VI SEGNALA NADIA #104 - "LA MECCANICA DEI SENTIMENTI" di Frank Iodice
Buonsalve Lettori.
Eccoci nuovamente qui a segnalarvi il romanzo di Frank Iodice "La meccanica dei sentimenti" edito Eretica Edizioni.
Curiosi di conoscere la trama?
In un vicolo di Montmartre, un
affascinante e cinico cardiologo romano, che ha compiuto una scoperta
straordinaria sui meccanismi sentimentali, incontra una ballerina con una
giacca da marinaio. Nel ventre di una Parigi spietata e schizofrenica,
ritrovano il loro passato e tentano di riscattarlo. Ma le conseguenze dolorose
delle loro scelte saranno inevitabili.
Le vite di tre donne sono intrecciate a
quella di Giovanni Marealto: sua moglie, Eda, che aspetta
un bambino; Galatea, una ricca ed elegante archeologa, che per
realizzare il suo profondo desiderio di avere un figlio, decide di tradire suo
marito e di concepirlo con un altro uomo; e Resi,
volgare, libera, che è costretta a lavorare sotto falso nome per scappare da un
passato oscuro e violento, e accetta un ingaggio al limite della legalità,
prostituendosi e partecipando a un'operazione di spaccio e ricettazione di
pietre preziose.
Resi offre a Marealto la comprensione
che lui ricerca in ogni donna da quando sua madre è morta tragicamente senza
rivelargli la sua vera natura, una natura che non ammetteva distinzioni tra
carne e anima. Lei è l'unica a conoscere i segreti più
pericolosi del protagonista, perché questi si riveleranno intimamente legati ai
suoi.
FRANK IODICE è autore dei romanzi Anne
et Anne (2003), Kindo (2011), Acropolis (2012), Gli
appunti necessari (2013), I disinnamorati (2013), Le
api di ghiaccio (2014), Un perfetto idiota (2017), Matroneum (2018), La
meccanica dei sentimenti (2018) e delle raccolte di racconti La
fabbrica delle ragazze (2006) e La Catedral del tango (2014).
10.000 copie del suo Breve dialogo sulla felicità con Pepe Mujica sono
state distribuite gratuitamente nelle scuole.
Il suo blog è frankiodice.it.
Estratto
La musica si è fermata appena
Armine Petrossyan ha sentito gli spari, i suoi occhi gialli sono ancora
spalancati, gli strumenti hanno sussultato nell’istante in cui il rumore
assordante è rimbombato fin sotto la cupola. Le parole tormentose di Dena de
Rose sono solo quelle della prima strofa. I pappagalli, impazziti, hanno
iniziato a sbattere il becco contro le finestre, se lo stanno spaccando a forza
di colpi sul vetro, e le piume più vecchie cadono giù. La gente che era rimasta
dentro è corsa via. Molti sono sul ponte del cimitero, che è la parte più
illuminata. Altri stanno rannicchiatati vicino alle ambulanze e alle volanti
della polizia ancora calde.
Agenti armati, urla, minacce,
spinte, sirene accese davanti alla porta girevole. Il rosso e il blu si
mescolano negli specchi.
Quando la portano via, lui urla,
“È incinta, Cristo!” Invoca qualcuno di cui si era dimenticato ultimamente
credendo di poter fare di testa sua. Il suo grido disperato sembra infatti una
specie di assurda preghiera. Resi lo guarda, immobile, Marealto non sa che è stata
lei ad avvisare la polizia, ma non importa, non importa più niente ormai. Si
lasciano arrestare e portare via con l’impotente ostilità delle marionette.
Ancora una volta si ripete che da quella donna si sarebbe lasciato fare
qualsiasi cosa...
Gli agenti del 13° sono arrivati
puntuali ora che non possono più nascondere ciò che è evidente. Tra il pubblico
c’erano infiltrati, malavitosi noti e intoccabili, ma c’erano anche incensurati
che sporgerebbero denuncia se non si facesse almeno un po’ di giustizia. Mentre
la mettono sulla barella e le attaccano tutti quei macchinari di plastica e
ferro, apre un po’ gli occhi, il verde e il bianco densi ora sono sporchi di
sangue, e dice qualcosa debolmente, sta lottando con tutte le sue forze perché
sa che se si arrendesse adesso morirebbe anche il bambino.
Ha i capelli bagnati di whisky
scozzese, un biondo scuro senza pretese di vanità, e un abito rosso pieno di
pieghe. La folla si è radunata sotto la tettoia di vetro dell’ingresso, tutti
sono vestiti di rosso, ma lei lo è un po’ di più, e ha sul volto un sorriso
fanciullesco e privo di malizia. La sua amica aveva appena iniziato a
cantare, Can love be as warm as the Ruby? Can love be as pure as the Pearl?,
poi si è interrotta. La gente osserva con gli occhi e la bocca aperti, lei è
come una di quelle opere d’arte contemporanea che non puoi capire ma solo
interpretare. Neanche lui si rende conto di cosa sta accadendo, soprattutto
perché, mentre gli mettono le manette, qualcuno gli dice che è appena morta
pronunciando il suo nome.