chiusa nel mio silenzioso mondo sommerso, vorrei colare a picco e invece torno sempre a galla. Tento di annegare nel mare nero come inchiostro della mia anima. Ma mi risputa sempre fuori.



E se vi dicessi che dopo la storia di Louisa Clark e Will Traynor in “Io prima di te” non mi era ancora mai capitato di avere gli occhi lucidi durante la lettura di un romanzo? Ebbene sì, sono arrivati dei nuovi personaggi a minare la mia scorza dura.

Giulia ed Edoardo, due ragazzi innamorati, giovani, pieni di sogni e di speranze, con tutta una vita da vivere e un roseo futuro insieme. Ma così non è.
Bastano pochi minuti, il tempo di chiedere aiuto alla madre e di pregare Giulia di non dimenticarlo mai ed ecco che Edoardo diventa un angelo dagli occhi chiari.

“Ricordati di me” è una storia emozionante, una di quelle capaci di creare un groppo in gola che non riesci a mandar giù perché vorresti essere lì a placare il dolore di quella ragazza che ha perso l’amore della sua vita, di quella sorella che ha perso il suo punto di riferimento e, soprattutto, di quei genitori che si annullano completamente perché è del tutto contro natura e impensabile che un genitore debba dover dire addio a un figlio.



La storia ci viene presentata con i PoV alterni di Giulia ed Edoardo: lei ci racconta il presente fatto di lacrime, di disperazione, di dolore; lui ci racconta il passato fatto di risate, di amore, di gioia.

L’autrice riesce a coinvolgere emotivamente il lettore che si sente così in sintonia con i personaggi tanto da rattristarsi insieme a loro vivendo il loro dolore.
Chi ha perso una persona cara sa benissimo la sensazione che si prova: è come perdere una parte di se stessi e pensare che quel vuoto non si colmerà mai; passano gli anni e quel senso di perdita che sembra affievolirsi resta sempre lì nonostante tu stia cercando in qualche modo di andare avanti. E proprio come Edoardo chiede a Giulia di “non dimenticarlo mai” anche tu vuoi non dimenticare mai, anche perché è impossibile dimenticare chi si ha amato davvero di cuore.

È un romanzo intenso questo; un romanzo che ci fa capire che la vita va vissuta a pieno senza ripensamenti e senza rimorsi.
“Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo” (Paul Coelho).

VOTO: