INTERVISTA AUTORE #2 - OSPITE Giorgia Pollastri alias Alex Astrid




Buongiorno a tutti voi lettori della blogosfera.
Come procede la vostra settimana?
Settembre è quasi giunto al termine e, fra non molto, torneranno i nostri cari amici plaid e tazze di cioccolata/tè calde.
Il mondo non vi sembra più bello? XD
Oggi abbiamo il piacere di ospitare qui sul Blog l'autrice Giorgia Pollastri alias Alex Astrid a cui abbiamo rivolto alcune domande per conoscerla meglio.
Buona Lettura ;)


  1)Chi è NOME AUTORE”? Raccontaci di te e attribuisciti 3 aggettivi.
Buongiorno a tutti! Sono Giorgia Pollastri, per gli amici Gio (con la o chiusa) e per i lettori e la blogosfera Alex Astrid. Ho vent’anni, ma me ne sento molti meno: non ho ancora preso la patente, adoro i braccialetti colorati e vado matta per i libri illustrati. Studio Scienze della Comunicazione a Bergamo e nella vita vorrei fare la giornalista (e scrivere bei romanzi). Tre aggettivi? Timida, confusionaria e tenace. Non sono molto estroversa con chi non conosco bene; odio riordinare, per avere ordine mentale ho bisogno che i miei oggetti non siano al loro posto canonico; sono veramente determinata, quando mi fisso un obiettivo lo raggiunto, costi quel che costi.


  2)Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura? 
    La mia passione per la lettura è nata (cliché) con Geronimo Stilton in prima/seconda elementare; è poi cresciuta con Roald Dahl e i libri di Elena Kedros. Da piccola ero una lettrice forsennata: quando iniziavo un libro leggevo ore e ore fino a finirlo, senza pause, fino a consumarmi la vista. Ora sono un po’ più equilibrata (tranne quando un libro mi prende davvero tantissimo, e allora torna la frenesia). Ho deciso di cimentarmi nella scrittura alle medie, dopo aver letto i romanzi di Valentina F., pubblicati da Feltrinelli. La mia prima opera, una sorta di esperimento, è “Guardami”, auto pubblicato. Il mio primo vero libro, invece, è uscito nel 2016, edito da Il Ciliegio, e si intitola “Vuoi conoscere un casino?”: è un romanzo epistolare in cui la protagonista, Giorgia, racconta alla defunta cugina Martina le sue avventure quotidiane. 


   3)Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno? Dipende dai periodi. Nell’ultimo paio d’anni, onestamente, ho dedicato fin troppo poco tempo alla scrittura, presa tra maturità, poi primo anno di università e un migliaio di progetti diversi per il mio blog (Vuoi conoscere un casino?, per l’appunto). Da tre mesi, invece, mi sono fissata l’inderogabile impegno di dedicare tre sere la settimana alla stesura del mio nuovo romanzo. Finora ho mantenuto la promessa e credo di riuscire a finire l’opera entro dicembre.

   
    4)  Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
So che probabilmente dovrei tirar fuori qualche classico… ma sinceramente i miei autori preferiti sono altri. Certo, ho letto Pirandello, Svevo, la Austen, Flaubert e compagnia bella, però, per quanto alcuni tra questi mi siano davvero piaciuti, non me la sento di definirli “i miei prediletti”. Probabilmente gli autori di cui ho letto il maggior numero di opere sono Cassandra Clare e John Green. Il mio libro preferito è, quasi senza dubbio, “The perks of being a wallflower” di Chbosky. Tra i classici preferisco “Il giovane Holden” e “Mrs Dalloway”.


    5) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)
Ogni tanto vorrei cambiare il finale. La trama di “Vuoi conoscere un casino?” è ispirata a fatti che mi sono capitati realmente anni fa e, per come si sono evoluti gli eventi di recente, a volte penso che una conclusione diversa non starebbe male. Poi, però, ci rifletto meglio e mi rendo sempre conto che il finale che ho scritto e pubblicato è adatto alla storia e, soprattutto, è ciò che la me del tempo (e la protagonista del libro) ha scelto e voluto. Gli autori cambiano nel tempo e cambia ciò che vogliono trasmettere, tuttavia credo sia giusto che un’opera esprima l’animo di uno scrittore in un determinato periodo della sua vita e che non debba essere stravolta da successivi sviluppi.


  6)  Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i? 
   Sì, sono quasi tutti personaggi reali. Nella maggior parte dei casi, con il consenso dei diretti interessati ovviamente, non ho nemmeno cambiato i nomi. Nella protagonista, per esempio, si trova molto (forse troppo) della me sedicenne.


   7)Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro? 
   Di fidarsi del suo istinto e di scrivere con il cuore. Un romanzo ha bisogno di anima.

8) È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo? 
Mmh… io direi che dovrebbero leggerlo per fare la conoscenza di Giorgia, “un’anima contorta, racchiusa in un guscio colorato, una tempesta in un orizzonte rosa pesca che assorbe tutto ciò che la circonda e rivoluziona ogni istante plagiandolo con i dramma della sua esistenza”. Mi rivolgo ai lettori sensibili, ai lettori adulti e ai lettori giovani: vi va di fare un viaggio nella mente, nel cuore e nell’anima di una ragazzina confusa?