REVIEW PARTY "NON GIURARE SULLA LUNA" di Chiara Rametta

Eccoci qui, cari Wolves Readers, a partecipare al Review Party del romanzo di Chiara Rametta "Non giurare sulla luna", edito Lettere Animate.
Prima di passare alla recensione, vi lascio la trama e info utili.


Genitori assenti e separati, pochi amici, ma buoni; Annabelle sta per affacciarsi nel mondo degli adulti e ha capito che il liceo è una dura palestra di vita, dove solo il più forte e sfrontato vincerà. Nello scenario di un Verona romantica, tra versi di Shakespeare e dipinti seicenteschi, conoscerà Giacomo, per gli amici James. Sembrerebbe essere perfetto se non fosse per il grande segreto che nasconde. Ma la vita di Annabelle si intreccerà con quella di Tommy, un ragazzino vittima di bullismo. Tutto prenderà un piega inaspettata e Annabelle si troverà a fare i conti con i demoni del suo passato, che hanno condizionato il suo percorso liceale. È davvero possibile distinguersi dalla massa?
Annabelle è una giovane siciliana che, dopo il dipolma, sceglie di frequentare l'università a Londra pur di evadere dal paese natio in cui si sente soffocare e dai genitori del tutto assenti. Insieme ai suoi amici Simone e Amelia è in procinto di fare le valigie quando una mail proveniente dall'università londinese stravolge i suoi piani e modifica il suo futuro. La ragazza però non si arrende e decide, in comune accordo con i suoi due amici, di partire lo stesso e raggiungere Verona - dove saranno ospiti dello zie hippie di Amelia, Fred. 
Lì comincerà la sua nuova vita da studentessa fuori sede dove spera di dimenticare il passato ma, l'incontro con il dodicenne Tommy e l'inizio di un'amicizia con James, suo compagno di corso, non farà altro che riportarla indietro nel tempo agli anni del Liceo e a rafforzare tutti i suoi dubbi e le sue incertezze.


Secondo una mia visione anticonformista dell'Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello, credevo fortemente che a ognuno di noi venisse data una maschera. Da chi? Beh, dalla società. E che proprio quest'ultima ci imponesse di indossarla. Così tutti noi veniamo etichettati.
L'oca giuliva, il ricco e il bello, il povero e disgraziato, l'ingenua, la poco di buono.
Sarei potuta andare avanti a trovare altri cento stereotipi.
Così io ero Annabelle, la sognatrice.

I temi predominanti in questo romanzo sono tanti, ma il primo fra tutti è certamente il bullismo. L'autrice non lo sottovaluta anzi, ce lo descrive in tutta la sua crudeltà facendoci provare empatia per il piccolo Tommy succube dei suoi compagni di classe. La storia di Annabelle si concentra anche sull'alcolismo - di cui lo zio Fred soffre - e del rapporto tra genitori divorziati e figli - un rapporto quasi inesistente in alcuni casi.
Non manca certo il sentimento in questo romanzo; un sentimento che fa fatica a nascere tra Annabelle e James nonostante quest'ultimo non sia il solito bello e ricco ragazzo viziato, ma un giovane innamorato dell'arte in tutte le sue forme.
Lo stile dell'autrice è semplice e diretto; andrebbe curato maggiormente l'editing in quanto sono presenti molti refusi che donano poca fluidità alla lettura.
Il finale è senza dubbio inaspettato. L'ho trovato leggermente frettoloso; mi è sembrato quasi che l'autrice non avesse voglia di concludere in quel modo (o almeno è stata una mia impressione), ma per mettere un punto alla storia abbia deciso di sacrificare qualcosa.
Senza dubbio è una storia piacevole da leggere e un mezzo punto in più va a favore della giovane età dell'autrice e al fatto che si sia lanciata, con il suo primo romanzo, nel genere della narrativa contemporanea dove non sempre il mondo è tutto rose e fiori.

VOTO: 
3 e 1/2